È una bella pagina che si riapre. La Fondazione Coronini Cronberg annuncia il tanto atteso ritorno alla città del suo gioiello verde: il Parco Coronini-Cronberg.
Era rimasto tristemente chiuso dalla tragica scomparsa del tredicenne Stefano Borghes, precipitato in un pozzo nel luglio del 2020. A lungo, l’area era rimasta sotto sequestro ma, tutt’attorno, era iniziato un accurato lavoro di restauro e di riqualificazione. L’area verde, dopo l’operazione-restyling, riaprirà ufficialmente le sue porte sabato 22 marzo con una giornata di celebrazioni aperta a tutti.
Evento in due parti
Due momenti speciali scandiranno la giornata: alle 11 si terrà una presentazione riservata alla stampa e alle istituzioni mentre, alle 16, è prevista la cerimonia ufficiale di taglio del nastro, aperta a tutta la cittadinanza. Il progetto di restauro, finanziato con un contributo del bando Pnrr, ha permesso di recuperare le originarie caratteristiche di questo storico giardino, realizzato alla fine dell’Ottocento.
Entrando nel dettaglio, l’intervento è stato finanziato con un contributo di 1.742.000 euro, ottenuto dal bando del Piano nazionale di ripresa e resilienza “Investimento 2.3 Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.
Il direttore della Fondazione
«I lavori di riqualificazione e messa in sicurezza che porteranno, domani, alla riapertura di un Parco completamente rinnovato – spiega il direttore della Fondazione, Claudio Polverino – sono stati affidati all’associazione temporanea di imprese composta dalle ditte Aprile Alessandro srl di Bagnaria Arsa, Esedra Rc srl di Udine e Tecno Advance di Roberto Verre di Gorizia. Gli interventi hanno riguardato diversi aspetti fondamentali. È stata effettuata l’eliminazione della vegetazione infestante e pericolante ed è stato recuperato il corretto assetto dei principali punti di vista. Si è provveduto alla reintroduzione di quelle specie mediterranee che costituivano un tempo il tratto più caratteristico del Parco Coronini-Cronberg, e sono stati restaurati i sentieri e i manufatti architettonici, con l’implementazione di illuminazione e segnaletica».
Notevole attenzione è stata dedicata anche alla fruizione multimediale, con la realizzazione di nuovi strumenti e percorsi interattivi. Inoltre, sarà nuovamente accessibile la corte delle scuderie, dopo un’accurata messa in sicurezza e restauro dell’area. Come chiarito dai progettisti Giulio Valentini, Mina Fiore e Antonio Stampanato, i quali si sono sempre confrontati con la Soprintendenza, il parco non ha subito un intervento di carattere ordinario ma è stato oggetto di un vero e proprio restauro.
«La Fondazione Coronini Cronberg – annuncia ancora il direttore Claudio Polverino – invita la cittadinanza a partecipare numerosa a questo importante evento, che restituisce alla comunità un patrimonio di grande valore storico, culturale e ambientale».
L’area del pozzo
Il pozzo, teatro dell’immane tragedia, è stato restaurato completamente e anche quest’area sarà riaperta al pubblico. «È stato dotato – fa sapere la Fondazione – di una ringhiera che rende a norma il manufatto. È stato adottato anche un accorgimento estetico: alla base c’è una sorta di pavimentazione a specchio, frutto di un’idea dell’architetto Giulio Valentini. Chi si affaccerà, vedrà se stesso». —
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