Modello 730/2025, come detrarre le spese per l’affitto di casa


Il canone di locazione pagato per l’abitazione principale permette di ottenere delle agevolazioni fiscali se gestito correttamente nel Modello 730/2025. Per l’affitto spetta una detrazione del 19%, ma i massimali di spesa sui quali è possibile applicare questa percentuale varia a seconda:

  • della tipologia di contratto di locazione che è stato sottoscritto;
  • dal reddito del contribuente.

Altra regola importante da rispettare per accedere alla detrazione è che l’immobile venga adibito ad abitazione principale, intesa come luogo nel quale il contribuente dimora abitualmente.

Come funziona la detrazione per la locazione

Gli importi corrisposti per saldare l’affitto dell’abitazione principale possono permettere di ottenere una detrazione dell’Irpef se gestiti correttamente nel Modello 730/2025. L’agevolazione fiscale è riconosciuta a quanti siano intestatari o cointestatari di un contratto di locazione.

I requisiti per beneficiare degli sconti delle imposte sono:

  • l’esistenza di un contratto di locazione regolarmente registrato;
  • l’utilizzo dell’immobile preso in affitto come abitazione principale.

Per queste regole generali sono previste alcune eccezioni, che permettono di andare incontro ad alcune tipologie di contribuenti, tra i quali studenti e lavoratori fuorisede.

Per quali tipologie di contratto è prevista la detrazione

È possibile ottenere l’agevolazione nel Modello 730/2025 nel caso in cui siano state sottoscritte le seguenti tipologie di contratti di locazione:

  • convenzionale o concordato, con canone calmierato, della durata di 3+2 anni;
  • a canone libero, della durata di 4+4 anni;
  • transitori, stipulati da dipendenti che si sono dovuti trasferire per motivi di lavoro;
  • per inquilini di alloggi sociali;
  • stipulati da giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni.

È importante sottolineare che le varie detrazioni non sono cumulabili. Il contribuente, a ogni modo, ha la possibilità di scegliere quella a lui più favorevole. Se nel corso dell’anno il contribuente dovesse trovarsi in situazioni diverse, ha la possibilità di beneficiare di diverse detrazioni in base al periodo.

Quali detrazioni spettano per l’affitto

I costi sostenuti per l’affitto dell’abitazione principale possono essere portati in detrazione provvedendo a compilare il rigo E71, cod. 1 del Modello 730/2025. Si possono ottenere le detrazioni del 19% dell’affitto in misura forfettaria da:

  • 300 euro nel caso in cui il reddito sia inferiore a 15.493,71 euro;
  • 150 euro nel caso in cui il reddito sia compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.

Le agevolazioni che spettano sul canone di locazione sono suddivise tra i cointestatari del contratto. Se lo sono moglie e marito, spetta a entrambi al 50%, in proporzione al reddito di ciascuno.

Contratti d’affitto convenzionali nel Modello 730

Per poter accedere alle agevolazioni nel Modello 730/2025 per l’affitto, il contratto di locazione deve essere stipulato o rinnovato sulla base delle disposizioni previste dall’articolo 2, comma 3, e dall’articolo 4, commi 2 e 3, della Legge n. 431/98, le cui condizioni vengono generalmente concordate sulla base degli accordi che sono stati sottoscritti a livello locale tra le associazioni degli inquilini e dei proprietari immobiliari.

I contratti di locazione non possono avere una durata inferiore a 3 anni. Nel caso in cui le parti alla scadenza non dovessero accordarsi per un rinnovo, il contratto è prorogabile per altri 2 anni. Le detrazione nel Modello 730/2025 non può essere riconosciuta nel caso in cui il contratto:

  • venga stipulato o rinnovato in forma libera – in questo caso il contribuente potrebbe accedere a una detrazione generica che si può identificare con il codice 1;
  • il contratto sia stato sottoscritto con un ente pubblico.

Qualora le parti avessero optato per un canone concordato, spettano:

  • 495,80 euro nel caso in cui il reddito complessivo sia inferiore a 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro nel caso in cui il reddito complessivo sia compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro;
  • nessuna detrazione per i redditi superiori a 30987,41 euro.

Nel caso in cui siano stati sottoscritti dei contratti di locazione a canone concordato non assistiti è necessario accertarsi se sia necessario ottenere l’attestazione rilasciata dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo. Il certificato serve a dimostrare che il contratto rispetta le norme e le regole degli accordi sottoscritti a livello territoriale.

Le detrazioni per i giovani fino a 31 anni

Per i giovani che hanno meno di 31 anni la detrazione delle spese relative all’affitto è più alta:

  • 991,60 euro o il 20% del canone pagato annualmente, purché l’importo non superi i 2.000 euro.

Per ottenere le agevolazioni previste direttamente nel Modello 730/2025 è necessario conservare ka copia del contratto di locazione (che deve essere regolarmente registrato) e un’autocertificazione attraverso la quale il contribuente attesti che l’immobile viene utilizzato come abitazione principale e che sia diverso da quello nel quale vivono i genitori.

Le detrazioni previste per gli studenti fuori sede

Anche per gli studenti universitari è prevista una detrazione del canone di locazione direttamente nel Modello 730/2025. L’importo massimo, in questo caso, è pari a:

È necessario, però, che l’università alla quale lo studente è iscritto sia ad almeno100 chilometri di distanza dal comune di residenza. L’agevolazione spetta unicamente se viene compilato il Rigo E8/E10, utilizzando il codice 18 del Modello 730/2025.

Lavoratori che si trasferiscono per motivi di lavoro

I dipendenti che si sono trasferiti nel comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi possono portare in detrazione le spese per l’affitto. L’agevolazione risulta essere pari a:

  • 991,60 euro nel caso in cui il reddito dovesse essere inferiore a 15.493,71 euro;
  • 495,80 euro se il reddito complessivo risulta essere compreso tra 15.493,71 euro e 30,987,41 euro.

L’agevolazione spetta solo se i contribuenti sono in possesso di una serie di requisiti ben precisi:

  • siano titolari di un contratto di lavoro dipendente;
  • abbiano trasferito la residenza nel comune di lavoro o in uno limitrofo che dista almeno 100 chilometri da quello di residenza e sia in una regione diversa rispetto a quella di provenienza.





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