NEWSLETTER
Newsletter n.13/2025 della FISASCAT CISL Nazionale
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TG Lab – 11 aprile 2025
Online la nuova edizione settimanale n° 718
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TURISMO, GUARINI: «LAVORO DA QUALIFICARE E VALORIZZARE,
NO A STAGIONALITÀ SENZA TUTELE»
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Turismo. «Serve qualità del lavoro e rispetto dei contratti in un settore a forte vocazione relazionale e di servizio, fatto di presenza e accoglienza». Così il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io su Rai Radio 1, dove ha fatto il punto sulle condizioni di lavoro nel turismo e sulle sfide aperte per il comparto, tra stagionalità, rinnovo dei contratti, ammortizzatori sociali e qualificazione del personale. Il turismo in Italia rappresenta una componente strategica del sistema economico nazionale, con circa 2,7 milioni di occupati e un contributo diretto e indiretto al PIL nazionale stimato intorno al 13%. Eppure, nonostante la centralità del settore, le condizioni lavorative restano fragili, spesso precarie, fortemente soggette a stagionalità e con un turnover elevatissimo, in particolare tra i giovani e i lavoratori stranieri. «Nel 2024 abbiamo rinnovato sei contratti collettivi nazionali nel turismo – ha ricordato Guarini – facendo un discreto lavoro sul miglioramento delle condizioni di impiego, su nuove tutele e sul recupero del potere d’acquisto perso negli anni trascorsi». «Ma serve più rispetto delle regole: troppi contratti pirata e fenomeni di dumping contrattuale mettono in difficoltà le imprese sane e allontanano i lavoratori da un settore che invece ha bisogno di passione e professionalità» ha aggiunto il sindacalista a margine dell’intervista. Uno dei nodi centrali, secondo Guarini, resta la stagionalizzazione eccessiva che caratterizza il turismo italiano, ancora troppo ancorato ai soli flussi estivi e invernali, legati alle località balneari e montane. «Dobbiamo puntare alla destagionalizzazione – ha sottolineato il sindacalista – per assicurare continuità lavorativa e redditi più stabili. Serve un ammortizzatore sociale che accompagni i lavoratori nei periodi di fermo e garantisca una copertura contributiva adeguata, anche in chiave previdenziale. Fino al 2015 l’indennità di disoccupazione era più accessibile e assicurava la copertura contributiva; con la Naspi questo meccanismo si è indebolito e oggi i lavoratori sono più esposti». Un altro tema centrale è quello della formazione. «L’accoglienza passa dalle persone, e abbiamo bisogno di lavoratori formati e motivati. Oggi ci sono strumenti a disposizione, dai fondi interprofessionali al Fondo Nuove Competenze, che dobbiamo usare nei periodi di inattività per formare e riqualificare gli addetti, anche con ritorni economici. In particolare, la presenza significativa di lavoratori stranieri può essere un valore aggiunto, perché spesso conoscono più lingue e portano competenze da valorizzare». Infine, Guarini ha denunciato il malcostume «di una certa imprenditoria «che non applica i contratti e le regole, mettendo in difficoltà le imprese del settore che operano con serietà e nel rispetto dei contratti». Un comportamento che mina la fiducia e l’attrattività del lavoro nel settore. «Abbiamo bisogno di un turismo che investa sulle persone – ha concluso – perché è attraverso di loro che passa l’eccellenza italiana dell’accoglienza. Siamo i migliori al mondo in questo, ma dobbiamo mettere i lavoratori nelle condizioni di esserlo». Nel 2024 la Fisascat Cisl ha rinnovato, insieme alle altre organizzazioni sindacali e alle associazioni datoriali, sei contratti collettivi nazionali nel settore del turismo, rinnovi che hanno restituito centralità alla contrattazione, migliorando salari, diritti e condizioni di lavoro. Un segnale importante per un settore che ha bisogno di stabilità, dignità e futuro.
