Moda&Ricerca: a che punto siamo? – Moda&Ricerca: a che punto siamo?


Cotone: si sta sperimentando in Puglia, con approcci di agricoltura rigenerativa; seta: si sta provando ricostruire una filiera italiana di altissima qualità; lana: si punta al recupero della pecora merinos italiana. E ancora passaporto digitale e tecnologia 5.0 dal campo al capo, per sostenibilità, tracciabilità e circolarità a 360 gradi. Fibre naturali rispettose dell’ambiente e soluzioni all’avanguardia, insomma, per consentire ad un consumatore sempre più attento ed esigente di portare i principi di “One Health” anche nel proprio armadio. Secondo una recente indagine IPSOS del 2024, ben 74% degli italiani sarebbe interessato alla moda sostenibile, un percentuale alta e trasversale alle generazioni. Questo, in estrema sintesi quanto emerso dal convegno Moda &ricerca: la moda italiana che verrà, svoltosi ieri e organizzato congiuntamente da CNR, CREA, EFI (European Forest Institute Biocities Facility) e Beste. Presente anche il Gruppo Giorgio Armani, da tempo impegnato sui temi legati alla sostenibilità, che ha avviato nel 2023 il progetto Apulia Regenerative Cotton Project, in collaborazione con SMI, CBA, e coordinato da EFI e CREA’

Agricoltura, innovazione e trasferimento tecnologico all’insegna della sostenibilità, dell’economia circolare e della qualità, sono stati i protagonisti dell’incontro, che ha fornito, quindi, l’occasione di confronto fra il mondo della moda, quello della ricerca e quello delle istituzioni per fare il punto sulle esigenze, le prospettive e le sfide del sistema della moda italiana, simbolo indiscusso di eccellenza del Made in Italy e di riconoscimento dell’Italia all’estero. Discussione e approfondimenti che hanno visto anche la presenza delle scuole di moda e di agraria, due facce molto diverse, ma complementari del Made in Italy, che ricoprono un ruolo strategico nel costruire il futuro del nostro Paese.

L’evento, infatti, si è svolto nell’ambito delle celebrazioni della giornata del Made in Italy, dedicata a valorizzare e promuovere l’eccellenza italiana, in tutti i settori, simbolo, quindi, di creatività, qualità, innovazione e tradizione, fortemente identitarie dell’Italia.

Hanno detto

Le istituzioni

Tommaso Foti, Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il PNRR: Stiamo andando oltre alla questione dei dazi stiamo apportando un piano a favore delle imprese per far crescere la competitività e portare la ricerca a un livello superiore. La concorrenza sleale è un problema che necessita di interventi abbastanza drastici perché chiaramente se noi consentiamo che si produca, senza rispetto delle regole, è evidente che creiamo delle distonie al mercato. Noi dobbiamo stare su un livello qualitativo alto. Per quanto riguarda la transizione ecologica è importante trovare un equilibrio fra le regole ambientali e la possibilità di sviluppo dell’impresa per non incorrere in una desertificazione che avrebbe anche conseguenze sociali”.

Patrizio La Pietra, Sottosegretario Masaf: “Gli studenti di oggi saranno i lavoratori di domani ed è quindi doveroso coinvolgere i giovani nei processi di conoscenza delle dinamiche che riguardano settori di eccellenza per il made in Italy quali la moda e l’agricoltura. Made in Italy non è solo una targhetta per indicare la provenienza di un prodotto, ma per tutti noi e in particolare per le nuove generazioni deve significare il simbolo della conoscenza che affonda le radici nella nostra storia, del saper fare con qualità, del rappresentare con orgoglio l’Italia. Innovazione e ricerca, campi nei quali è impegnato il Crea con un convinto sostegno da parte del Masaf, devono vedere protagonisti i ragazzi rendendoli protagonisti di attività, vedi realtà di successo quali le attività di coltivazione del cotone in Puglia, che possano creare economia ed occupazione nel nostro Paese in settori di eccellenza quali appunto il campo della moda e il comparto agricolo”.

