Si è conclusa a Roma la seconda parte dei negoziati sul nucleare iraniano tra la delegazione Usa guidata dall’inviato speciale Steve Witkoff e quella di Teheran del ministro degli esteri Abbas Araghchi, con la mediazione del collega omanita Badr Albusaidi. L’esito dei colloqui che si sono tenuti in un “clima costruttivo“, come ha dichiarato la controparte iraniana, sembrano aver avuto la capacità di chiarire le posizioni di entrambe le delegazioni: “Questa volta siamo riusciti a raggiungere una migliore comprensione di una serie di principi e obiettivi“, ha continuato Araghchi, affermando che “i lavori stanno andando avanti“. La conclusione ufficiale, con rinvio al prossimo appuntamento, è stata data dal ministro degli esteri omanita Badr Albusaidi, nella cui residenza si sono tenuti i colloqui. Albusaidi, che ha svolto la funzione di mediatore, portava i messaggi da una stanza all’altra dove erano chiuse le delegazioni di Usa e Iran, i colloqui sono stati infatti “indiretti“. Dopo 4 ore, Albusaidi ha annunciato la buona novella: “L’improbabile è diventato possibile. Witkoff e Araghchi hanno concordato di avviare la fase successiva per raggiungere un accordo equo, duraturo e vincolante. Il terzo appuntamento sarà sabato a Muscat“.
Colloqui nucleare Iran, Usa aprono a uso civile per produrre energia, l’ira di Netanyahu: “Impedirò che Teheran ottenga armi atomiche”
Gli Stati Uniti avrebbero aperto alla possibilità per l’Iran di proseguire il suo programma nucleare “per scopi civili” (tra questi, per esempio, la produzione di energia) con la garanzia che non lo sfrutteranno per dotarsi dell’arma atomica. Teheran si è mostrata disponibile ad accettare queste richieste, a patto che le vengano rimosse le sanzioni. Gli intenti su cui si sarebbero accordati Usa e Iran nella capitale però, non hanno fatto sorridere Netanyahu che ha lanciato un video messaggio in cui ha ribadito che si opporrà alla possibilità che Teheran ottenga l’arma atomica. “Mi impegno a impedire all’Iran di ottenere armi nucleari“, ha detto il premier dello stato ebraico, “Non faremo marcia indietro di un millimetro da questa promessa. Senza di noi, l’Iran avrebbe avuto armi nucleari dieci anni fa” ed ancora: “Non cederò su questo punto, non mollerò e non mi tirerò indietro, neanche di un millimetro“.
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