Sono stati ritirati i tre emendamenti al Decreto Bollette che ripristinavano i bonus per gli «hybrid ready»: manca la copertura
Attualmente, le caldaie possono essere agevolate soltanto se inserite all’interno di apparecchi ibridi, cioè che prevedono il loro funzionamento in combinazione con una pompa di calore. Gli emendamenti al decreto Bollette puntavano sul fatto che la dicitura «caldaie uniche», riferita a quelle alimentate a combustibili fossili, non includerebbe le caldaie alimentate con combustibili rinnovabili come idrogeno o biometano e nemmeno gli apparecchi progettati per essere abbinati a una pompa di calore, cosa che la renderebbe ibrida. Con questa interpretazione sarebbero stati agevolabili gli apparecchi prodotti per essere abbinati, anche in un secondo momento, a una pompa di calore, diventando ibridi. La proposta però è stata ritirata per assenza di coperture.
Secondo i calcoli di Assotermica, l’associazione dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, «l’aggravio per le casse dello Stato sarebbe minimo». Come spiega il presidente Giuseppe Lorubio, permettere di installare prima la caldaia e poi la pompa di calore a chi non si può permettere subito la spesa di un apparecchio ibrido, sarebbe «un meccanismo che consentirebbe di allargare di poco gli sconti fiscali per gli apparecchi ibridi, che sono già oggi agevolati». «Per questo», conclude Lorubio, «non molliamo e continuiamo a chiedere una discussione tecnica su come introdurre questo meccanismo nel nostro sistema».
15 aprile 2025
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