«Donne sempre più al centro, ma la fragilità è strutturale»


Ogni impresa ha una storia da raccontare: ma quando quell’azienda è femminile – in Puglia una su cinque è in mano a una donna (Confartigianato) – lo storytelling diventa un racconto di autodeterminazione, responsabilità, coraggio e capacità di mettersi in gioco. Perché, nel 2025, fare attività d’impresa per una donna è ancora un’eccezione: chi raggiunge il successo lo fa a costo di sacrifici, sebbene sia dotata di grande talento, conoscenza ed esperienza.

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«Negli ultimi 10 anni, le imprese femminili in provincia di Lecce sono aumentate del 5,6%, da 15.900 a 16.870, che è un trend positivo – spiega Floriana Dell’Orco, presidente del Comitato dell’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Lecce –. Ma nel 2024 c’è stata una diminuzione di 300 unità rispetto al 2023, perché le attività in rosa sono meno longeve rispetto a quelle maschili, per via di una maggiore fragilità strutturale e organizzativa. Tra le difficoltà principali c’è la conciliazione dei tempi di vita familiare e lavoro. L’azienda, peraltro, è una forma di autoimpiego per molte di loro e ci sono tante imprese con 0 addetti o un solo addetto. Ecco perché il Comitato si impegna a sensibilizzare le istituzioni politiche per creare una rete di supporto intorno alle donne. Promuoviamo e consolidiamo la nascita di nuove imprese femminili, fornendo accompagnamento e informazioni su bandi e finanziamenti. Insieme a Unioncamere, inoltre, stiamo organizzando un webinar sulla digitalizzazione, perché in provincia di Lecce siamo indietro». Questa mattina, il Cif presenterà lo stato dell’arte dell’imprenditoria femminile alle 10 nella sede dell’ente camerale, con le testimonianze di imprenditrici che hanno saputo mettersi in gioco nelle difficoltà, come Maria Vergari dell’azienda agricola Vergari, Valeria e Michela Stella, della storica azienda dolciaria, e Antonella Gravili, a capo dell’omonima ditta edile. «Nel mondo imprenditoriale salentino le donne continuano, nonostante le difficoltà, a mostrare grandissima forza e a determinarsi, creando i propri spazi di visibilità e opportunità – dice la segretaria di Confartigianato imprese Lecce, Emanuela Aprile –. Il movimento Donne Impresa è nato proprio per incentivare una gestione delle politiche e degli interventi dedicati alle imprese femminili». In provincia di Lecce si registrano 2.671 imprese artigiane femminili, il 15,5% delle imprese artigiane locali, in lieve aumento rispetto al 2023. Ma per Aprile occorre fare di più, spingendo su «una riforma della burocrazia, con interventi mirati per l’accesso al credito, avviare politiche per eliminare la discriminazione di genere e norme che consentano di bilanciare lavoro e vita privata, abbattere le barriere culturali e sociali, soprattutto in quei settori in cui persistono resistenze rispetto alle donne e al loro ruolo di leadership. Sarebbe utile creare incubatori e acceleratori dedicati, in cui le donne possano trovare risorse, investitori e opportunità di crescita».

Le imprenditrici pugliesi, intanto, fanno incetta di premi e riconoscimenti per la loro capacità di gestire gli affari. Intercettata sul volo Roma-Parigi, in direzione Fashion Week, Sabrina Seclì, fondatrice di Sps Manifatture, Premio Marisa Bellisario 2023 e oggi Mela d’oro dell’omonima Fondazione, non ha dubbi: «Alle giovani donne dico: studiate, ma dopo dovete viaggiare, conoscere il mondo, imparare l’inglese e diventare indipendenti e responsabili. La forza della mia azienda (che da 25 anni produce per i brand di lusso gli abiti indossati dalle star, sono le 60 donne che lavorano da me, persone più forti, più tenaci e capaci di fare rete tra loro. Il made in Italy significa riconoscere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ed è la chiave di volta per lo sviluppo della nostra regione».
Tra i migliori professionisti dell’accoglienza nel mondo del vino, poi, figura Anna Gennari, hospitality manager di Produttori di Manduria, che lo scorso mese ha conseguito il riconoscimento WineMerdian “Best Wine Hospitality Manager”, categoria Emozionali, per la sua capacità di usare un linguaggio che stimola i sensi e le emozioni, trasportando il pubblico in un viaggio immaginario attraverso i vigneti, le cantine e la storia del vino. «Un lavoro splendido – dice Gennari – che permette di incontrare e confrontarsi con diverse culture, riuscire a coinvolgere i wine lovers non solo con il gusto e la qualità dei nostri vini, ma anche per il fascino dei racconti nel Museo della Civiltà del Vino Primitivo, all’interno della Cantina. Grata per il riconoscimento, mi dà la giusta carica a continuare con grinta».





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