Barletta, il grande restauro: l’ex convento di Sant’Andrea tornerà ad una nuova vita


BARLETTA – Quasi 11 milioni di euro di fondi Pnrr per quello che potrebbe essere il più grande investimento in opere pubbliche mai realizzato nella città di Barletta: i lavori per il restauro dell’ex convento di Sant’Andrea sono stati finalmente affidati.

A quasi un anno dalla pubblicazione della gara d’appalto europea (bandita nell’aprile 2024, ndr) si è arrivati quindi alla fine della prima parte del percorso che porterà al recupero dello storico edificio collocato nel cuore del borgo antico. L’atto di aggiudicazione al raggruppamento temporale d’Impresa Ge.DI. Group spa sarà inviato all’Autorità nazionale anticorruzione, con la quale il Comune ha firmato una convenzione di vigilanza collaborativa, e, come da protocollo d’intesa per i progetti Pnrr, alla Guardia di finanza.

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Il recupero dell’ex convento di Sant’Andrea si inserisce nel quadro della «Sfida del Borgo», progetti di rigenerazione urbana che la prima giunta del sindaco Cannito aveva approvato a giugno 2021 e che comprendono anche la realizzazione di un anfiteatro all’aperto a ridosso del fossato del Castello e di un centro culturale nell’ex palazzina Eni cui va aggiunto il recupero della darsena dei pescatori. Tali progetti furono ammessi a finanziamento Pnrr ad inizio 2022.

Risalente al XVI secolo, l’ex convento di Sant’Andrea ha una storia piuttosto travagliata. Dopo aver ospitato per lungo tempo l’ordine dei frati minori francescani, nel 1810 divenne proprietà del municipio di Barletta per poi essere occupato dalle truppe francesi e successivamente dall’esercito regio. A fine ‘800 divenne sede di un carcere, ben presto dismesso.

Da oltre 40 anni l’edificio è abbandonato e in preda al degrado, ma ora è pronto a rivivere. Al suo interno nascerà l’atelier dell’arte e dei mestieri con l’insediamento di circa 15 laboratori artigianali e d’arte legati, da un lato alle tradizioni culturali ed artistiche locali (laboratori di ceramica, ferro battuto, pietre, legno) e dall’altro alle attività teatrali e di spettacoli di qualità (scenografie, costumi).

Secondo il progetto originario, oltre all’atelier dell’arte e dei mestieri, nell’ex convento dovrebbero nascere anche un osservatorio turistico e la fondazione per la gestione del sistema teatrale cittadino. Prima di arrivare a realizzare questi progetti bisognerà, però, intervenire per ripristinare la vivibilità dell’edificio. L’immobile, di ampie proporzioni rispetto all’edificato circostante, è costituito da una schiera di piccole abitazioni a torre, tipologia diffusa nello storico borgo marinaro di Santa Maria ed è collocato all’interno di un quadrilatero tra le strade via Mura San Cataldo, via Sant’Andrea, via Marino Bruno ed il sagrato della chiesa di Sant’Andrea.

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I lavori di restauro, che hanno scontato il parere della Soprintendenza, sono di tipo statico e conservativo. «Saranno eliminati i barbacani di via Sant’Andrea – ha dichiarato il sindaco Cosimo Cannito – che tornerà ad essere sicura e pedonabile, potremo sederci nel chiostro adesso sprofondato, potremo affacciarci alle finestre delle sue grandi stanze, oggi rese marce dall’umidità, per respirare l’aria del mare e vedere il porto e potremo passeggiare nei giardini antistanti attualmente in pessime condizioni».

Cannito ha poi sottolineato come, grazie a questi lavori «sarà restituito alle nuove generazioni un bene appartenente al patrimonio storico, culturale e identitario, insieme alla Cattedrale di Santa Maria, della città marinara, del quale le molte passate amministrazioni si erano dimenticate lasciandolo al degrado».

Il recupero dell’ex convento di Sant’Andrea e la sua trasformazione in un centro servizi delle arti e dei mestieri è per Cannito «un grande merito che rivendico a questa amministrazione che insieme alla struttura tecnico-amministrativa ogni giorno, con fatica e con coraggio, senza farsi condizionare dagli insulti, lavora per rendere più bella la nostra città affinché possa essere considerata a piena ragione città d’arte».



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