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Sostenibilità, competitività e innovazione – Unione Industriale Biellese


Il punto di vista della vice presidente Elena Maggioni e della delegata Lucia Bianchi Maiocchi sul Biellese

Sul tema sostenibilità, opportunità per le imprese e normative (dal Green Deal europeo alle novità delle misure del pacchetto “Omnibus”) sono intervenute, venerdì sul Biellese, la vice presidente dell’Unione Industriale Biellese con delega a Transizione Ambientale e Obiettivi ESG, Elena Maggioni, e la Delegata del presidente alla Sostenibilità del Settore Tessile, Abbigliamento, Moda, Lucia Bianchi Maiocchi.

 

Il punto di vista della vice presidente Uib, Elena Maggioni

“Le nostre aziende investono in innovazione e tecnologie pulite, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo il riutilizzo dei materiali, non solo per rispondere alle normative e alle richieste globali, ma come scelta strategica per un futuro sostenibile. La vera svolta avviene quando la sostenibilità diventa parte integrante del DNA aziendale, con un approccio olistico lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti. In questo percorso, il Green Deal europeo è un riferimento chiave, sebbene la sua complessità normativa abbia sollevato perplessità. Con la recente proposta Omnibus si vogliono introdurre semplificazioni a pacchetto per facilitare la transizione ecologica, riducendo la burocrazia, incentivando investimenti mirati e tutelando la competitività delle imprese europee, al fine di permettere al mondo industriale di fare della sostenibilità un elemento strategico differenziante. È importante non disaccoppiare la sostenibilità dalla competitività, poiché un approccio responsabile verso l’ambiente e la società può potenziare l’innovazione e il successo a lungo termine delle imprese”.

 

Il commento della delegata Lucia Bianchi Maiocchi

“Il decreto Omnibus apporta significative modifiche all’approccio di raccolta dati e rendicontazione che le aziende della filiera si apprestavano ad affrontare seguendo le direttive sulla Rendicontazione della sostenibilità Aziendale (CSRD). Il carico di lavoro per l’elaborazione dei dati secondo lo standard è laborioso e avrebbe per forza gravato sull’l’intera filiera, comprese le pmi formalmente escluse dall’onere. La semplificazione proposta secondo standard volontari semplificati da un lato garantisce la trasparenza, dall’altro libera preziose risorse aziendali che possono dedicarsi, aldilà del rendicontare, a implementare nuove strategia di riduzione di impatto, a creare sinergie di sistema per la riduzione degli sprechi, a trovare risorse per investire su ricerca e innovazione. Il nostro Paese, e in particolare il nostro settore, vanta primati virtuosi a livello UE in termini di buone pratiche, e citiamo per esempio il riciclo. Bene semplificare e servono politiche che agevolino le nostre aziende ad incrementare investimenti utili al cammino virtuoso di innovazione, responsabilità e competitività“.

 

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