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MCDONALD’S ITALY, PROCLAMATO UN PACCHETTO
DI 8 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE
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McDonald’s Development Italy. Proclamato un pacchetto di 8 ore di sciopero nazionale per le lavoratrici e i lavoratori diretti della multinazionale statunitense in Italia, oltre 4.000 dipendenti su tutto il territorio nazionale. La mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è una risposta alla dichiarata indisponibilità dell’azienda ad avviare un confronto sulla contrattazione integrativa aziendale di gruppo. L’atteggiamento di chiusura di McDonald’s Development Italy, denunciano le organizzazioni sindacali, ha reso necessario proclamare lo sciopero in tutta la rete diretta, con articolazioni su base territoriale/regionale che saranno definite dalle singole strutture sindacali locali. “Se tale impostazione da parte aziendale non dovesse modificarsi – si legge nella comunicazione inviata alla direzione societaria – le segreterie nazionali sono pronte a intraprendere tutte le forme di protesta ulteriori necessarie alla tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. Contestualmente allo sciopero saranno valutate le iniziative rivendicative da intraprendere anche nei confronti dei licenziatari attivi sul territorio nazionale che non avessero dato disponibilità all’apertura del tavolo per la contrattazione integrativa.
La multinazionale, operativa nel settore della ristorazione commerciale, è presente nel Bel Paese complessivamente con 740 locali, di cui 60, pari all’8%, a gestione diretta, e 680 locali, pari al 92%, gestiti in licenza, con circa 35mila dipendenti. I sindacati invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero e a sostenere con determinazione la battaglia per i propri diritti. Per il prossimo 24 aprile è intanto convocato un incontro di coordinamento nazionale delle strutture sindacali, delle delegate e dei delegati McDonald’s e dei licenziatari, con l’obiettivo di definire le prossime tappe della mobilitazione.
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CERVED, SINDACATI: “GESTIONE AZIENDALE CONFUSA E PENALIZZANTE PER LAVORATRICI E LAVORATORI”
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Gruppo Cerved. Grave e preoccupante la situazione interna alla tech company specializzata in servizi alle imprese che conta circa 2.700 dipendenti. A lanciare l’allarme i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Secondo quanto emerso dal Coordinamento unitario delle delegate e dei delegati, la gestione attuale dell’azienda “invece di motivare e coinvolgere i lavoratori, sta creando disorientamento e sfiducia”. Tre i punti critici evidenziati, a partire dalla completa eliminazione della forza commerciale strutturale. Ma anche l’introduzione del programma Pip – pensato per valutare le performance individuali ma vissuto come uno strumento di pressione – e la perdita di contratti economicamente rilevanti. “La riduzione del personale commerciale – si legge in una nota diffusa dai sindacati – ha colpito un gruppo di professionisti che per anni ha garantito valore all’azienda. Inoltre, il programma Pip, così com’è stato introdotto, alimenta sospetti e incertezze sul futuro lavorativo delle persone”. A destare preoccupazione “anche le recenti perdite di commesse, che impattano direttamente su volumi e redditività e rischiano di ripercuotersi sull’occupazione”. I rappresentanti dei lavoratori chiedono chiarimenti anche su altri aspetti gestionali come la riorganizzazione delle sedi, il blocco del welfare aziendale e l’interruzione dell’erogazione di strumenti di lavoro come carte di credito e auto aziendali. “Serve un confronto trasparente con l’azienda, anche in vista della discussione sul contratto integrativo aziendale, che resta per noi un punto centrale”, affermano i sindacati. Il 14 aprile è stata convocata un’assemblea nazionale unitaria in vista del prossimo incontro con la direzione aziendale aggiornato al 6 maggio.
