FutureS: connessioni globali e sfide digitali al centro dell’evento all’Ara Pacis


FutureS: ieri l’evento di Sisal all’Ara Pacis su connessioni globali, algoritmi e l’impatto della trasformazione digitale su economia e politica. Tra gli ospiti Maurizio Molinari

Si è tenuto ieri all’Ara Pacis a Roma la terza edizione di “FutureS”, l’iniziativa di Sisal dedicata alle sfide e alle opportunità dell’innovazione. L’evento ruotava intorno al tema delle “Connessioni globali e sfide digitali: reti, algoritmi e piattaforme nel mondo che cambia”, con un focus sull’impatto della trasformazione digitale nei rapporti tra gli Stati, nelle dinamiche sociali e nelle strategie aziendali.

In apertura di incontro, i saluti di Aurelio Regina, presidente di Sisal, che ha sottolineato l’importanza di affrontare le trasformazioni digitali con un approccio collaborativo tra pubblico e privato. “Reti, algoritmi e piattaforme sono al centro di una trasformazione che influenza i comportamenti e le decisioni collettive al punto da diventare un fattore abilitante per le aziende. In questo quadro, la cooperazione tra aziende, istituzioni e provider diventa un passaggio cruciale per affrontare le nuove sfide”.

MOLINARI: “LO STATO DI DIRITTO ENTRI NEL MONDO DIGITALE”

Dopo una breve introduzione, la giornalista Rai Barbara Carfagna, moderatrice del dibattito, ha ceduto la parola a Maurizio Molinari, editorialista ed ex direttore di Repubblica, specializzato in politica estera. Molinari, ha offerto una panoramica approfondita sul ruolo strategico delle reti digitali nel contesto geopolitico globale, evidenziando come la gestione dei dati e degli algoritmi sia sempre più al centro delle dinamiche economiche e politiche internazionali, con implicazioni dirette per la competitività dei sistemi produttivi dei singoli Paesi. La via d’uscita per l’Europa, secondo il giornalista, è “migliorare la declinazione dello stato di diritto nel mondo digitale, rassicurando i mercati che una maggiore protezione sui dazi, oltre che auspicabile, è possibile”.

Quanto agli algoritmi che regolano l’intelligenza artificiale, Molinari si sofferma sui rischi che possono derivare dall’uso di tali strumenti ai fini della guerra ibrida e della destabilizzazione delle democrazie. “Dopo le convention elettorali per le presidenziali Usa, arrivano i 200 milioni di dollari di Elon Musk e la storia cambia. Sa lui qualcosa degli algoritmi che i competitor non sanno? Il punto è comprendere chi scrive gli algoritmi e di quali interessi si fa portatore. Perché, paradossalmente, la stessa IA, se ben addestrata, può rendere più democratica la scrittura degli algoritmi. Bisogna integrare i team di cybersicurezza aprendoli ai responsabili della società civile”.

FUTURES, IL PANEL: ACCADEMIA, TECNOLOGIA E IMPRESA A CONFRONTO

L’appuntamento è proseguito con il panel di confronto che ha visto protagonisti Paolo Boccardelli, Rettore dell’Università Luiss Guido Carli, Alessandra Antonelli, Global Strategy & Solutions Director di Microsoft; e Francesco Durante, Amministratore Delegato di Sisal. I relatori hanno discusso del ruolo cruciale delle piattaforme digitali e degli algoritmi nella trasformazione economica europea e italiana, sottolineando l’urgenza di costituire un’alleanza tra imprese, società civile e istituzioni in questo settore.

BOCCARDELLI (LUISS): “VERO VOLANO DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE SARÀ LA PA”

Boccardelli ha posto l’accento sulla poca attenzione dell’Ue verso la ricerca nel settore digitale. “Gli investimenti europei sui data center, ad esempio, si basano quasi interamente su tecnologia americana. La propensione allo sviluppo è ancora molto contenuta” ha dichiarato il rettore della Luiss, lanciando una provocazione: “In Italia il vero volano della trasformazione digitale sarà la pubblica amministrazione”. Sul tema della formazione e delle nuove competenze, ha poi aggiunto: “Occorre iniziare a pensare alle skill nell’utilizzo dell’Ia come a un prerequisito fondamentale”.

ANTONELLI (MICROSOFT): “DALL’EFFETTO WOW ALL’EFFETTO NOW”

“Il ritorno economico per chi investe nel digitale è evidente. L’impatto dell’IA sull’economia globale entro il 2030 si stima in 19,9 trilioni di dollari e ogni dollaro speso si converte in un ricavo di circa 3,7 dollari”, ricostruisce Antonelli. Il problema per il nostro Paese è lo scarso tasso di adozione dell’IA tra le piccole e medie imprese, vero e proprio pilastro dell’economia nazionale. “Solo il 15 % delle medie imprese e il 7% delle piccole oggi hanno investito nell’IA. L’aspetto positivo è la percezione di un’urgenza in questo ambito: siamo passati dall’effetto “wow” all’effetto “now” su tutti i settori, con al centro la sicurezza”.

DURANTE (SISAL): “L’INNOVAZIONE È CULTURA AZIENDALE”

Le fa eco Francesco Durante, che ha ribadito l’impegno di Sisal nel promuovere un dialogo costruttivo sui temi della digitalizzazione, anche attraverso appuntamenti come FutureS: “Il ruolo delle aziende è quello di anticipare i trend e allocare le risorse disponibili sulle idee migliori. È attraverso il confronto e la collaborazione tra imprese e istituzioni che possiamo costruire insieme un futuro più digitale. Non si tratta solo di investire in nuove tecnologie, ma di orientare le scelte aziendali in modo che queste contribuiscano attivamente alle politiche industriali del Paese. Le competenze sono fondamentali: l’innovazione deve entrare a far parte della cultura aziendale”.

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