Le strategie messe in campo da Fincantieri e Almawawe: grandi aziende a caccia di talenti e risorse per l’innovazione; se ne è parlato al Feuromed
L’intelligenza artificiale occupa ormai un posto di primo piano in tutti i settori produttivi. Anzi, in qualche maniera, le imprese si stanno trasformando in “centri di ricerca”, strutture dove si forma quella infrastruttura di talenti fondamentale per la crescita di un Paese. Ed è proprio su queste suggestioni che è partito il confronto al Feuromed 2025, moderato dal direttore de l’Altravoce, Alessandro Barbano, con due realtà di peso dell’azienda Italia.
A partire da Fincantieri, il campione nazionale nel settore delle navi, un colosso che opera sia fronte del civile sia su quello del militare e che in Campania ha presenze di eccellenza. Un mondo, quello delle grandi navi, che potrebbe sembrare a prima vista lontano dai temi dell’intelligenza artificiale. Niente di più errato. Pierantonio Azzalini, Chief information officer Fincantieri, spiega senza mezzi termini che il gruppo è anzi fortemente impegnato sul versante dell’innovazione. Anche perché, come sottolinea nel corso del convegno, “una nave di crociera è uno dei progetti più complessi che esistono al mondo.
Una complessità che si sta ulteriormente complicando perché deve tenere conto di nuove variabili come la sostenibilità”. Un percorso che incrocia, inevitabilmente, l’intelligenza artificiale. Ma questo significa anche puntare sui giovani e sulla formazione. “Trovare delle competenze specializzate è sempre più difficile – aggiunge Azzalini – Ma l’innovazione è al centro della nostra strategia e, con un team di persone molto brave, si possono raggiungere obiettivi importanti anche con investimenti limitati”.
Altra azienda sotto i riflettori di Feuromed è stata, ieri, Almawawe, quotata sul mercato Euronext Growth Milan e parte del Gruppo Almaviva, attiva in ambito Data & Artificial Intelligence. Recentemente ha siglato un accordo con Cineca, il Consorzio Interuniversitario hosting entity per il Ministero della Ricerca del supercomputer Leonardo nella rete EuroHPC, per lo sviluppo di “Velvet”, un modello italiano di Intelligenza Artificiale, Open Source, multilingua e multimodale.
L’obiettivo è realizzare un modello di linguaggio di grandi dimensioni che opererà, in primis, con un focus sulla lingua e i contenuti italiani e sarà sviluppato in chiave multilingua, prevedendo i principali idiomi europei. Saranno inoltre implementati il portoghese brasiliano e lo swahili, alla luce delle importanti esperienze di Almawave nell’area Latam (Latin America) e nel continente africano, contesti in cui la Società intende evolversi ulteriormente. Il tutto nell’obiettivo di favorire l’adozione estesa di Velvet anche a livello internazionale. “Si possono fare applicazioni e modelli estremamente specializzati da inserire all’interno del tessuto produttivo. La direzione è quella dell’integrazione”, spiega Raniero Romagnoli, Cto Almawawe.
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