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METRO, RAGGIUNTO L’ACCORDO SUL PIANO DI CHIUSURA
DEI PUNTI VENDITA DI POZZUOLI E RIMINI
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Metro Italia. Continuità occupazionale garantita per i dipendenti del punto vendita Metro Cash & Carry di Pozzuoli che a partire dal prossimo 1° maggio, cederà il ramo di azienda a Multicedi Srl. L’azienda della grande distribuzione organizzata, con un verbale di accordo siglato l’8 aprile con le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di Napoli, si è formalmente impegnata per la prosecuzione occupazionale dei 35 dipendenti del negozio campano di Metro, garantendo l’applicazione del contratto nazionale. L’intesa fa seguito alla sottoscrizione di un accordo raggiunto le scorse settimane presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dopo mesi di iniziative e scioperi, tra le due aziende e le organizzazioni sindacali nazionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Per i punti vendita sia di Rimini che di Pozzuoli, le parti hanno definito le misure per tutelare l’occupazione e supportare economicamente i lavoratori. Sono stati individuati infatti degli incentivi per chi accetta il trasferimento in altri punti vendita Metro e in caso di non ricollocazione e non opposizione al licenziamento. La mobilitazione e le battaglie di questi mesi hanno portato ad individuare soluzioni a sostegno di chi lavora, per dare garanzie occupazionali ed economiche. Filcams, Fisascat e Uiltucs esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto, che ha come obiettivo prioritario la tutela della continuità occupazionale.
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EFFAT, A CIPRO L’ASSEMBLEA GENERALE DEL TURISMO
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Effat. L’8 e il 9 aprile si è svolta a Cipro l’Assemblea Generale del Turismo promossa dalla federazione sindacale europea del settore agroalimentare, del turismo e del lavoro domestico. Un’importante occasione di confronto tra le organizzazioni sindacali europee per rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva nel settore dell’ospitalità e promuovere una piattaforma comune per il lavoro dignitoso e la sostenibilità nel turismo. Presente all’incontro anche la Fisascat Cisl, con la segretaria nazionale Giusi Sferruzza e Salvo Carofratello dell’ufficio sindacale. Al centro del confronto, i temi cruciali per il futuro del settore, dal miglioramento dell’occupazione e delle condizioni di lavoro alla tutela dei lavoratori stagionali, passando per la qualità dell’impiego il contrasto alla precarietà, l’impatto sempre più rilevante dell’intelligenza artificiale nel turismo e il ruolo fondamentale del dialogo sociale con le controparti da datoriali. Avviati anche i lavori del progetto Stronger Hospitality che si concentrerà su tre ambiti specifici: la contrattazione collettiva in relazione agli orari di lavoro e alla salute e alla sicurezza, la qualità del lavoro e le misure per contrastare la precarietà, e infine il tema del lavoro stagionale, sempre in chiave di rafforzamento del dialogo e della rappresentanza sindacale. Nel panel dedicato alle best practice nei contratti collettivi nel comparto della ristorazione, la segretaria nazionale Giusi Sferruzza è intervenuta portando il contributo dell’esperienza contrattuale italiana, con particolare riferimento agli articolati riferiti a orario di lavoro, alla salute e sicurezza, alla tutela della dignità dei lavoratori e al contrasto alla violenza di genere, al mobbing e a ogni forma di discriminazione. «La contrattazione collettiva – ha dichiarato la sindacalista – ha permesso di garantire progressi significativi in termini di equità salariale, protezione contro il lavoro irregolare e promozione della formazione continua per migliorare le competenze professionali dei lavoratori». «L’approccio del confronto partecipativo ha permesso di essere rispondenti alle specificità dei diversi comparti economici mantenendo, al tempo stesso, una forte protezione sociale» ha aggiunto la sindacalista sottolineando che «l’esperienza italiana ha dimostrato che la contrattazione collettiva nazionale, unitamente alla contrazione decentrata, ovvero territoriale o aziendale, è lo strumento principe per migliorare la qualità dell’occupazione, per contrastare il lavoro irregolare e rafforzando le relazioni industriali». «Si tratta di uno strumento nel quale la Fisascat Cisl crede profondamente, anche nella forma della Contrattazione Di Anticipo. Proprio questa tema – ha concluso la sindacalista – è stato oggetto degli incontri svolti dalla nostra federazione a Bruxelles nelle giornate del 18 e 19 febbraio: al Comitato Economico Sociale Europeo e al Parlamento Europeo abbiamo dialogato con esponenti delle Parti Sociali e della politica per garantire un’occupazione sana, affermare la dignità del lavoro e scongiurare l’affidamento di gare al massimo ribasso».
