Un Avviso pubblico per le attività marittime nell’Area Marina Protetta delle Isole Egad che penalizzerebbe le cooperative. Confcooperative FedAgriPesca Sicilia, attraverso il presidente Nino Accetta, denuncia con forza l’impatto negativo che le nuove disposizioni prodotte dal Comune di Favignana – ente gestore dell’AMP – stanno avendo sulle cooperative operanti nel territorio.
“La decisione di contingentare rigidamente il numero di autorizzazioni per attività come noleggio, locazione, visite guidate e seawatching – spiega Accetta – equiparando le cooperative alle imprese individuali o alle società di capitali, penalizza gravemente la natura stessa delle cooperative, escludendo di fatto molti soci lavoratori”.
Secondo il presidente di Confcooperative, l’impostazione dell’avviso snatura la funzione sociale e aggregativa delle cooperative, che da sempre operano nel rispetto della legalità e della sostenibilità. Un approccio che, afferma, ignora il principio mutualistico su cui si fonda il modello cooperativo, riconosciuto e tutelato dalla Costituzione italiana all’articolo 45.
“Le cooperative – sottolinea Accetta – non sono un singolo operatore economico, ma una forma imprenditoriale democratica, che unisce professionalità e risorse per offrire servizi collettivi e rispondere ai bisogni del territorio. Limitare il numero di autorizzazioni come se fossero singoli soggetti, significa restringere la libertà d’impresa e rischiare una perdita significativa di posti di lavoro, soprattutto tra gli stagionali e i professionisti locali”.
L’associazione chiede quindi un’immediata revisione dell’avviso pubblico, indirizzando la richiesta al Commissario Straordinario del Comune di Favignana, Pietro Valenti, e al Direttore dell’AMP, Salvatore Livreri Console. L’obiettivo è rivedere i criteri di rilascio delle autorizzazioni, tenendo conto della specificità delle cooperative e della loro capacità di aggregare competenze, garantendo così un’offerta turistica di qualità, partecipata e coerente con i principi di tutela dell’area protetta.
“Non si può parlare di sviluppo sostenibile senza il coinvolgimento reale delle realtà cooperative locali – conclude Accetta –. È necessario un dialogo costruttivo e immediato per correggere una misura che rischia di compromettere anni di impegno e lavoro a favore della legalità, dell’occupazione e della salvaguardia dell’ambiente”.
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