«Il settore cinematografico attende con attenzione il decreto correttivo sul Tax Credit, previsto entro marzo, nella speranza che possa correggere le criticità emerse con la recente riforma. Le nuove disposizioni hanno ridefinito i parametri di accesso agli incentivi, introducendo vincoli più stringenti, in particolare sul fronte distributivo. Tra le principali novità, spiccano l’obbligo di una distribuzione minima in sala per poter beneficiare del credito d’imposta e una maggiore selettività nell’assegnazione delle risorse. Se l’obiettivo della riforma è quello di razionalizzare il sistema e favorire progetti con un impatto economico e culturale più rilevante, esiste il rischio concreto che le piccole e medie imprese incontrino maggiori difficoltà nell’accesso ai fondi, con conseguente riduzione della diversità produttiva».
Lo dichiara il presidente di Unimpresa Cinema e Audiovisivo, Erica Favia. «Proprio per questo, ritengo essenziale una maggiore chiarezza normativa per le PMI del settore, che necessitano di strumenti di sostegno adeguati alla loro struttura e capacità produttiva. Una normativa specifica per la gestione delle piccole e medie imprese del cinema e dell’audiovisivo potrebbe rappresentare un passo decisivo per garantire un accesso più equo agli incentivi fiscali e favorire una distribuzione delle risorse più bilanciata, capace di sostenere l’intero ecosistema produttivo. Inoltre, credo sia fondamentale una maggiore collaborazione tra le associazioni datoriali affinché la crescita del settore non diventi esclusivamente una questione tra i soliti noti. Un confronto più inclusivo tra le diverse realtà produttive potrebbe trasformare il Tax Credit in un autentico strumento di sviluppo, capace di garantire la pluralità dell’offerta cinematografica e un più equo riequilibrio delle risorse. Con l’approssimarsi della scadenza per il decreto correttivo, è fondamentale che le istituzioni forniscano risposte concrete, capaci di coniugare l’esigenza di razionalizzazione della spesa pubblica con un sostegno reale a tutte le componenti dell’industria audiovisiva» aggiunge il presidente di Unimpresa Cinema e Audiovisivo.
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