Negli ultimi anni, l’export dell’Umbria ha mostrato segnali di crescita nonostante le difficoltà del commercio internazionale. Secondo i dati elaborati dall’ufficio studi dell’Associazione di artigiani e piccole imprese Cgia di Mestre, nel 2024 la regione ha registrato un valore di esportazioni pari a 5,9 miliardi di euro, segnando un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente. Questo risultato rappresenta lo 0,9% dell’export totale italiano, posizionando l’Umbria tra le regioni con un contributo relativamente contenuto ma in espansione.
I principali settori di esportazione dell’Umbria includono macchinari industriali, prodotti chimici e farmaceutici, articoli in gomma e plastica, oltre a prodotti della siderurgia. La provincia di Terni, in particolare, gioca un ruolo chiave grazie alla sua storica vocazione siderurgica, che continua a rappresentare una fetta significativa delle esportazioni regionali. La città dell’acciaio si trova al 71esimo posto in Italia per volumi di export: il business vale poco oltre gli 1,6 miliardi di euro, con una crescita superiore a 66 miliardi (+4,3 per cento) nel raffronto tra 2023 e 2024.
Terni, con il suo distretto siderurgico, continua dunque a essere uno dei motori economici della regione. Tuttavia, la crescente competizione internazionale e le politiche commerciali protezionistiche potrebbero rappresentare una sfida significativa. Per mantenere la competitività, le imprese locali dovranno puntare su innovazione e ampliamento dei mercati di riferimento.
Uno degli aspetti critici dell’export umbro riguarda la sua diversificazione. L’indice di diversificazione regionale si attesta al 61,9%, un valore intermedio che indica una moderata esposizione alle variazioni del mercato globale. Di fatto, i prodotti della siderurgia pesano sulla bilancia commerciale dell’export regionale per quasi 777 milioni di euro e rappresentano circa più del 13 per cento del totale dei prodotti commercializzati all’estero. Rispetto ad altre regioni italiane, l’Umbria mostra una maggiore stabilità rispetto a territori fortemente dipendenti da pochi settori, come la Sardegna o il Molise, ma rimane comunque sensibile a eventuali restrizioni commerciali o dazi imposti da partner internazionali.
L’export dell’Umbria e di Terni in particolare rappresenta perciò una componente essenziale dell’economia regionale. La crescita registrata nel 2024 è un segnale positivo, ma rimane fondamentale sviluppare strategie di diversificazione e innovazione per affrontare le incertezze del commercio globale.
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