Chiara La Porta, componente della Commissione Agricoltura della CameraL’evento di oggi nasce da un confronto con alcuni ricercatori e dalla scoperta del progetto ITACO perché dal Ministero partiva una delegazione che andava a visitare la produzione del cotone italiano e, incuriositi, abbiamo voluto realizzare questa giornata di confronto. Noi siamo qui per ascoltare e riportare a Roma in Commissione Agricoltura e al Ministero le riflessioni e gli spunti che siamo sicuri arriveranno da tutti gli attori coinvolti in questa stimolante iniziativa

 

Gli organizzatori

Andrea Rocchi, Presidente CREA: “Il connubio fra ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico è fondamentale. Il CREA porta avanti diversi progetti dedicati alla produzione di materie prime, quali la seta e il cotone: l’agricoltura, infatti, è importante nell’intera filiera della ricerca. È necessario, però, ripensare il modello di business e il relativo paradigma, puntando su qualità e sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.

Carlo Calfapietra direttore Cnr – Iret:Credo che la ricerca scientifica e i due istituti presenti oggi possano dare un contributo importante nelle innovazioni legate alla filiera agricola. Sia dal punto di vista della produzione del materiale tessile, sia di quello che viene considerato il ciclo di vita dei prodotti. Ci si impegna sempre di più in ottica di sostenibilità e di minore impatto ambientale, cercando di salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi. Credo che uno dei messaggi più importanti sia che possiamo fare attività produttive pensando alla sostenibilità ambientale e all’inclusività sociale, cercando di riunire tutti i comparti in un settore, come quello della filiera tessile, di particolare eccellenza”.

Beniamino Gioli direttore Cnr – Ibe: “L’agricoltura è di fronte a una transizione verso pratiche più sostenibili in cui le coltivazioni forniscono anche servizi aggiuntivi di tipo ambientale. Abbiamo imparato che anche l’agricoltura può essere un mezzo per immagazzinare carbonio. La ricerca sta lavorando molto per definire migliori standard e metodologie per quantificare servizi ecosistemici e capire come ottimizzare questi processi. Allo stesso tempo, la filiera del tessile è sempre più attenta alla sostenibilità e alla tracciabilità, impegnandosi nell’implementazione di filiere corte, anche in ottica di circolarità. Mettere insieme questi fattori è fondamentale per tutti i settori”.

Giovanni Santi amministratore delegato BESTE:Il progetto ITACO è il cuore pulsante da cui ha preso vita questo evento al BesteHUB: un’iniziativa che unisce politica, moda, filiere produttive e agricoltura in un dialogo concreto e necessario. Oggi più che mai, chi opera nel backstage del Sistema Moda — produttori, coltivatori, tecnici, innovatori, ricercatori — ha un ruolo fondamentale nel costruire un futuro realmente sostenibile e tracciabile. Questo incontro è la dimostrazione che solo attraverso l’integrazione di competenze e visioni possiamo dare forma a una moda italiana capace di guardare lontano, con radici profonde e sguardo proiettato verso il domani.”

Giuseppe Scarascia-Mugnozza, direttore del Centro sulle Biocittà dello European Forest Institute:Il progetto pionieristico di creare il primo sito sperimentale di cotone agroforestale rigenerativo in Europa, realizzato presso l’Azienda sperimentale del CREA “Maria Elisa Venezian” a Rutigliano (Bari) è fondamentale per la reintroduzione della coltivazione del cotone in Puglia e in Italia centro-meridionale nonché per generare nuove conoscenze scientifiche per guidare la transizione verso una produzione di cotone positiva per la natura e climaticamente neutra. Avviato nel 2023, si è già ampliato su una superficie di terreno di oltre 5 ettari e con Giorgio Armani e BESTE si punta all’obiettivo di coinvolgere un più ampio numero di agricoltori e di aziende agricole per far diventare il cotone rigenerativo una reale opportunità agricola e di reddito per il Centro-Sud Italia, creando una filiera produttiva direttamente collegata alla trasformazione e valorizzazione industriale, con marchi italiani di assoluta eccellenza nel campo della moda nel mondo”.

Per chi avesse perso l’evento, può visionarlo ai seguenti link:

LA MODA ITALIANA CHE VERRA’

 

 

A cura di Micaela Conterio 335 8458589

 

credits foto: VITTORIO TULLI



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link