CATANIA – Anche quest’anno il Tribunale amministrativo regionale di Catania ha di molto superato gli obiettivi posti sia dal Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa che dal Pnrr.
Tar Catania
In particolare, risulta pressoché invariato l’andamento del contenzioso, attestatosi nel 2024 a 2.383 ricorsi depositati, dato che conferma il Tar Catania, quanto a carico di lavoro, al quarto posto tra i Tribunali amministrativi d’Italia, dopo le sedi di Roma, Napoli e Milano.
È quanto emerso dalla cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario al Tar di Catania presieduto da Pancrazio Savasta. In ragione dell’alto numero di ricorsi definiti il Tribunale, ancora una volta, quanto a produttività, si colloca, invece, al terzo posto in termini assoluti, dopo il Lazio e Napoli, dotati di ben altro numero di magistrati e personale.
I numeri
Mentre il cronoprogramma del Pnrr ha previsto 4.541 pendenze al 30 giugno 2026, al 31 dicembre 2024 ci sono pendenti soltanto 2.632 ricorsi, con una differenza, rispetto al 2024, dove se ne registravano 4.059, pari a 1.427 in meno.
Sono stati definiti 3.964 ricorsi, con un saldo attivo, considerati 2.383 ricorsi in ingresso, di 1.581 fascicoli, vale a dire nel complesso il 35,2% di pendenze in meno rispetto all’anno precedente.
Sono stato pubblicate 3.523 frasi, di cui 230 brevi, definendo, con dette decisioni, 3.540 ricorsi, contro 3.123 dell’anno 2023. In un triennio è stato raggiunto il ragguardevole risultato di eliminazione 4.817 pendenze, pari al 66,28% in meno delle originarie 7.449 all’1.1.2022, per complessivi 12.111 ricorsi, al lordo dei fascicoli depositati.
I tempi di definizione dei giudizi si sono attestati in soli 378 giorni, poco più di un anno, contro i 530 del 2023, vale a dire 152 giorni in meno, pari a – 28,68%. I ricorsi relativi agli appalti sono stati esitati in 21 giorni per la fase cautelare (contro i 28 del 2023) e 98 per quella definitiva di merito, al di sotto dell’ottima media nazionale.
Il presidente
Oltre alla soddisfazione espressa per la circostanza secondo la quale, ormai, “l’azzeramento dell’arretrato è una realtà praticamente raggiunta”, il “passo ulteriore è la definizione del solo contenzioso corrente”, ha detto il presidente Savasta ha sottolineato che “occorre continuare nella virtuosa attività del “saldo attivo” tra ricorsi depositati e quelli esitati con provvedimento definitivo, completando il percorso sin qui efficace”.
“Non bisogna perdere di vista – ha aggiunto – che il senso di responsabilità del Giudice è alimentato dalla “coscienza che si è chiamati a svolgere un servizio rivolto alla cura di interessi e beni pubblici, a vantaggio dei cittadini, che, nel caso della giurisdizione, attendono una risposta rapida e giusta, frutto della consapevolezza che una decisione tardiva comunque determina una denegata giustizia”.
“Non va mai dimenticato – ha aggiunto – che, sottesa alla richiesta al giudice, c’è l’aspirazione al soddisfacimento di una tutela nei confronti dell’Amministrazione pubblica, che, nella quasi totalità dei casi, è in una posizione privilegiata nei confronti dei cittadini e delle Imprese, poiché solo questi ultimi, sovente, subiscono le conseguenze del ritardo dell’intervento correttivo giustiziale. Il processo decisionale finale, però, deve rimanere un’attività a guida umana”.
Ha, infine, ringraziato i colleghi e il personale amministrativo del Tribunale, che “si sono distinti per assoluta professionalità e disponibilità, consentendo di raggiungere la definizione della totalità dei ricorsi ultratriennali e una riduzione dei tempi di pubblicazione delle sentenze che trova pochi analoghi riscontri nel panorama della Giustizia italiana e non solo”.
L’organico
Nel 2024 l’organico del Tribunale è passato da 18 a 20 magistrati, ancora al di sotto di cinque unità rispetto a quello previsto, e il presidente Savasta ha espresso l’auspicio che “venga al più presto ripianato”.
Accanto al numero adeguato di magistrati, ha ribadito “la necessità di stabilizzazione dei dipendenti dell’ufficio per il processo al Tribunale, misure indispensabili per raggiungere il prossimo obiettivo, vale a dire la definizione del contenzioso corrente”.
“Tale risultato, ben possibile – ha concluso il presidente Savasta – confermerebbe ancor più
il Cataniaquale Ufficio all’avanguardia organizzativa, al fine di garantire risposte tempestive alla domanda di giustizia che i principi del processo impongono e che i cittadini e le imprese giustamente richiedono”
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