A Foggia, in un ambiente tradizionalmente caldo, il Messina era atteso da una gara trappola. Stravinta, al di là del 2-1 finale, che non rende merito all’eccellente primo tempo dei peloritani. Petrucci e compagni hanno assediato i pugliesi, in stato confusionale tra il disimpegno della proprietà e la contestazione del tifo organizzato. L’Acr è stato più forte, ancora una volta, delle sue vicissitudini societarie, con la seconda scadenza non rispettata dall’evanescente proprietà e il tentativo di salvataggio arenatosi di fronte ad un appello tardivo e al consueto disinteresse dell’imprenditoria.
In più a ridosso del match è arrivato l’esonero di Simone Banchieri, front-man dell’operazione salvezza e dirigente aggiunto ma evidentemente in rotta di collisione con alcuni senatori del gruppo. In realtà il successore Antonio Gatto ha confermato lo stesso undici titolare dell’ex Vis Pesaro, anche se un centrocampo più nutrito, spesso trasformato in 4-5-1, ha esaltato sugli esterni Garofalo, ispiratissimo nella gara da ex con due assist al bacio, e Tordini, che sul campo continua a farsi preferire ad elementi sulla carta più quotati. La copertina poi se la continua a conquistare Luciani, finalmente esploso come testimoniano le nove reti in sei gare. Una grande rivincita dopo mesi di critiche e i gravi infortuni che ne frenarono l’ascesa già nel Frosinone.
La terza vittoria in quattro gare, la seconda in trasferta dopo Giugliano, alimenta le speranze salvezza, anche se l’iscrizione, con i nuovi parametri appena ufficializzati dalla Lega, resterà vincolata al saldo di tutto il pregresso. Contro la Juventus Next Gen sarà necessario inseguire il successo anche perché gli ultimi exploit della Casertana e del Latina, ormai matematicamente salvo, dimostrano che le maggiori motivazioni possono riscrivere i pronostici della vigilia. I campani saranno di scena a Trapani, il Foggia a Picerno. Inutile aspettarsi regali, servono tre punti anche se i bianconeri sono tra i protagonisti assoluti del girone di ritorno e sono passati dalla zona play-out ai play-off ormai matematici, proprio come un anno fa. Bisognerà tenere conto anche delle diffide di Gelli, Crimi e Luciani, anche se la priorità è giocarlo davvero il play-out e questo conta molto più anche di eventuali, pesantissime, squalifiche.
Sul fronte societario, come anticipato da “Pianeta Messina”, un imprenditore messinese nei giorni scorsi ha avviato un’operazione finalizzata a sostenere l’Acr, che deve all’Agenzia delle Entrate oltre 200.000 euro, i contributi non versati nelle quattro mensilità comprese tra novembre 2023 e febbraio 2024. Secondo quanto è filtrato, è stato utilizzato il credito d’imposta vantato dalla sua azienda nei confronti del Fisco. Impossibile capire con certezza se la Covisoc accetterà o meno il versamento. In passato simili operazioni sono state infatti oggetto di approfondimenti. Per ottenere una fumata bianca il credito in questione dovrebbe essere trasferito dall’azienda al club, che potrebbe così compensare i suoi debiti ma la procedura non è immediata.
Nel caso invece di versamenti effettuati da un conto differente rispetto a quello del club si rischiano soltanto lievi multe. L’ipotesi era già stata sondata dall’imprenditore Francesco Barbera, che ha avviato una raccolta di adesioni da parte di investitori locali, poi non completata nonostante il supporto del Comune. Le normative prevedono sanzioni che vanno da 10 a 40mila euro ma nell’agosto scorso la Turris se la cavò con molto meno: appena 1.000 euro di ammenda per le modalità irregolari di pagamento. I versamenti vanno effettuati da soggetti abilitati, come commercialisti o notai. Non a caso era stato coinvolto come intermediario Bernardo Maiorana, costretto poi ad alzare bandiera bianca di fronte al mancato raggiungimento della soglia dei 312mila euro necessari per onorare la scadenza del 16 aprile. Adesso il nuovo tentativo, nella speranza che i protagonisti escano allo scoperto. Anche perché la riservatezza che ha caratterizzato l’ultimo anno ha alimentato più illusioni che certezze.
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