Anima Confindustria ha presentato al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Manifesto della Meccanica 2025, un documento strategico che delinea le priorità per il rilancio e il futuro del settore meccanico italiano.
Il Manifesto si concentra su innovazione, sostenibilità e tutela del Made in Italy, proponendo azioni concrete per consolidare la leadership del comparto.
L’industria meccanica, con un giro d’affari di oltre 55 miliardi di euro e una significativa quota delle esportazioni nazionali, rappresenta un asset strategico per l’economia italiana. Tra le proposte chiave figurano lo sviluppo basato sulla pluralità tecnologica, il rafforzamento della tutela del Made in Italy, la valorizzazione delle competenze e il sostegno all’export.
Anima ha inoltre presentato il progetto “Anima Energia” per ottimizzare il mercato energetico e sostenere la ricerca su idrogeno e nucleare.
Industria meccanica cuore pulsante della manifattura
L’importanza strategica del settore della meccanica varia e affine per l’economia italiana è stata al centro dell’evento di presentazione del Manifesto della Meccanica 2025 al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
L’incontro, svoltosi a Roma il 26 marzo 2025 presso il Salone degli Arazzi a Palazzo Piacentini, si è inserito nel contesto delle iniziative per la giornata del Made in Italy, evidenziando il ruolo di questo comparto come “cuore pulsante della manifattura nazionale”.
L’obiettivo primario del Manifesto è delineare una strategia per un’industria meccanica italiana forte e innovativa per un’Italia competitiva. L’evento ha visto la partecipazione di Pietro Almici, presidente di Anima, Marco Calabrò, capo del Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Mimit, Amedeo Teti, capo del Dipartimento Mercato e Tutela del Ministero, e Marco Nocivelli, vicepresidente di Confindustria con delega alle politiche industriali.
La Federazione delle Associazioni nazionali dell’Industria Meccanica varia ed affine, meglio conosciuta come Anima Confindustria, rappresenta un settore di fondamentale importanza per il tessuto economico del Paese.
Con un giro d’affari che supera i 55 miliardi di euro e una quota del 5% delle esportazioni nazionali, l’industria meccanica raggruppata in Anima copre diversi comparti: edilizia e infrastrutture; movimentazione e logistica; produzione alimentare; produzione di energia; produzione industriale; sicurezza e ambiente. Questi macrosettori rappresentano un vero e proprio asset strategico per la crescita economica del Paese.
Il Manifesto della Meccanica si configura quindi come una “bussola per le politiche industriali italiane”, con l’ambizione di consolidare la leadership del comparto attraverso azioni concrete.
Le proposte principali del Manifesto per la Meccanica
Il Manifesto della Meccanica 2025 è il risultato dell’impegno congiunto delle 34 associazioni aderenti ad Anima Confindustria e delle oltre 1000 aziende associate.
Il documento strategico individua le priorità per garantire che l’industria meccanica italiana possa rimanere all’avanguardia, ponendo l’accento sulle condizioni abilitanti alla competitività.
Uno dei pilastri fondamentali proposti nel Manifesto è lo sviluppo basato sulla pluralità tecnologica. Secondo Anima, la politica industriale e dei consumi italiana dovrebbe essere guidata dalla promozione di un approccio aperto e innovativo in cui le imprese possano esplorare e sviluppare liberamente le soluzioni tecnologiche più adatte, senza vincoli rigidi.
Il Manifesto sottolinea poi l’essenzialità di un rafforzamento della tutela dell’industria e del Made in Italy nei prossimi anni. Tra le misure auspicate rientrano incentivi alla produzione manifatturiera nazionale, come la preferenza delle forniture “Made In” rispetto a quelle provenienti dai paesi terzi, e iniziative volte a valorizzare l’eccellenza italiana sui mercati globali.
Un altro aspetto che il Manifesto sottolinea è la sicurezza e dalla sorveglianza del mercato, per le quali si auspica un incremento delle risorse destinate a garantire condizioni eque per le imprese italiane attraverso un controllo rigoroso delle merci in circolazione e la protezione dalle pratiche sleali.
La valorizzazione delle competenze e l’attrazione di giovani talenti costituiscono un ulteriore obiettivo primario delineato nel Manifesto della Meccanica. Anima Confindustria ritiene che “investire sulla formazione e creare percorsi educativi innovativi che rispondano alle esigenze del settore, continuando nel rafforzamento degli ITS e delle Lauree STEM è una scelta strategica per il paese”.
