“Prima un’iniezione straordinaria di risorse ha stimolato fortemente, ma senza una regia ordinata, la ristrutturazione e l’efficienza energetica del patrimonio edilizio; ora la riduzione dei bonus fiscali attuata con la recente Legge Finanziaria rischia di compromettere non solo il raggiungimento dei parametri europei di sostenibilità ma anche la sopravvivenza di decine di migliaia di imprese e lavoratori. In Italia il settore dell’edilizia, con più di 700.000 imprese, di cui oltre il 90% sono piccole e microimprese, e 1,7 milioni di lavoratori, sta vivendo una fase di grande cambiamento dalle prospettive incerte”. Lo scrive in una nota Cna di Forlì-Cesena.
“Le ultime stime a livello nazionale per il 2025 prevedono una riduzione degli investimenti del 7% a seguito della flessione di nuove costruzioni e manutenzioni straordinarie e un’analoga contrazione della massa salari. Se l’efficientamento energetico degli edifici resta un obiettivo irrinunciabile per i prossimi anni, l’edilizia deve individuare soluzioni che non dipendano solo da incentivi fiscali, investendo in tecnologie innovative e trovando nel Pnrr o in altre politiche pubbliche le risorse necessarie”.
“La riqualificazione energetica degli edifici esistenti è cruciale per ridurre i consumi e le emissioni di C02 come previsto dagli obiettivi europei per il 2030-2050, ma per riuscirci servono misure che promuovano innovazione e sostenibilità – afferma Piergiovanni Balzani, presidente Cna Costruzioni Forlì-Cesena – Istituzioni, parti sociali e tutte le componenti della filiera edilizia, in particolare le piccole imprese, devono lavorare insieme per costruire una tabella di marcia realistica che favorisca la transizione energetica, ma anche la formazione di una forza lavoro qualificata”.
“Un aspetto centrale per la sopravvivenza del settore è infatti la sicurezza sul lavoro. Le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggioranza del comparto edilizio (8.087 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 5.613 imprese costruzioni e 2.474 società immobiliari), sono particolarmente esposte alle variabili economiche. In un periodo di incertezze è fondamentale che i lavoratori ricevano formazione adeguata anche in tema di sicurezza, per ridurre il rischio di incidenti in cantiere e qualificare ulteriormente il lavoro delle imprese”.
“Un “grande patto” tra istituzioni, imprese, ordini e collegi professionali, banche, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali potrebbe rappresentare la chiave per garantire la stabilità e la sostenibilità a lungo termine di un settore cruciale che, tra effetti diretti e indotto, contribuisce per almeno il 15% al Pil nazionale – sottolinea Balzani – l’Emilia Romagna, che ha dimostrato un impegno crescente verso la sostenibilità e l’efficienza energetica con politiche come il Piano Energetico Regionale, potrebbe giocare un ruolo di leadership nella transizione energetica, utilizzando risorse pubbliche per incentivare la ristrutturazione e il miglioramento delle abitazioni e coinvolgendo anche il sistema bancario per finanziare questi interventi”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link