Ne hanno parlato i presidenti della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e della Camera di commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti, nel corso dei loro interventi.
Il governatore ha ribadito quanto già detto nei giorni scorsi ai vice ministri Edoardo Rixi e Maurizio Leo. con il viceministro Rixi e ieri al convegno dei commercialisti con il viceministro Leo: «disinvestire sulle dogane non significa risparmiare, ma spendere risorse e non incassare, poiché l’efficienza di un sistema doganale porta ad aumentare le entrate per lo Stato, mentre un sistema doganale depotenziato non risparmia, ma semplicemente è meno efficiente, incassa meno tasse doganali e rallenta l’economia.
Quindi investire sulle dogane e potenziare i servizi doganali per lo Stato sarebbero entrate non maggiori spese, è importante che Governo e Agenzia delle dogane e dei Monopoli lo comprendano e che ci sia una svolta in questo senso».
Guberti ha ricordato come il porto sia un punto focale della logistica delle merci emiliano-romagnole verso il Nord Est e l’Europa orientale attraverso il corridoio Baltico-Adriatico: «Scalo, il nostro che in posizione baricentrica rispetto ai principali mercati di origine e di destinazione italiani e internazionali delle merci, si colloca lungo le rotte mondiali di collegamento con le principali aree geo-economiche interessate dagli scambi commerciali con l’Italia, e fulcro della Zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna, ultimata lo scorso 11 ottobre con la firma del decreto della Presidente del Consiglio dei Ministri».
«Un passaggio epocale- ha aggiunto – per la crescita infrastrutturale ed economica della regione. Un progetto, unico e speciale, nel quale la Camera di commercio di Ferrara Ravenna ha sempre creduto. Auspico, signor Ministro, che nella composizione degli organi di indirizzo e gestione della ZLS, si possa porre rimedio alla mancanza del sistema camerale, soggetto istituzionale qualificato a rappresentare le esigenze del sistema imprenditoriale ed economico».
«Le imprese potranno beneficiare di semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali con ricadute positive per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e l’occupazione. Nella recente legge di conversione del decreto “milleproroghe” viene estesa l’applicazione del credito di imposta per investimenti in beni strumentali nelle ZLS anche agli investimenti realizzati dalle imprese dal primo gennaio al 15 novembre 2025, nel limite complessivo di spesa di 80 milioni di euro. Siamo di fronte ad una grande opportunità che va colta. Continueremo a batterci con spirito di leale collaborazione affinché il nostro territorio sia dotato delle necessarie infrastrutture che merita».
«In questo quadro, destano grande preoccupazione le incomprensibili vicende che hanno investito il porto di Ravenna in un declassamento della dogana di Ravenna da I a III fascia, portate all’attenzione della politica e del Governo attraverso l’intervento di tutte le Istituzioni, anche dalla nostra stessa Camera di commercio.
Un declassamento che è la risultanza di un algoritmo matematico; un risultato che lascia attoniti considerato che il gettito erariale della Dogana di Ravenna nel 2024 è stato pari a 2 miliardi per IVA, dazi ed accise, pari ad un 2,8% del pil nazionale.
Nel 2024 il nostro porto ha movimentato 25,5 milioni di tonnellate di merci con scambi complessivi di circa 50 milioni di euro, è il 4° porto in Italia, 1° porto in Italia per la movimentazione di rinfuse solide e per merce varia, tra i primi porti italiani in tema di intermodalità ferroviaria con circa 8.000 treni/medi all’anno con una quota di trasporto intermodale di circa il 13%».
«Balza agli occhi quindi la contraddizione tra gli investimenti, sia pubblici che privati (5 miliardi di euro), che stanno coinvolgendo positivamente il nostro scalo, l’avvio di progetti importanti come la Zona Logistica Semplificata (dove gli operatori logistici e le aziende attendono semplificazioni, soprattutto in materia doganale) ed il declassamento dell’ufficio delle Dogane di Ravenna, frutto di un approccio teorico e tecnico, e lontano da un’assunzione di responsabilità davanti alla complessità e allo sviluppo del nostro porto», ha concluso Guberti..
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