Il governo studia uno scudo con i fondi PNRR. GSE e imprese insieme per l’energia green. L’Ue premia 17 progetti italiani


Per proteggere le imprese dai dazi USA, il governo valuta di utilizzare alcuni fondi del PNRR. Il GSE potrà stipulare contratti con le aziende per la fornitura di energia rinnovabile. Diciassette progetti italiani hanno ottenuto il marchio Step della Commissione europea. La rassegna Energia

ECONOMIA, IL GOVERNO STUDIA UNO SCUDO DA 6 MLD EURO CON FONDI PNRR

Ora alla premier Giorgia Meloni tocca dimostrare se la sua affinità personale e ideologica con Donald Trump potrà davvero essere una leva utile per i negoziati comunitari. Come scrive La Stampa, lo smarrimento di queste ore è negli occhi dei fedelissimi che riportano il pensiero della premier: «Ho il dovere di provarci comunque» è la frase che ripete a chiunque le esprima il pessimismo di fronte al crollo dei mercati mondiali.

Anche se non c’è grande speranza all’orizzonte, nella nota di fine vertice Palazzo Chigi ha ribadito che «l’allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi». I tentativi di rassicurare per via mediatica sono serviti a prendere tempo. Questa è la settimana in cui il governo entrerà più nello specifico su come attrezzarsi per proteggere le imprese e su dove intervenire. Ieri c’è stata la prima riunione della task force governativa: erano presenti Meloni, Tajani, Matteo Salvini e i ministri direttamente interessati, Giancarlo Giorgetti (Economia), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Adolfo Urso (Made in Italy), Tommaso Foti (Affari Ue), assieme al sottosegretario della presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Ognuno di loro ha analizzato l’impatto potenziale sui singoli settori, illustrando anche le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive. A preoccupare maggiormente, spiegano da Fratelli d’Italia, è l’agroalimentare. Più in generale, però, si è discusso di quale soluzioni mettere in campo. Oggi, il confronto con le categorie produttive consentirà anche di ragionare sulla fattibilità di alcune proposte. Una delle ipotesi che circola molto in ambienti di governo è quella suggerita da Confindustria: aprire all’utilizzo di parte delle risorse del PNRR.

Si punta ai soldi di Transizione 5. 0, poco meno di 6 miliardi di euro, che altrimenti l’Italia difficilmente sarà in grado di utilizzare per il 2026, come previsto dalle regole del Piano. Un fondo di aiuto e compensazione alle imprese potrebbe essere integrato da altri soldi del PNRR dirottati strategicamente ai fondi di Coesione (che hanno una scadenza nel 2029). Il tutto potrebbe arrivare a poco meno di dieci miliardi di euro. Ovviamente le modifiche di destinazione andrebbero negoziate con Bruxelles.

RINNOVABILI, GSE POTRÀ STIPULARE CONTRATTI CON IMPRESE PER ENERGIA GREEN

La possibilità per il GSE di stipulare con le imprese contratti per la fornitura di energia rinnovabile prodotta da impianti che saranno realizzati accedendo al sistema di tariffe previsto dal decreto FerX e da altri decreti che prevedono incentivi per la generazione green. Come spiega Il Sole 24 Ore, dovrà essere il Ministero per l’Ambiente, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto Bollette, a definire modalità e criteri per la stipula di questi contratti per differenza con le imprese. E ancora: la possibilità per le aziende di costruire, o far costruire da soggetti terzi (leggi in molti casi le utility), impianti rinnovabili per l’autoconsumo di energia elettrica anche in aree ad uso agricolo, in deroga a quanto previsto dal decreto Agricoltura approvato lo scorso anno.

Sono due emendamenti bipartisan al decreto Bollette che (…) puntano a semplificare la realizzazione di progetti di buona qualità per l’energia rinnovabile e a spingere verso il basso il costo dell’energia per le imprese (il decreto FerX prevede prezzi massimi tra 80 e 90 euro a megawattora). Per questo motivo sono apprezzati da Confindustria, come ha evidenziato ieri Andrea Andreuzzi, senior advisor energia e sviluppo di Confindustria, in occasione del convegno “Elettrificazione, una grande opportunità per l’industria italiana”, organizzato in Senato su iniziativa del senatore di Fdi, Andrea De Priamo. Secondo Andreuzzi questi emendamenti vanno nella direzione di rendere, nel lungo periodo, meno costosa l’energia per le imprese; in particolare il ruolo affidato al GSE per trasferire alle attività produttive i benefici della produzione di energia green si muove sulla stessa lunghezza d’onda dell’Energy release. Un modo per intervenire con la regolazione laddove non si riesce a ridurre il costo dell’energia con una trasformazione del mix produttivo, ha spiegato. L’auspicio di Confindustria è che queste novità possano essere approvate nell’ambito della conversione in legge del decreto. Enel, rappresentata all’evento dal responsabile relazione esterne Nicolò Mardegan, Saipem e Maire sono alcune delle grandi aziende che ha firmato accordi con Simest del gruppo Cdp affinchè sia supportata, soprattutto dal punto di vista finanziario, la loro filiera produttiva per essere competitiva e per accedere ai mercati esteri. (…) All’evento hanno preso parte anche il prorettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci, Sara di Mario, ad di Hazel New Energy e Andrea Pietrini, presidente di YourGroup.

