Lo stanziamento approvato dalla Giunta. Il presidente Fugatti: “Valorizziamo le competenze e accresciamo l’attrattività”
Comunicato stampa PAT n.
645
Venerdì, 21 Marzo 2025
Un nuovo pacchetto di risorse economiche è stato destinato dalla Giunta provinciale ai tavoli contrattuali per il personale pubblico, dando attuazione al Protocollo d’intesa firmato con i sindacati del pubblico impiego nel giugno 2024 e previsto dalla legge di stabilità provinciale per il 2025. Il provvedimento prevede, per il solo 2025, investimenti per un ammontare complessivo di 20.820.000 euro. L’iniziativa coinvolge principalmente il personale della sanità e delle Aziende pubbliche di servizi alla persona, ma interessa anche i lavoratori dei Comuni, della Provincia autonoma di Trento e della scuola per quanto riguarda la previdenza complementare. “Con questi interventi, proseguiamo l’impegno dell’Amministrazione provinciale per valorizzare chi opera nell’ambito dei servizi pubblici – spiega il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti -. Un passo concreto per accrescere ulteriormente l’attrattività del pubblico impiego e per assicurare qualità e efficienza ai servizi che i cittadini ricevono ogni giorno”.
Le risorse messe a disposizione garantiranno un significativo miglioramento delle condizioni economiche e previdenziali dei lavoratori, con effetti a lungo termine. I principali interventi prevedono:
- 4,5 milioni di euro all’anno, a partire dal 2025, per armonizzare i trattamenti del personale delle Apsp e incentivare la permanenza del personale nei Comuni e nelle Comunità di valle.
- 5 milioni di euro nel 2025, con un aumento a 6 milioni di euro dal 2026, per il comparto della sanità, destinati all’armonizzazione giuridico-economica del personale sanitario e al rafforzamento delle indennità di Pronto soccorso.
- 2 milioni di euro nel 2025 per i dirigenti sanitari, per l’implementazione di nuovi modelli organizzativi, migliorando così l’attrattività del sistema sanitario provinciale.
- 8.320.000 euro per il 2025 per il comparto scolastico, destinati all’aumento delle quote a carico del datore di lavoro per la previdenza complementare, con un incremento dell’1% nel 2024 e un ulteriore 1% nel 2025 per i docenti delle scuole statali e la dirigenza scolastica.
Particolare attenzione è stata riservata alla previdenza complementare, un aspetto strategico per il futuro del welfare pubblico, che garantirà una maggiore sostenibilità e attrattività nel lungo periodo per il lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
Nella foto: Maurizio Fugatti
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