Polizze catastrofali, per le piccole imprese se ne riparla nel 2026 – Anmvi Oggi


PROROGHE SCAGLIONATE

Le piccole imprese, cioè con un fatturato fino a 10mln di euro e fino a 50 adetti potranno sottoscrivere la polizza anticatastrofale nel 2026.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge “Misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali”. Su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il decreto-legge differisce, per le micro, piccole e medie imprese, l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.

Proroga a scaglioni solo per le PMI– Il rinvio deciso dal Cdm, a quanto si apprende, sarà differenziato a seconda della dimensione delle imprese. Rimane fermo al 1° aprile il termine per le grandi imprese. Questi i nuovi termini:
– al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese
– al primo ottobre 2025 per le medie imprese
Rimane invece fermo al primo aprile il termine per le grandi imprese, per le quali non scatteranno però le sanzioni: per ulteriori 90 giorni non si terrà infatti conto dell’eventuale inadempimento dell’obbligo di assicurazione nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.

Categorizzazione delle PMI– L’obbligo di assicurarsi riguarda tutte le attività economiche, incluse quelle professionali, registrate alla Camera di Commercio, qualunque sia la configurazione giuridica. Per quanto riguarda la proporoga, il decreto legge considera “piccola impresa” l’attività economica con uno stato patrimoniale fino a 5milioni di euro, un fatturato fino a 10milioni e un numero di dipendenti non superiore a 50 addetti.
Sono “medie imprese”, le attività economiche con uno stato patrimoniale fino a 25milioni di euro, un fatturato fino a 50 milioni e un numero di dipendenti non superiore a 50 addetti.

Oltre questi valori, le imprese sono classificate “grandi”, non beneficiano della proroga, ma non subiranno alcuna penalità sanzionatoria per i prossimi tre mesi.



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