Gestione unitaria 2025, prestiti e mutui più flessibili per pensionati e dipendenti


Con una recente circolare, l’Inps ha comunicato un’importante novità per pensionati e dipendenti pubblici che avessero intenzione di richiedere mutui o prestiti: a partire dal 12 gennaio 2025, l’adesione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Gestione credito) diventa possibile senza più alcun limite temporale.

Questo cambiamento, introdotto dalla Legge n. 203/2024, consente a determinate categorie di soggetti di iscriversi al fondo in qualsiasi momento, con l’obiettivo di ampliare l’accesso alle prestazioni creditizie agevolate.

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Cos’è la Gestione credito e chi può aderire

La Gestione credito è un fondo istituito per fornire ai dipendenti pubblici e ai pensionati servizi di assistenza e prestazioni creditizie, come prestiti e mutui a tassi agevolati.

L’iscrizione è obbligatoria per i dipendenti pubblici attivi con contribuzione alla Gestione Dipendenti Pubblici, mentre per altre categorie è facoltativa.

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Possono aderire alla Gestione credito:

  • pensionati ex dipendenti pubblici con trattamento pensionistico a carico della Gestione Dipendenti Pubblici, purché non abbiano già aderito in passato;
  • pensionati ex dipendenti di enti pubblici con pensione a carico di altre gestioni previdenziali, non iscritti precedentemente alla Gestione credito;
  • sottufficiali e ufficiali in ausiliaria prossimi alla pensione;
  • dipendenti pubblici non iscritti ai fondi di fine servizio e fine rapporto (ex Enpas o ex Inadel).

L’iscrizione alla Gestione credito è irrevocabile e le prestazioni possono essere richieste solo dopo 12 mesi dall’adesione.

Prestazioni offerte

Fra le principali prestazioni offerte nell’ambito della Gestione credito, troviamo:

  • prestiti a tasso agevolato, ovvero piccoli prestiti con importo limitato con rimborso fino a 48 mesi;
  • prestiti pluriennali per specifiche necessità come spese mediche o ristrutturazione edilizia e con rimborso fino a 10 anni e mutui ipotecari;
  • finanziamenti per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa;
  • sussidi per situazioni di difficoltà come spese sanitarie proprie o dei familiari non autosufficienti e calamità naturali;
  • borse di studio e altre iniziative per il diritto allo studio;
  • agevolazioni per soggiorni vacanza e termali.

L’adesione è obbligatoria per alcuni dipendenti pubblici, mentre per altri (pensionati e alcune categorie di lavoratori) è volontaria, con trattenute mensili proporzionali alla retribuzione o alla pensione.

Contributi e obblighi per gli iscritti

L’adesione alla Gestione credito comporta il versamento di un contributo, che varia in base allo status del lavoratore:

  • per i lavoratori dipendenti pubblici il contributo è dello 0,35% sulla retribuzione pensionabile, trattenuto dal datore di lavoro;
  • per i pensionati la trattenuta è dello 0,15% sull’importo lordo della pensione, applicata direttamente dall’Inps.

È importante sottolineare che il contributo non è rimborsabile, anche nel caso in cui l’iscritto non usufruisca delle prestazioni creditizie.

Modalità di adesione

L’adesione alla Gestione credito deve essere effettuata esclusivamente online, accedendo al portale istituzionale (inps.it) tramite identità digitale (Spid, Cie o Cns) e utilizzando la procedura dedicata Adesione alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali.

I lavoratori dipendenti già iscritti al fondo, che desiderano mantenere l’iscrizione anche dopo il pensionamento, devono presentare la domanda entro l’ultimo giorno di servizio. In questo modo, possono continuare a versare il contributo senza interruzioni ed evitare il periodo di attesa di un anno per richiedere le prestazioni.

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Lo stesso vale per coloro che cessano il servizio a seguito di accesso all’Ape sociale o altre procedure di esodo: per mantenere la continuità, devono presentare domanda prima della cessazione dal servizio.





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