Le spiagge bianche, i boschi e le faggete, i panorami mozzafiato, i santuari dove pregare. Tanti modi di fare turismo, tutti in unico luogo: il Gargano. Dalla costa ai monti, sette comuni tornano ad unire le forze per presentare un nuovo progetto di accoglienza turistica.
I borghi di Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis sono punti di riferimento per la spiritualità e la particolarità dei loro riti.
E poi le perle del mare, da Vieste a Peschici, da Mattinata a Manfredonia. Un modo diverso di vivere il turismo, che può aiutare a frenare lo spopolamento che da anni sottrae risorse ed energie ai comuni del Gargano e della Capitanata.
Nel subappennino dauno, un po’ meno nel Gargano, la popolazione anziana è il doppio se non il triplo di quella giovane. Da Celle di San Vito a Orsara, da Bovino a Rignano Garganico, il rischio di vedere scomparire intere comunità è un’eventualità contro cui si sta lottando, con qualche eccezione, come mostra il caso di Peschici, dove sono state realizzate nuove aule scolastiche.
Una nuova forma di economia sociale come risposta allo spopolamento e all’inoccupazione, utilizzando al meglio i fondi europei per far fruttare le attività di chi sceglie di ritornare.
Nel servizio le interviste a Rosa Palomba, vice sindaco di Monte Sant’Angelo, Gennaro Tedesco, assessore alla cultura di San Giovanni Rotondo, a Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis e a Luigi D’Arenzo, sindaco di Peschici.
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