La scorsa settimana sono intervenuto sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) per l’anno 2023, appena pubblicato dal Ministero della Salute: adesso si procede con un’analisi pluriennale per capire come stanno davvero le cose.
Oltre a confermare le pesanti diseguaglianze tra Nord e Sud del Paese nella fornitura dei servizi sanitari, avevo anche accennato alle polemiche politiche scaturite dalla classifica pubblicata su diversi mezzi d’informazione.
La graduatoria è stata realizzata con i dati forniti dal Ministero attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) che, come si è detto, è operativo dal 1° gennaio 2020.
Livelli essenziali di assistenza (LEA): un’analisi pluriennale per capire come stanno davvero le cose
L’interesse riscontrato per il precedente articolo mi ha stimolato un ulteriore approfondimento, vista la possibilità di consultare anche i dati riportati nelle relazioni dal 2020 al 2023. Tale esercizio ha fornito un quadro più realistico della situazione socio-sanitaria territoriale poiché, essendo relativo a un periodo medio-lungo, arricchisce le considerazioni svolte in precedenza, limitate ai punteggi di una singola annualità.
Per restituire questo studio, pertanto, ho ritenuto utile estrapolare gli indicatori CORE dalle singole Relazioni annuali per poi riassemblarli in linea pluriennale all’interno di tre distinte tabelle, riferite alle tre macro-Aree LEA (prevenzione collettiva e sanità pubblica; assistenza distrettuale; assistenza ospedaliera).
Ne è scaturito un lavoro inedito, che rende anche più semplice individuare miglioramenti o peggioramenti conseguiti dai singoli Enti. In rosso sono stati evidenziati i valori inferiori a 60 punti (ossia, la soglia di sufficienza).
La valutazione dei LEA nell’Area prevenzione collettiva e sanità pubblica
© Copyright – Elaborazione Fabio Ascenzi su dati Ministero Salute
Da questa prima tabella risulta che Provincia Autonoma di Bolzano, Calabria e Sicilia hanno conseguito un risultato insufficiente in tutte e quattro le annualità monitorate.
L’Abruzzo in tre annualità. Valle d’Aosta, Liguria, Molise in due. Mentre Basilicata e Sardegna in una.
Anche per quelli sempre sopra la sufficienza, si possono notare andamenti ondivaghi. Solamente Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto ed Emilia-Romagna hanno avuto un costante miglioramento; mentre altre hanno registrato addirittura un peggioramento rispetto alle precedenti annualità (Lazio, Molise, Campania).
Dall’insieme nazionale dei dati, per l’Area prevenzione collettiva e sanità pubblica non si evince un miglioramento strutturale degli indicatori.
Infatti, gli Enti insufficienti erano 6 nel 2020, scesi a 4 nel 2021, ma poi risaliti a 7 nel 2022 e ancora 6 nel 2023.
La valutazione dei LEA nell’Area distrettuale
© Copyright – Elaborazione Fabio Ascenzi su dati Ministero Salute
Da questa seconda tabella risulta che Calabria e Valle d’Aosta hanno conseguito un risultato insufficiente in tutte e quattro le annualità monitorate. Campania e Sardegna in tre. Sicilia in due. Mentre P.A. di Bolzano, Abbruzzo e Basilicata in una.
In questa Area nessuno di quelli sempre sopra la sufficienza ha registrato un miglioramento costante, anche se Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche si sono attestate costantemente su valori molto alti; i peggioramenti più evidenti sono stati registrati da Valle d’Aosta, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Tra quelli storicamente in difficoltà, Campania e Sardegna hanno conseguito un sostanziale miglioramento, superando per la prima volta nel 2023 la soglia della sufficienza.
Dall’insieme nazionale dei dati, anche per l’Area distrettuale non si riscontrano miglioramenti. Gli Enti insufficienti erano 5 nel 2020, scesi a 4 nel 2021, ma poi risaliti a 5 sia nel 2022 che nel 2023.
La valutazione dei LEA nell’Area ospedaliera
© Copyright – Elaborazione Fabio Ascenzi su dati Ministero Salute
Da questa ultima tabella vengono, invece, le notizie migliori, risultando che per l’annualità 2023 solo la Valle d’Aosta non raggiunge la sufficienza.
Anche gli Enti che in passato hanno avuto più difficoltà (Molise, Campania, Calabria e Sardegna) stabilizzano un miglioramento che li porta sopra la sufficienza almeno nelle ultime due annualità.
Quasi tutti realizzano un miglioramento costante (fa eccezione P.A. Bolzano).
Dall’insieme nazionale dei dati, i miglioramenti per l’Area ospedaliera sono evidenti, con 13 Enti che nel 2023 hanno superato gli 80 punti, di cui 5 sopra i 90 (P.A. di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche).
Attraverso questa analisi dettagliata, sono stati messi in evidenza i risultati oggettivi conseguiti da ciascun Ente, per ogni Area, nelle diverse annualità; di modo che ognuno possa fare le proprie valutazioni.
Il Pagellone finale
© Copyright – Elaborazione Fabio Ascenzi su dati Ministero Salute
Il lavoro poteva concludersi così, ma non ho resistito alla tentazione di utilizzare questa mole di dati acquisiti per realizzare anche una sorta di Pagellone finale; almeno in questo caso è ben sostenuto da un periodo di monitoraggio più lungo, e quindi maggiormente obiettivo.
Per determinare il punteggio annuale ho utilizzato la stessa metodologia impiegata la scorsa settimana nella classifica 2023. La tabella seguente, pertanto, mette insieme i punteggi annuali del singolo Ente, ottenuti sommando i rispettivi indicatori CORE nelle tre macro-Aree LEA.
Nell’ultima colonna è invece riportato il punteggio totale, determinato dalla somma delle quattro annualità rilevate.
Il prospetto con tutte le tabelle
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