In un contesto economico globale sempre più instabile, i principali sindacati britannici chiedono un rafforzamento dei legami tra UK e UE. Il Trades Union Congress (TUC), l’organizzazione che rappresenta numerose sigle sindacali del Regno Unito, ha lanciato un appello affinché si stabilisca un nuovo accordo di cooperazione con Bruxelles, capace di migliorare le condizioni lavorative dei cittadini e ridurre le barriere commerciali tra le due economie.
Un cambio di rotta nelle relazioni tra Londra e Bruxelles
L’iniziativa dei sindacati arriva in un momento chiave della politica britannica. Il primo ministro Keir Starmer, nei suoi primi sei mesi di governo, ha avviato un processo di riavvicinamento con l’Unione Europea, cercando di stabilire un rapporto più solido e vantaggioso per entrambe le parti. Nonostante il governo laburista non abbia intenzione di tornare sui passi della Brexit, si fa sempre più concreta la volontà di negoziare accordi che favoriscano i lavoratori e le imprese.
Tra i punti chiave delle trattative vi è l’opportunità di facilitare l’accesso al mercato del lavoro per i cittadini britannici nell’UE e viceversa. Tuttavia, questa apertura non sembra prevedere un ripristino della libertà di movimento, uno dei temi più delicati del dibattito post-Brexit.
Il rafforzamento dei legami tra UK e UE in tempi di instabilità
L’attuale instabilità geopolitica, segnata dalla guerra in Ucraina, ha spinto l’Europa a rafforzare la propria autonomia strategica. L’aumento della spesa militare da parte dei paesi europei e la ricerca di nuove forme di cooperazione sono diventate priorità per i leader del continente, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron.
Anche il Regno Unito è coinvolto in queste dinamiche, con Starmer che ha recentemente discusso di sicurezza e difesa con i leader dell’UE, del Canada e di altri partner internazionali. Tuttavia, mentre Londra guarda con attenzione ai rapporti con Washington, appare evidente che la collaborazione con Bruxelles stia acquisendo una nuova centralità.
La posizione dei sindacati e le richieste per un nuovo accordo
Il TUC, in collaborazione con la Confederazione Europea dei Sindacati (ETUC), ha sottolineato la necessità di rivedere l’accordo commerciale siglato nel 2020, considerato inefficace e dannoso per l’economia britannica. L’obiettivo è ottenere un’intesa che favorisca il commercio, riduca i controlli alle frontiere e garantisca standard più omogenei in settori chiave come l’industria chimica e alimentare.
Sondaggi recenti condotti dal TUC mostrano che un numero crescente di cittadini britannici, inclusi alcuni elettori che avevano votato per la Brexit, ritiene necessario rinegoziare i termini dell’uscita dall’UE. Molti di loro riconoscono che le promesse fatte durante il referendum del 2016 non si siano concretizzate e vedono con favore un accordo che possa attenuare le difficoltà economiche sorte negli ultimi anni.
Paul Nowak, segretario generale del TUC, ha ribadito che il Regno Unito ha bisogno di un accordo commerciale equilibrato, in grado di proteggere i lavoratori e garantire stabilità alle imprese. Pur rispettando il risultato del referendum, ha sottolineato che un miglioramento delle relazioni con Bruxelles è essenziale per affrontare le sfide economiche future.
Il governo Starmer ha manifestato interesse nel rafforzare la cooperazione con l’UE in diversi settori, tra cui la sicurezza, la sanità veterinaria e il riconoscimento delle qualifiche professionali. Tuttavia, vi è una certa cautela nel prendere decisioni che potrebbero essere interpretate come un ritorno al mercato unico o all’unione doganale.
In questo contesto, il ruolo dei sindacati potrebbe rivelarsi determinante nel plasmare una nuova intesa che tenga conto delle esigenze dei lavoratori britannici ed europei. Mentre il panorama politico ed economico continua a evolversi, appare chiaro che i legami tra UK e UE potrebbero rafforzarsi nei prossimi anni, pur senza un ritorno completo alle dinamiche pre-Brexit.
Elena Caccioppoli
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