Il ministro del Made in Italy vuole «convertire la produzione delle auto in armi»


Mentre il presidente del Consiglio europeo António Costa dichiarava alla stampa che sul lungo periodo gli investimenti dei Paesi europei «dovrebbero essere più decisamente indirizzati verso le industrie degli armamenti», il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso proponeva il suo piano per risollevare l’industria automobilistica.

 

«Siamo un governo responsabile: il nostro obiettivo è mettere in sicurezza le imprese e tutelare i lavoratori per questo – ha detto Urso – incentiviamo le aziende della filiera a diversificare e riconvertire le proprie attività verso settori ad alto potenziale di crescita come la difesa, l’aerospazio, la blue economy, la cybersicurezza».  L’industria bellica quindi sarebbe considerata un comparto ad alta redditività. In questo modo, la responsabilità della produttività ricadrebbe sulle aziende, che dovranno sapersi riconvertire.

 

Nel frattempo, il riarmo dell’Europa, come spiega Costa, si otterrà attraverso «un allentamento delle regole europee sul debito, in modo che i governi possano spendere più soldi in armamenti senza temere sanzioni da Bruxelles. In secondo luogo, un impiego più flessibile dei fondi disponibili, anche del fondo di coesione. Infine, stiamo esaminando l’idea della Commissione europea di chiedere un prestito di 150 miliardi di euro». Per Costa infatti: «Dobbiamo assumerci maggiori responsabilità per la nostra difesa, ma questo non significa che intendiamo rompere i nostri legami con gli Stati Uniti. Dovremmo lavorare meglio e in modo più armonioso con gli Usa». «L’America rimane un alleato e un amico dell’Ue» ha spiegato in un’intervista a Repubblica.

 

Tra qualche giorno la Commissione proporrà altre soluzioni per finanziare la difesa. «Poi sarà necessario un dibattito al riguardo tra i capi di Stato e di governo», ha spiegato Costa.



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