“Chiediamo l’immediata revisione del CBAM per tutelare siderurgia e chimica, l’introduzione del principio del ‘buy Europe’ e di una quota degli appalti pubblici europei riservata alle industrie che producono nel nostro Continente”.
“Nell’incontro di ieri con tutte le associazioni delle imprese a Palazzo Chigi abbiamo riscontrato la piena convergenza del nostro sistema produttivo sulle posizioni espresse dal Governo italiano sia per quanto riguarda la fase negoziale con gli Stati Uniti, tutti ci hanno chiesto di evitare ritorsioni daziarie per scongiurare una guerra commerciale, sia in merito alla necessità, oggi più che mai, di una nuova politica industriale europea che non soffochi le imprese e non depauperi il lavoro europeo. Per questo chiederemo all’Europa di inserire da subito nel nuovo pacchetto Omnibus una moratoria regolatoria su direttive e regolamenti in fase di attuazione come già ottenuto con la Direttiva sulla deforestazione. E nel contempo immediate misure di semplificazione sburocratizzazione, sospendendo anche le norme che soffocano le imprese e le regole folli del Green Deal che hanno portato al collasso l’industria dell’auto europea, peraltro la più penalizzata dai dazi americani”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso rispondendo a un’interrogazione durante il Question Time alla Camera.
IMMEDIATA REVISIONE CBAM, INTRODUZIONE DEL BUY EUROPE
“Chiediamo l’immediata revisione del CBAM per tutelare siderurgia e chimica, l’introduzione del principio del ‘buy Europe’ e di una quota degli appalti pubblici europei riservata alle industrie che producono nel nostro Continente. Il nostro principio di fondo è zero dazi esterni e zero burocrazia interna – ha proseguito Urso -. Abbiamo inoltre deciso di realizzare una seconda revisione dei progetti del PNRR dopo quella che abbiamo con successo realizzata alla fine del 2023; in quella occasione siamo riusciti a concordare con la Commissione la ricollocazione di circa 22 miliardi di cui la gran parte, quasi 14, sono stati destinati in più alle imprese”.
RIMODULAZIONE FONDI PER REPERIRE FINO A 25 MLD PER LE IMPRESE
“Nello stesso modo vogliamo procedere in questa fase con un’ulteriore rimodulazione del PNRR per 14 miliardi, altri 11 miliardi dai fondi di coesione nonché l’utilizzo del nuovo Fondo sociale clima: in tutto pensiamo di arrivare ad almeno 25 miliardi di riprogrammazione a favore delle imprese da concordare, ovviamente, con la Commissione e con le Regioni. In questo modo pensiamo a dare una risposta strutturale e non occasionale alla sfida competitiva che il Made in Italy deve affrontare in questa nuova fase globale. Dobbiamo agire e non solo reagire con la testa e non con la pancia, con visioni pragmatiche, realistiche e mai ideologiche”.
SBAGLIATO RISPONDE CON IL BOICOTTAGGIO DELLE MERCI AMERICANE
“Per questo ritengo sbagliato rispondere, come propone qualcuno, con il boicottaggio delle merci americane che a nostro avviso è la peggiore della reazione perché giustificherebbe analoga risposta da parte degli Stati Uniti. Pensate solo facessero anche loro, se invitassero al boicottagio del made in Italy quali sarebbero le conseguenze, a quel punto si gravissime, sui nostri prodotti nel mercato americano, per favore evitiamo risposte alla Tafazi”, ha concluso il ministro.
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