fattore di competitività e sviluppo delle aziende pugliesi


L’intelligenza artificiale generativa può rappresentare un importante fattore competitivo per le aziende pugliesi.

La Puglia è tra le regioni più sensibili all’innovazione nel Mezzogiorno e già oggi costituisce un importante bacino formativo di talenti nel settore ICT (Information and Communication Technologies), essendo tra le aree con il maggior numero di studenti nel comparto (29%) sul totale dei diplomandi (la Basilicata è al 25%, la Campania al 27%), e tra le poche regioni del Sud dove gli annunci di lavoro ICT superano la soglia dell’1% del totale a livello nazionale[1].

Ma di quali professionalità avranno bisogno le aziende del territorio per aprirsi all’innovazione dell’IA Generativa?

Secondo un recente studio di Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Microsoft Italia, tra le figure dedicate a questa tecnologia, che potranno affermarsi sempre di più in futuro, vi sono quella di Curatore/trice Manutentore/trice di contenuti e dati per la IA Generativa/IALLM Developer/IA Engineer, che utilizza linguaggi di programmazione per creare, addestrare e validare modelli predittivi e di apprendimento automatico, Prompt Engineer, che progetta prompt per l’IA Generativa, e GenIA Project Manager, impegnato nella gestione di progetti di sviluppo di questa tecnologia in ambito aziendale. Altri profili saranno l’IA Ethics/Legal/Compliance Officer, incaricato di supervisionare la responsabilità etica nell’uso dell’IA Generativa, e l’IA Security Specialist, figura specializzata nella sicurezza informatica dei sistemi di intelligenza artificiale.

L’evoluzione della domanda di professionalità nel mercato del lavoro con l’IA Generativa e le opportunità e sfide per le imprese della regione sono state al centro dell’evento “Nuovi modi di lavorare: ruoli e competenze nell’era dell’IA Generativa” organizzato da Gi Group e AIDP Puglia e Basilicata che si è svolto ieri a Bari presso Spegea S.c.ar.l. – Business School.

  • Sono intervenuti Gianfranco Minervini, Presidente di AIDP Puglia e Basilicata – HR Manager Exprivia SpAElisabetta Paddeu, Division Senior Manager ICT di Gi GroupRossella RiccòResponsabile Centro Studi ODM Consulting e Fondazione Gi Group, e le aziende del territorio, che si sono confrontati sul ruolo cruciale delle Risorse Umane in questo percorso di trasformazione.
  • Nella tavola rotonda sono poi intervenuti il Prof. Vito Sandro Leccese, Professore ordinario di Diritto del Lavoro all’Università degli Studi di BariElena Panzera, Senior HR & Vice President SAS EMEA&AP – Presidente AIDP Lombardia, e Pietro Scrimieri, HR & Organization Director AQP, Referente nazionale AIDP – Area aziende a partecipazione pubblica.

Insieme all’investimento tecnologico e a fattori quali sicurezza e qualità dei dati, per le aziende pugliesi sarà prioritario puntare sulle competenze per sviluppare, gestire e governare l’IA Generativa, soprattutto se si considera che l’evoluzione tecnologica aumenta la richiesta di professionalità in un settore quale quello ICT dove da sempre la domanda supera l’offerta.

La sfida riguarda sia il territorio sia il sistema Paese, tanto che, prosegue lo studio, a livello nazionale la carenza di competenze nell’IA Generativa rappresenta una criticità per ben un’azienda su tre (32%), e una su quattro (26%) indica come fondamentale la creazione di corsi di formazione personalizzati in base al ruolo.

L’evoluzione delle competenze, poi, non riguarda solo le cosiddette hard skills, come quelle legate ai linguaggi di programmazione. A essere richieste sono e saranno infatti anche le cosiddette soft skills, come il pensiero critico, che rendono sempre più centrali per il mondo dell’intelligenza artificiale e ICT anche i profili provenienti da percorsi umanistici.

L’innovazione tecnologica, e in particolare l’IA Generativa, può rappresentare un importante fattore di sviluppo per le aziende della Puglia, chiamate a intraprendere un importante percorso di trasformazione digitale in un mercato in evoluzione e fortemente competitivo – dichiara Elisabetta Paddeu, Division Senior Manager ICT di Gi Group – Come tutte le grandi trasformazioni, anche quella tecnologica ha come pilastro imprescindibile le persone. Questa consapevolezza comporta almeno due implicazioni. Da un lato, la necessità di investire in percorsi di formazione capaci di creare, sul territorio, le competenze necessarie per gestire e sviluppare questa tecnologia, realizzando sinergie virtuose tra aziende, player della formazione, mondo della scuola, dell’università e della ricerca e puntando molto sui giovani. Dall’altro, la trasformazione in corso sottolinea il ruolo centrale delle Risorse Umane, che hanno il compito di costruire supportare l’organizzazione in questa evoluzione mettendo al centro i lavoratori e le lavoratrici, il loro benessere e la creazione di un ambiente innovativo e inclusivo. Formazione, gestione del cambiamento e valorizzazione delle persone sono le chiavi per accompagnare le aziende del territorio nell’era della trasformazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale generativa.

“L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando le nostre vite e ovviamente anche il mondo del lavoro non può sfuggire a questo cambiamento. Grazie ad essa, infatti, è certamente possibile avere una gestione più efficiente e precisa delle risorse; penso all’automatizzazione del reclutamento (screening e analisi preliminare dei CV), alla possibilità di prevedere le tendenze di turnover ed alla possibilità di effettuare analisi predittive per l’identificazione dei bisogni di formazione. Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale influirà sulle attività e competenze svolgendo al nostro posto attività routinarie e/o a basso valore aggiunto. A fronte di tanti elementi efficaci e utili, tuttavia l’IA solleva anche alcune problematiche critiche, che dovranno essere “governate” e gestite con molta attenzione. Innanzitutto, le questioni etiche. Come possiamo garantire che le decisioni prese in modo automatizzato siano “giuste” e prive di discriminazioni? Poi ci sono gli aspetti giuslavoristici e non da ultimo le ricadute occupazionali. Gran parte di queste tematiche sono e saranno oggetto di analisi ed intervento da parte degli operatori HR. Per questo che AIDP Puglia pone al centro delle proprie riflessioni l’AI attraverso seminari, studi e condivisione di best practice all’interno del proprio network. Ritengo che il processo in atto vada guidato e non subito per raccogliere i frutti migliori dell’innovazione.” conclude Gianfranco Minervini, Presidente AIDP Puglia e Basilicata.



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