Nonostante incombano i dazi, per Sace ci sono grandi opportunità valutate in «100 miliardi di euro – spiega l’ad Alessandra Ricci -, puntando su due leve: innovazione ed export nei mercati a alto potenziale»
Prima che i dazi decisi dal presidente Usa, Donald Trump, facciano sentire i loro effetti negativi «il 2025 è l’anno per fare gli investimenti», dice Alessandra Ricci, amministratrice delegata della Sace, il gruppo assicurativo-finanziario controllato dal ministero dell’Economia che supporta le imprese italiane sui mercati esteri.
Opportunità per 100 miliardi
Nonostante incombano i dazi, sottolinea Ricci, ci sono grandi opportunità che le nostre aziende potrebbero cogliere, valutate in «100 miliardi di euro, puntando su due leve: l’innovazione, che rende le imprese più agili e competitive e l’export nei mercati a alto potenziale». Di questi 100 miliardi, 15 potrebbero essere colti attraverso investimenti aggiuntivi annui in innovazione, secondo Sace, necessari per portare le spese in ricerca e sviluppo delle imprese in Italia al livello dell’area euro, dall’attuale 0,8% del Pil all’1,5%.
Le esportazioni
Altri 85 miliardi potrebbero arrivare dall’espansione delle esportazioni in 14 Paesi ad alto potenziale, secondo una mappa interattiva che Sace mette a disposizione delle aziende. Tra gli altri, Emirati, Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Turchia, Sudafrica, Serbia, India, Vietnam, Singapore, Cina.
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