Diviso tra il tour nelle Fabbriche della Sostenibilità e il Festival della Green Economy, verranno affrontati tanti temi: dalle sfide delle nuove tecnologie ai rischi geopolitici, dalle risposte delle aziende alle politiche nazionali ed europee
Ragionare su azioni e politiche di lungo periodo, seguire il pragmatismo delle aziende, tarare il Green Deal su un mondo che, a differenza di 6 anni fa quando fu varato il pacchetto di norme dalla Commissione Ue, è radicalmente cambiato. Sono questi alcuni dei temi che verranno affrontati durante la Green Week di Parma, promossa da ItalyPost e Corriere della Sera, che si terrà dal 25 al 30 marzo e si dividerà tra il tour nelle Fabbriche della Sostenibilità (dal 25 al 27) e il Festival della Green Economy (dal 27 al 30). Argomenti che sono stati anticipati anche nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, tenutasi ieri presso la sede milanese del Parlamento Europeo, a partire proprio dalle dinamiche che interessano l’Unione europea: «L’Ue è ormai un brand dell’economia circolare, della lotta al cambiamento climatico, sono temi che fanno parte del nostro Dna – ha commentato Maurizio Molinari, capo dell’ufficio del Parlamento Europeo a Milano –. Il Green Deal è un pacchetto legislativo enorme presentato prima del Covid: in questi anni il mondo è cambiato, perciò andrebbe adattato al contesto attuale per renderlo ancora più efficace».
La concretezza delle imprese
Protagoniste sono anche, e soprattutto, le aziende, anello di congiunzione tra la politica e i cittadini, in grado di orientare i consumatori in scelte responsabili. «Il lavoro che le imprese dovranno fare, in un mercato maturo e composto da consumatori consapevoli, è impostare un modello imprenditoriale di lungo periodo: abbiamo una responsabilità verso il futuro e il Festival sarà il luogo ideale per ragionare su queste strategie», ha spiegato Davide Bollati, presidente di Davines Group. Imprese che saranno tra i focus principali dell’evento per la loro capacità di realizzare in modi diversi le politiche europee e nazionali: «Ogni azienda ha le proprie specificità, però è anche vero che questo mondo tende ad affrontare i problemi in maniera sempre più pragmatica: questo approccio nel trovare soluzioni permette agli imprenditori di capire che con la sostenibilità possono essere più competitivi», ha detto Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost e direttore del Green Economy Festival.
Il Festival
L’evento sarà caratterizzato da oltre 50 incontri, a cui parteciperanno più di 250 ospiti, con la città di Parma che, come ormai d’abitudine, non farà solo da cornice al Festival. «La nostra amministrazione ha preso seriamente l’impegno verso una transizione sostenibile e il futuro, tanto è vero che nel 2027 la città sarà Capitale Europea dei Giovani – ha affermato Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità ambientale, energetica e alla Mobilità del Comune di Parma –. Stiamo portando avanti queste politiche con entusiasmo, malgrado le difficoltà e le prospettive, per rendere la sostenibilità sempre più “desiderabile”». Il Festival sarà un’occasione ideale per raccontare tutto questo: la competitività delle scelte Esg, la desiderabilità, la necessità di un modello economico più sostenibile. «Fondamentale è avere una platea per spiegare in modo pragmatico che cosa si fa sul territorio, per dialogare con le imprese: in questo senso, le Fabbriche della sostenibilità (le visite negli stabilimenti delle aziende che hanno aderito all’iniziativa, per mostrare ai cittadini le pratiche di produzione responsabili, ndr) è un progetto molto importante», ha concluso Claudia Civardi, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Gruppo Iren.
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