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2° RAPPORTO FONDOPROFESSIONI, NEL 2024 CRESCE LA FORMAZIONE NEI PICCOLI STUDI PROFESSIONALI
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Cresce l’adesione ai fondi interprofessionali per la formazione continua. È quanto emerge dal secondo Rapporto di Fondoprofessioni, presentato a Roma nel corso del convegno “La formazione continua tra opportunità da cogliere e ostacoli da rimuovere”, che ha fotografato lo stato dell’arte e le sfide future del sistema formativo italiano, in particolare negli studi professionali e nelle microimprese. Nel 2022, le imprese aderenti ai fondi erano oltre 760mila, in aumento del 3,4% rispetto al 2018, mentre i lavoratori coinvolti superavano i 10 milioni, con un incremento del 5,2%. In crescita anche il numero delle realtà iscritte a Fondoprofessioni: +4% nel 2024, con un +7,9% dei lavoratori, a conferma di una progressiva crescita dimensionale delle imprese aderenti. Si tratta perlopiù di micro e piccole realtà produttive, che operano in un contesto competitivo e in continua evoluzione. Prevalgono le aziende del Nord Italia: in testa la Lombardia, con un 20% di adesioni, il Veneto al 13,7%, l’Emilia-Romagna all’11,5%. Nel mezzogiorno la Sicilia e la Puglia raccolgono il 5,5 e il 4,7% delle adesioni totali. Due i principali canali di finanziamento: il conto aziendale per le realtà con più di 50 dipendenti e il conto collettivo tramite avvisi. Tra il 2019 e il 2024 i finanziamenti sono aumentati di oltre il 79%, toccando quota 8,8 milioni di euro. Particolarmente rilevante la crescita degli avvisi monoaziendali: +163%. Nell’offerta formativa per area tematica nei corsi erogati tramite bandi prevalgono: «formazione per competenze tecnico-specifiche», «comunicazione, vendita e marketing», «innovazione e digitalizzazione». La platea dei corsi di Fondoprofessioni rimane legata agli studi professionali che rappresentano il 45% dei partecipanti e il 69% delle imprese. Ma restano ancora criticità. Tra le principali, la frammentazione delle competenze istituzionali e la mancanza di una cabina di regia tra Ministeri, Regioni e Parti Sociali. Non secondarie le richieste al Governo per un aumento delle risorse destinate alla formazione continua, anche attraverso un innalzamento dell’aliquota di finanziamento dallo 0,30% allo 0,50%, o con un utilizzo più mirato dei fondi europei. Al centro del confronto anche il ruolo strategico della formazione per affrontare le grandi transizioni in atto: digitale, demografica, lavorativa. La segretaria nazionale della Fisascat Cisl, Aurora Blanca, ha evidenziato che «la bilateralità e la formazione continua voluta dalle parti sociali rappresentano un pilastro per lo sviluppo e il mantenimento delle competenze». «Negli studi professionali, l’intelligenza artificiale – ha aggiunto – può avere un valore strategico anche in termini predittivi e di prevenzione, migliorando la qualità del lavoro e la salute delle persone. Nelle realtà più piccole, spesso a conduzione familiare, la formazione è uno strumento per valorizzare professionalità, promuovere parità retributiva e rafforzare la presenza femminile nel mercato del lavoro». «Fondamentale – ha sottolineato la sindacalista – è garantire velocità nell’accesso alla formazione finanziata e nell’elaborazione di piani ad hoc». «La contrattazione nazionale di settore rinnovata lo scorso anno – ha concluso la sindacalista – ha previsto il rafforzamento della bilateralità come forma di welfare pattizio, anche attraverso la costituzione degli sportelli territoriali, per facilitare l’accesso alle prestazioni offerte, compresa l’implementazione della formazione continua finanziata dal fondo interprofessionale di settore».
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