UE, 17 PROGETTI ITALIANI OTTENGONO IL MARCHIO STEP

Diciassette progetti italiani, per la doppia transizione digitale ed energetica, si sono guadagnati il marchio di eccellenza Step (Piattaforma delle tecnologie strategiche) della Commissione europea, una sorta di biglietto per l’accesso prioritario ai finanziamenti europei. Lo riporta Il Sole 24 Ore, spiegando che, dopo una prima lista stilata alla fine dello scorso anno, la Commissione ha definito l’aggiornamento delle iniziative con il “bollino” di alta qualità tecnologica: l’Italia tocca un valore di oltre 415 milioni, nelle aree tematiche biotech (farmaceutica e biotecnologie), cleantech (tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale), digital/deep tech (tecnologie digitali di frontiera), con iniziative previste in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto.

Secondo la Commissione europea, il marchio (“Step Seal”) dovrebbe essere funzionale a diversi obiettivi: promuovere proposte di alta qualità certificandole, facilitare finanziamenti combinati provenienti da diversi strumenti di bilancio della Ue, attrarre contributi aggiuntivi anche privati. Un vantaggio ulteriore, per i progetti Step, è stato deliberato dal Cipess nell’ultima seduta, cioè la possibilità di applicare un tasso di cofinanziamento al 100% a carico delle risorse europee sul periodo contabile 2023-2024 (in pratica lo Stato non è tenuto a cofinanziare i fondi strutturali).

(…)

Per quanto riguarda i progetti di eccellenza, la maggior parte rientra nell’ambito “Cleantech”, cioè delle tecnologie pulite finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale. Il piano più sostanzioso, da 182 milioni, è stato presentato da Energie Tecnologie Ambiente per valorizzare la CO2 catturato dai gas di scarico della centrale di Manfredonia, in Puglia, utilizzandolo come materia prima per la produzione di metanolo rinnovabile insieme all’idrogeno verde. Enel produzione ed Enel Green Power sono entrate nella lista Ue con un programma – BESS4Hydro (1,86 milioni) – che abbina un sistema di accumulo a batterie agli ioni di litio a un impianto idroelettrico a bacino, la centrale di Dossi in Lombardia. In campo, tra gli altri, anche il gruppo Marcegaglia con il progetto di cattura della CO2 prodotta dallo stabilimento di Ravenna (31,2 milioni); FuturaSun per una fabbrica di produzione di moduli fotovoltaici a Cittadella (21,4 milioni); il gruppo Saras con l’iniziativa Re-Tyre CO2 per il recupero, riciclo e riutilizzo di pneumatici a fine vita (9,3 milioni).

Parte con una combinazione di soggetti privati e pubblici il progetto italiano per entrare nella rete europea dei vaccini anti-pandemie (richiesta di finanziamento europeo di 32,6 milioni): la Fondazione Biotecnopolo di Siena affianca le aziende Reithera e Vismederi. Lusochimica, del gruppo Menarini, lavora invece allo sviluppo di un nuovo processo di sintesi per il farmaco nebivololo utilizzato per l’ipertensione (finanziamento da 1,7 milioni).

Sono tre i progetti di eccellenza nell’ambito delle tecnologie digitali. Il consorzio universitario Cineca studia una famiglia europea aperta di modelli linguistici di grandi dimensioni per l’intelligenza artificiale (221mila euro); il Politecnico di Torino è in campo per lo sviluppo di un Fpga (circuiti integrati) resistente alle radiazioni con tecnologia submicronica ultraprofonda per applicazioni spaziali (161mila euro); Lumibird photonics Italia utilizzerà sistemi laser per il monitoraggio delle emissioni di gas serra dallo spazio (478mila euro).



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