In Confindustria è stato illustrato il secondo Rapporto Cyber Index PMI, uno strumento che valuta il grado di consapevolezza delle piccole e medie imprese italiane nella gestione dei rischi informatici. Il rapporto, frutto della collaborazione tra Generali e Confindustria, con il contributo scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano e il supporto dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, analizza il livello di comprensione dei rischi cyber nelle PMI e le strategie adottate per affrontarli, monitorandone l’evoluzione nel tempo.
I risultati del secondo Rapporto
Dal rapporto emerge chiaramente la necessità di rafforzare la diffusione di una cultura della cybersicurezza tra le PMI italiane. Le 1.005 imprese coinvolte hanno ottenuto un punteggio medio di Cyber Index pari a «52 su 100» – dove la sufficienza è fissata a 60 – segnando un lieve incremento dell’1% rispetto al 2023. L’indice si basa su tre pilastri: l’approccio strategico, la capacità di identificare i rischi e le minacce, e l’implementazione di misure per contrastarli. Sebbene si registri una maggiore attenzione al tema, le PMI italiane faticano a sviluppare un «approccio strategico» strutturato, con un punteggio medio di «54 su 100» (+2% rispetto al 2023), che rifletta investimenti mirati e responsabilità definite. Sul fronte dell’«attuazione», il valore medio è «57 su 100» (+1% rispetto al 2023), ma la mancanza di un’adeguata «identificazione» dei rischi, con un punteggio di «45 su 100» (+2% rispetto al 2023), impedisce di stabilire priorità chiare e di affrontare il tema con consapevolezza.
Sfide globali e opportunità
Il contesto della sicurezza informatica è sempre più critico: dal 2018 al 2023 gli attacchi gravi noti a livello globale sono aumentati del «79%». L’evoluzione dell’intelligenza artificiale e l’arrivo della GenAI rappresentano una doppia faccia della medaglia, potenziando sia le difese che le minacce. In questo scenario, la direttiva europea NIS2 si pone come un’opportunità per uniformare le strategie di cybersicurezza tra gli Stati membri, sensibilizzando anche le PMI e migliorandone la resilienza digitale.
Angelo Camilli, Vice Presidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco, ha sottolineato: «La cybersecurity è essenziale per garantire la solidità e lo sviluppo del nostro sistema economico. Proteggere il digitale significa salvaguardare il futuro delle imprese e dell’intero apparato produttivo, rendendo l’ecosistema più sicuro e competitivo. Confindustria è al fianco delle aziende con progetti come il Cyber Index PMI e un confronto continuo con le istituzioni».
Pietro Labriola, Delegato del Presidente di Confindustria per la Transizione Digitale, ha aggiunto: «La sicurezza informatica è una sfida trasversale che coinvolge imprese, enti pubblici e cittadini. Di fronte a minacce sempre più complesse, serve un approccio strategico che promuova una cultura della cybersicurezza. Confindustria sostiene le aziende facilitando l’accesso a strumenti e conoscenze, spingendo per un’evoluzione che rafforzi il Paese. Investire in tecnologie sicure e competenze, oltre a favorire la collaborazione tra pubblico e privato, è cruciale per il futuro delle nostre imprese».
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