Roma, 1 marzo – “È un decreto senza coraggio e senza visione alcuna che non affronta alla radice il tema del caro energia. Si doveva intervenire sugli oneri di sistema e sulla riduzione strutturale dei costi energetici, invece il Governo continua a proporre misure con poco coraggio e dagli effetti tardivi rispetto all’urgenza di dare risposte a famiglie, anziani e imprese”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.
“Si doveva cogliere la necessità, ormai acclarata, di modificare le modalità di acquisto del gas a tutela dei vulnerabili e – prosegue il dirigente sindacale – di fare ciò che ormai tutti, parti sociali, sindacati e imprese chiedono da tempo: disaccoppiare il costo dell’energia da quello del gas. Solo con misure strutturali si possono dare quelle risposte e certezze che cittadini, imprenditori, pensionati e anziani chiedono”.
Per Gesmundo “era l’occasione giusta per invertire davvero il paradigma e tracciare finalmente la linea di una vera e propria politica nazionale più coraggiosa verso la sostenibilità energetica. E invece si è scelta l’ennesima strada del bonus, oltretutto a tempo, che non risolve i problemi che affliggono in nostro paese sul tema della dipendenza energetica e speculativa”.
“Leggeremo attentamente il decreto – conclude il segretario confederale della Cgil – e ne valuteremo tutti gli aspetti che comunque alleviano il peso dei costi per le fasce più deboli della popolazione, ma ad oggi il nostro giudizio è fortemente critico”.
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