Ultimo, ma solo in ordine di esposizione, il sostegno all’export e all’internazionalizzazione che viene identificato come una “determinante fondamentale, anche per la bilancia commerciale del nostro Paese”. Il settore necessita di “strategie mirate che consolidino la presenza italiana sui mercati esteri, promuovendo reti commerciali e sostenendo le imprese italiane all’estero”.
Le proposte per la duplice transizione digitale e green
Il contesto in cui si inseriscono queste proposte è caratterizzato da una “profonda trasformazione che abbraccia la duplice transizione – quella digitale e quella green – che rappresenta sia un’opportunità che una criticità per le imprese.
Per quanto riguarda la transizione verde il Manifesto propone diverse azioni. Innanzitutto, si punta all’efficientamento energetico dei processi industriali, con un potenziamento dei Certificati Bianchi, una revisione del Piano Transizione 5.0 e del Fondo
per il sostegno alla transizione industriale.
Viene inoltre suggerita una riforma delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali e l’attuazione della revisione del Conto Termico per la Pubblica Amministrazione.
Un altro punto è l’integrazione del mix energetico attraverso lo sviluppo del nucleare di nuova generazione e dell’idrogeno per ridurre i costi energetici e decarbonizzare i processi.
Il Manifesto riconosce il ruolo della meccanica come provider della transizione energetica e sollecita l’implementazione della Strategia nazionale per l’Idrogeno.
A livello europeo, si propone una revisione degli strumenti ETS e CBAM per evitare svantaggi competitivi e di impiegare i proventi ETS per una decarbonizzazione competitiva.
Viene anche promossa l’economia circolare attraverso l’incremento del riciclo delle materie prime e la creazione di competenze per la sostenibilità tramite il potenziamento degli ITS Academy e delle lauree STEM.
Su questo fronte Anima Confindustria sta attivamente lavorando con “proposte puntuali nell’ambito della revisione degli strumenti in atto in Europa”. Tra le nuove iniziative presentate da Anima spicca il progetto “Anima Energia”, espressamente “mirato a ottimizzare il mercato energetico e sostenere la ricerca su idrogeno e nucleare, due aree strategiche per la meccanica italiana nel panorama della sostenibilità”.
Per la transizione digitale il Manifesto pone l’accento sul supporto alla digitalizzazione attraverso il Piano Transizione 5.0, estendendo il coinvolgimento anche alle PMI.
Si propone la promozione dell’Intelligenza Artificiale a supporto dell’industria, definendo principi guida bilanciati e sostenendo lo sviluppo di soluzioni specifiche.
Un altro pilastro è il sostegno alla ricerca e sviluppo (R&S) con stanziamenti adeguati e strategie mirate al trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca alle imprese.
Infine viene sottolineata l’importanza della creazione di competenze digitali attraverso la promozione di percorsi formativi ITS Academy e lauree STEM.
Almici: “Serve una politica industriale stabile, inclusiva e orientata all’innovazione”
“In questo momento storico – ha commentato il presidente di Anima Confindustria, Pietro Almici – tutta la manifattura italiana ed europea si trova ad affrontare sfide senza precedenti. La transizione digitale ed ecologica, le dinamiche competitive sui mercati globali e le complessità normative a livello europeo richiedono una risposta forte e concreta. Con questo Manifesto chiediamo di riconoscere il valore strategico della meccanica e di mettere le imprese al centro di una nuova politica industriale, che sia stabile, inclusiva e orientata all’innovazione. Il nostro obiettivo è contribuire a una politica industriale nazionale ma soprattutto europea, che garantisca la competitività dell’industria italiana, in coerenza con la nuova impostazione delineata nel Clean Industrial Deal promosso dalla Commissione Europea”.
Almici ha inoltre sottolineato come l’incontro con il Ministro Urso abbia rappresentato “un’opportunità unica per gli attori del settore di confrontarsi e contribuire attivamente alla costruzione di una politica industriale ambiziosa e lungimirante”. Rivolgendosi al Ministro e al suo staff, ha espresso il proprio ringraziamento per l’apertura al dialogo.
L’auspicio di un tavolo permanente per il settore della meccanica
In un periodo definito “complesso”, Anima Confindustria evidenzia come sia “fondamentale il mantenimento del dialogo tra istituzioni e associazioni di categoria”.
Proprio per questo motivo, l’associazione ha avanzato la richiesta dell’istituzione di un tavolo permanente sul settore della meccanica che possa servire come Cabina di regia.
Questo organismo avrebbe lo scopo di favorire un confronto continuo e costruttivo tra il mondo industriale e le istituzioni governative, al fine di affrontare in maniera coordinata le sfide e cogliere le opportunità che si presentano per il settore.
Il testo integrale del Manifesto della Meccanica
Manifesto della Meccanica 2025
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