PER L’82% DELLE PMI ITALIANE PREZZI STABILIZZATI CON TREGUA TRA RUSSIA E UCRAINA


Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe avere effetti estremamente positivi sull’economia globale e italiana in particolare.

È quanto emerge da un sondaggio effettuato dal Centro studi di Unimpresa, realizzato su un campione rappresentativo della 100.000 imprese associate, appartenenti principalmente ai settori agricoltura, manifatturiero, servizi e turismo. I risultati evidenziano come una larga maggioranza delle aziende intervistate consideri determinante per il futuro economico internazionale una tregua e una pace duratura tra i due paesi.

Secondo l’82% delle imprese coinvolte nell’indagine del Centro studi di Unimpresa, la fine delle ostilità avrebbe come principale effetto positivo una significativa riduzione dell’inflazione e una stabilizzazione dei prezzi dell’energia e delle materie prime. In particolare, una pace rapida consentirebbe un immediato abbassamento della tensione sui mercati energetici internazionali, con una conseguente riduzione dei costi di gas naturale, petrolio e grano, i cui aumenti hanno gravato pesantemente sulle attività economiche e sui bilanci familiari.

Il 76% delle imprese intervistate sottolinea, inoltre, che la fine del conflitto comporterebbe un netto miglioramento delle prospettive commerciali, facilitando la ripresa delle esportazioni italiane verso Russia e Ucraina. Questo fattore sarebbe particolarmente significativo per i settori agricolo e manifatturiero italiani, storicamente molto legati ai mercati dell’Europa orientale, e potrebbe offrire un decisivo contributo alla ripresa economica complessiva del nostro Paese.

Per il 69% delle aziende associate a Unimpresa, il ritorno alla pace porterebbe anche al rilancio del settore turistico, generando maggiore fiducia nei consumatori a livello internazionale e stimolando la domanda turistica incoming e outgoing. Una condizione di sicurezza e stabilità a livello internazionale risulterebbe quindi determinante per rivitalizzare una delle principali industrie italiane, fortemente colpita dalle crisi globali recenti.

La cessazione del conflitto genererebbe anche condizioni più favorevoli per gli investimenti internazionali, secondo il 65% delle imprese intervistate. Una maggiore fiducia sui mercati finanziari, associata alla riduzione della volatilità e al miglioramento delle condizioni generali di accesso al credito, favorirebbe infatti la propensione delle aziende italiane a investire in innovazione tecnologica e sviluppo produttivo, rafforzando la competitività del sistema economico nazionale.

La pace tra Russia e Ucraina, inoltre, consentirebbe una ripresa più fluida della circolazione internazionale delle merci e della catena di approvvigionamento globale, secondo il 59% delle aziende coinvolte nel sondaggio. Tale condizione risolverebbe le numerose criticità logistiche e produttive che hanno caratterizzato gli ultimi anni, contribuendo a una ripresa economica globale più rapida e sostenibile.

Infine, il 54% delle imprese intervistate evidenzia come una stabile tregua ridurrebbe sensibilmente le incertezze politiche ed economiche internazionali. Questo permetterebbe alle aziende di pianificare investimenti e strategie di sviluppo di medio-lungo termine con maggiore certezza, favorendo così una crescita economica più stabile e duratura nel tempo.

«Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina rappresenterebbe un fattore determinante per la ripresa economica globale e italiana, portando benefici immediati in termini di riduzione dei costi, incremento delle esportazioni, rilancio turistico e maggiore fiducia sui mercati finanziari. Risultati che sarebbero cruciali per consolidare la ripresa economica italiana e internazionale nei prossimi anni» spiega il Centro studi di Unimpresa. «La politica nazionale ed europea deve impegnarsi con maggiore determinazione per favorire un percorso diplomatico rapido e concreto verso la pace. Le nostre imprese, già provate da anni di crisi e instabilità, necessitano di un quadro geopolitico chiaro e stabile per tornare a crescere e competere sui mercati globali. La pace non è solo una questione etica e morale, ma anche una priorità economica assoluta per il nostro Paese. È essenziale inoltre che il dialogo in corso tra Stati Uniti e Russia continui con determinazione e produca rapidamente risultati tangibili, favorendo la distensione internazionale e la ripresa della cooperazione economica globale» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara

Ufficio Stampa Unimpresa
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