Il governo ungherese ha introdotto un limite massimo al margine di prezzo per i rivenditori, limitando i loro margini di profitto sui prodotti alimentari essenziali. Questa mossa segue un aumento significativo dei prezzi al consumo, con l’inflazione che ha raggiunto il 5.6% a febbraio e i prezzi dei prodotti alimentari in aumento del 7.1% anno su anno. La decisione mira a stabilizzare i prezzi e proteggere i consumatori da eccessivi aumenti dei prezzi, in particolare in vista delle elezioni del 2026. Tuttavia, molti esperti ritengono che questa mossa non farà altro che alimentare ulteriormente l’inflazione.
Disposizioni chiave del limite massimo del margine di prezzo
As abbiamo scritto martedì, il nuovo regolamento, pubblicato sulla Gazzetta Ungherese, stabilisce un margine di profitto massimo del 10% per i rivenditori su trenta prodotti alimentari di base. Per gli articoli in cui il margine era inferiore al 10% a gennaio, i rivenditori devono mantenerlo o ridurlo a quel livello. Il calcolo del margine comporta la sottrazione del prezzo del fornitore dal prezzo al consumo, esclusa l’IVA, Rapporti telex.
Inoltre, il regolamento affronta la composizione delle offerte di prodotti. I rivenditori devono garantire che i prodotti a marchio proprio non superino la quota che rappresentavano a gennaio e febbraio. Inoltre, sono tenuti a vendere almeno la quantità media giornaliera di questi prodotti che hanno venduto nel 2024.
Esecuzione e sanzioni
Il governo ha stabilito rigidi meccanismi di applicazione per garantire la conformità. I rivenditori che violano il limite di margine possono incorrere in multe fino a 5 milioni di fiorini (12,475 euro) per categoria di prodotto. Coloro che non raggiungono il volume di vendite richiesto o superano la quota consentita di prodotti a marchio proprio possono essere multati tra 500,000 e 2 milioni di fiorini (1,247 e 5,000 euro).
AGGIORNAMENTO: Esenzioni per le piccole imprese
In particolare, il limite del margine di prezzo non si applica ai piccoli negozi, Rapporti telex. Secondo il decreto governativo pubblicato martedì sera, la norma riguarda solo i rivenditori il cui fatturato netto ha superato 1 miliardo di HUF (2.5 milioni di EUR) nel 2023. Ciò significa che i piccoli negozi, che spesso operano con margini di profitto più elevati rispetto alle grandi catene di vendita al dettaglio, sono esentati dalle restrizioni. Questa esenzione potrebbe portare a uno squilibrio competitivo, poiché i piccoli negozi potrebbero continuare a praticare prezzi più elevati senza dover affrontare gli stessi vincoli normativi dei rivenditori più grandi.
Potenziale impatto sull’economia ungherese
L’inflazione in Ungheria è stata una sfida persistente, con dati recenti mostrando un’accelerazione inaspettata nell’aumento dei prezzi. L’intervento del governo ricorda le precedenti misure adottate nel periodo 2022-2023, quando vennero implementati limiti di prezzo e sconti obbligatori per controllare l’inflazione.
Mentre il limite del margine di prezzo potrebbe fornire un sollievo temporaneo riducendo i prezzi degli articoli essenziali, il suo impatto più ampio sull’inflazione complessiva è incerto. Gli analisti di Articolo pertinente di Népszava avvertono che limitare i margini di profitto potrebbe indurre i rivenditori a cercare profitti più elevati da altri prodotti, potenzialmente compensando i benefici previsti. Inoltre, la forte domanda dei consumatori, alimentata da aumenti salariali e tagli fiscali, potrebbe continuare a guidare le pressioni inflazionistiche.
Considerazioni politiche: elezioni 2026
La tempistica di questa misura suggerisce che anche considerazioni politiche siano in gioco. Con le elezioni che incombono nel 2026, il governo è desideroso di mantenere la stabilità economica e il sostegno pubblico. Tuttavia, l’approccio è stato criticato per essere più politico che economico, poiché aziende e produttori sono esitanti a commentare, temendo ripercussioni da parte del governo.
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