I tagli al costo del denaro della Banca centrale europea tornano ad avere un effetto sui tassi di interesse dei mutui e dei prestiti in Italia, che a marzo hanno subito un calo generalizzato, senza eccezioni. Ciò non aiuta però la domanda. I dati dell’Associazione bancaria italiana (Abi) mostrano infatti un calo del numero di prestiti concessi in quasi tutte le categorie. Un sintomo della situazione economica difficile dell’Italia.
Quanto si è abbassato il tasso medio dei mutui
A marzo il tasso medio dei mutui in Italia è sceso al 3,14%, dal 3,18% di febbraio. Un dato rilevante, visto che proprio il mese scorso la flessione dei tassi si era arrestata e il costo di un prestito per l’acquisto di un’abitazione era rimasto simile a quello del mese precedente, gennaio. È il risultato soprattutto dei tagli dei tassi della Bce, che stanno influenzando tutti i prestiti.
Se il paragone con il mese di febbraio riporta un dato in calo soltanto leggero, quando si considera l’andamento di lungo periodo si nota quanto i mutui siano più convenienti oggi. A dicembre 2023, fa notare il rapporto mensile dell’Abi, da cui provengono questi dati, i tassi sui mutui per la casa erano al 4,42%.
Cala anche il costo dei prestiti alle imprese
Anche i prestiti alle imprese stanno seguendo lo stesso andamento dei mutui, per quanto riguarda i tassi di interesse. Si passa infatti dal 3,99% di febbraio, stabile rispetto a gennaio, al 3,84% di marzo, un calo importante che, anche in questo caso, rispecchia i tassi dettati dalla Bce.
Aumenta invece la raccolta, su tutti i fronti, ma in particolare quella indiretta. Gli investimenti in titoli custoditi presso le banche aumentano di 153 miliardi di euro rispetto a febbraio 2024. Di questi, 49 miliardi provengono dalle famiglie.
Questi dati mostrano sì una rinnovata tendenza all’abbassamento dei tassi di interesse, ma suggeriscono anche una certa incertezza nei mercati. L’andamento altalenante è infatti una conseguenza delle turbolenze delle Borse seguite all’imposizione, da parte degli Stati Uniti, di dazi doganali prima annunciati e poi ritirati a quasi tutti i Paesi del mondo. Unica eccezione la Cina, con la quale si sta prospettando una vera guerra commerciale.
Il numero dei prestiti sta continuando a calare
Abi sottolinea però anche un problema che sta portando i tassi dei mutui e dei prestiti ad abbassarsi. La domanda è sempre più bassa. Anche se il calo sembra diminuire di intensità, marzo è stato un altro mese difficile, dopo febbraio, per quanto riguarda il numero di prestiti richiesti alle banche.
Da una parte, i tassi di interesse sono ancora relativamente alti rispetto al passato, ma soprattutto sono in continua discesa. Diverse famiglie e imprese stanno quindi rimandando la decisione di contrarre un mutuo o un prestito, per evitare di dover pagare interessi maggiori di quelli che dovrebbero versare tra un anno.
Si tratta però anche di un sintomo di difficoltà economica. In particolare, la mancanza di domanda di prestiti da parte delle imprese sottolinea una bassa propensione agli investimenti.
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