Firmato il protocollo d’intesa con Versalis per investimenti



La chimica di base ha registrato perdite per oltre 3 miliardi di euro negli ultimi cinque anni, una spirale negativa che richiede una risposta chiara e strategica. Ieri, con la firma del Protocollo d’Intesa, si sceglie la strada dell’innovazione e della trasformazione industriale, per garantire il futuro del polo di Priolo e la tutela dei lavoratori e dell’indotto”. Lo dichiara Luca Cannata, vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, commentando il piano di investimenti che interesserà il sito siciliano siglato dopo il protocollo firmato tra Eni Versalis e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e le Regioni Sicilia e i sindacati. Protocollo che scaturisce dal precedente verbale frutto dell’accordo con i sindacati. Il piano è stato accolto positivamente, infatti, da Cisl, Uil e Ugl e Cisal che hanno evidenziato l’importanza di una scelta epocale in un tavolo che dimostra di aver raggiunto una discussione seria e matura che ha tenuto conto delle richieste sindacali.

Da parte sua il Governo si è fatto garante degli impegni presi dalla società. Eni infatti ha deciso di non chiudere ma di convertire: il piano prevede 2 miliardi di euro di investimenti (di cui 800 milioni solo per Priolo) per mantenere l’intensità industriale e salvaguardare i livelli occupazionali. La strategia di trasformazione porterà alla dismissione dei due impianti di Cracking di Priolo e Brindisi, alla riduzione della produzione di polimeri e alla creazione di nuove filiere produttive sostenibili. Il polo industriale di Priolo sarà il cuore della riconversione, puntando su due asset strategici: una bioraffineria di nuova generazione, che renderà la Sicilia un punto di riferimento nazionale nella produzione di biocarburanti e combustibili rinnovabili e un impianto di riciclo chimico avanzato, per il recupero delle plastiche non riciclabili, in un’ottica di economia circolare e riduzione delle emissioni di CO₂. A Brindisi, invece, gli investimenti si concentreranno sugli accumulatori stazionari, mentre il sito di Ragusa ospiterà un hub per il riciclo meccanico e la produzione di bio-materiali.

In un contesto di forte crisi della chimica europea, questa operazione rappresenta l’unica soluzione per garantire un futuro competitivo e sostenibile a Priolo e ai lavoratori del settore – aggiunge Cannata -. Il cambio di strategia e le perdite dell’impresa derivano dalle scelte europee passate legate al Green deal e solo così riusciamo a mantenere intensità industriale e tutela occupazionale. A tal proposito, il Ministro Adolfo Urso che si è prodigato in questo progetto di sviluppo industriale, sarà a Siracusa per incontrare le parti coinvolte e confermare l’attenzione del Governo verso questa trasformazione industriale, assicurando certezze e garanzie a lavoratori e imprese dell’indotto. Eni ha scelto di non chiudere, ma di investire nella conversione. Un piano che punta sull’innovazione e sulla sostenibilità, con l’obiettivo di completare tutte le nuove infrastrutture entro il 2028. L’impegno del nostro Governo Meloni, in sinergia con la Regione Siciliana e le imprese e le parti sociali, sarà quello di monitorare da vicino ogni fase di questa trasformazione, affinché gli investimenti previsti diventino una concreta opportunità di rilancio economico per la nostra regione.”

Al tavolo sulla vertenza Eni Versalis, a nome del governo Schifani, la Regione ha infatti chiesto e ottenuto che sia garantita l’invarianza dei livelli occupazionali in Sicilia. L’assessore regionale dell’Economia Alessandro Dannino ha partecipato all’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio al ministero delle Imprese e del Made in Italy e registrato importanti aperture sul fatto che l’investimento della società miri anche alla piena riqualificazione delle aziende collegate allo stabilimento e non si limiti al massimo coinvolgimento dell’indotto: “Il mutamento radicale delle attività d’impresa, infatti, richiede maggiori garanzie per il territorio”.

Dagnino ha, infine, rilevato che “la base di partenza è soddisfacente e ringraziamo il ministro Adolfo Urso per il lavoro fatto. Abbiamo constatato particolare sensibilità per le nostre istanze e siamo certi che il ministro saprà farsi garante delle esigenze di tutela dell’occupazione e dell’intensità industriale”.

Chiesta e ottenuta, quindi, la tutela dei livelli occupazionali in Sicilia. “saranno garantiti tutti i livelli occupazionali, sia diretti che dell’indotto, nei siti industriali di Priolo e Ragusa, con un massiccio investimento per la Sicilia. Ha anche ribadito l’impegno per la riconversione industriale dell’area. Il governo Schifani segue questa vicenda sin dall’inizio e continua a lavorare affinché la nostra regione sia protagonista nel rilancio dell’industria chimica italiana, in linea con quanto affermato dal ministro che ha ribadito l’importanza di rendere l’intero comparto più competitivo e sostenibile – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, al termine dell’incontro a cui ha partecipato al ministero delle Imprese e del Made in Italy sul percorso di riconversione industriale di Versalis -. È un segnale fondamentale per la tutela dei lavoratori e per il futuro della chimica sull’Isola e conferma quanto Eni aveva già detto lo scorso 26 febbraio nel corso di un incontro nella sede dell’assessorato. Il nostro impegno continua, sia sul fronte del dialogo con le aziende e con i sindacati sia nel confronto con il governo nazionale, affinché questo settore strategico possa avere un futuro solido e duraturo”.





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