TORINO – Parla chiaro “Business Scan”, l’analisi di SevenData sulla salute economico-finanziaria delle aziende italiane. In Piemonte il 19,9% delle imprese è considerato a rischio insolvenza. Ben al di sotto della media nazionale del 23,6%.
A livello provinciale, il dato peggiore si registra ad Alessandria, dove quasi un’azienda su quattro (23,8%) è considerata a rischio. Seguono Asti (23,1%), Novara (21,8%), Vercelli (21,2%) e Torino (19,2%). Le province più virtuose sono Cuneo (18,3%), Biella (18%) e Verbano-Cusio-Ossola (17,2%). Il trend è comunque positivo: la variazione gennaio 2025 vs gennaio 2024 mostra una diminuzione media del -3,5% delle realtà a rischio nella regione. Torino guida il miglioramento con un calo del -3,8%, seguita da Novara (-3,6%) e Biella (-3,2%).
Rischio più alto nelle costruzioni e immobiliari
Guardando ai settori più esposti al rischio di insolvenza in Piemonte, emerge che:
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Costruzioni: 28,9% delle imprese a rischio.
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Attività immobiliari: 26,4%.
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Commercio e riparazioni: 21%.
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Manifatturiero: 16,2%.
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Attività professionali e tecniche: 11,2%.
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Servizi Ict: 9,7%.
Con il suo 19,9%, il Piemonte è la quinta regione italiana per minor incidenza di aziende a rischio dopo Trentino-Alto Adige (16,5%), Friuli Venezia Giulia (18,3%), Veneto (18,4%) e Valle d’Aosta (18,7%). Fanno peggio, tra le altre, Lombardia (21,7%), Emilia-Romagna (22,3%) e Toscana (23,8%).
«Il Piemonte – afferma Fabrizio Vigo, Ceo di SevenData . dimostra una notevole capacità di adattamento alle sfide della modernità. La dinamica molto positiva dell’evoluzione del rischio di insolvenza testimonia una forte resilienza del tessuto economico regionale».
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