Cosa prevede la bozza del nuovo piano pandemico in Italia


La nuova bozza ipotizza tre diversi scenari di rischio basati sulla patogenicità del virus e sulla gravità delle conseguenze

Daniele Particelli

La pandemia da COVID-19 è ormai alle nostre spalle, ma da quel periodo difficile che ha trovato impreparati i governi di gran parte del mondo, incluso quello italiano, abbiamo imparato molto, dalle misure che hanno funzionato a quelle che si sono rivelate meno efficaci. Proprio per questo l’Italia sta mettendo a punto in questi mesi il nuovo Piano nazionale pandemico che dovrà essere alla base delle strategia e delle misure da attuare in caso di una nuova pandemia.

cosa succederebbe in Italia in caso di una nuova pandemia?

—  

L’ultima bozza del testo, inviata dall’esecutivo in Conferenza Stato-Regioni, introduce alcune importanti modifiche rispetto alle bozze precedentemente diffuse nel corso degli ultimi mesi, a cominciare dall’esclusione dei cosiddetti Dpcm, i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui abbiamo familiarizzato a lungo nei primi mesi dalla pandemia da COVID-19.

“È escluso l’utilizzo di atti amministrativi per l’adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà personale o compressiva dei diritti civili e sociali”, si legge nell’ultima bozza del testo: “Solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali”.

Il nuovo piano pandemico, al netto di ulteriori modifiche che potranno essere apportate, prevede un approccio strutturato basato su cinque pilastri: prevenzione, sorveglianza, risposta sanitaria, comunicazione del rischio e gestione delle risorse. Una delle principali novità riguarda i vaccini che, lo riferisce l’ANSA che ha potuto visionare la bozza, “non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili”.

In caso di reale e grave rischio per la salute pubblica, il testo riconosce le difficoltà nell’interrompere “le catene di trasmissione di un agente patogeno respiratorio che si sta diffondendo nella comunità”. Per questo sono previste una serie di misure combinate che includono:

  • Test diagnostici su larga scala
  • Isolamento dei casi
  • Tracciamento dei contatti
  • Messa in quarantena degli individui esposti

Queste misure dovranno essere adattate periodicamente in base alla diffusione dell’infezione, l’immunità della popolazione, la capacità del sistema sanitario e la disponibilità di contromisure mediche efficaci, come vaccini e terapie.

Più TRasparenza e comunicazioni tempestive

—  

Il nuovo piano prevede una trasparenza assoluta coi cittadini: “Le informazioni saranno divulgate dalle istituzioni preposte, tanto al personale medico-sanitario quanto ai non addetti ai lavori, in maniera tempestiva e puntuale, attraverso piani comunicativi pubblici e redatti in un linguaggio semplice e chiaro. Ogni persona deve essere informata sulla base di evidenze scientifiche in merito alle misure adottate, in modo da poter comprendere il significato e il valore delle azioni che ciascuno può compiere per la promozione della propria salute e di quella collettiva”.

Gli scenari di rischio: cosa prevede il piano

—  

La nuova bozza ipotizza tre diversi scenari di rischio basati sulla patogenicità del virus e sulla gravità delle conseguenze, due dovuti a virus influenzali e considerati più probabili e uno ritenuto invece il peggior scenario possibile.

Nello scenario lieve, associato a virus influenzali con bassa patogenicità, il piano stima che i ricoveri in ospedale potrebbero oscillare tra i 18.882 e i 47.809, mentre gli accessi alla terapia intensiva sono stimati tra i 2.259 e i 5.737. Al picco della curva dei contagi, invece, potrebbero essere necessari tra 1.950 e 22.953 posti letto per i ricoveri ordinari e tra 234 e 2.754 posti in terapia intensiva.

Per lo scenario moderato, legato a virus influenzali con patogenicità media, si ipotizzano dai 103.522 ai 262.948 ricoveri e dai 12.423 ai 31.554 accessi in terapia, con un picco di 126.242 posti letto per ricoveri ordinari e tra 1.287 e 15.149 in terapia intensiva. Lo scenario peggiore, associato a coronavirus caratterizzato da patogenicità grave, prevede invece un massimo di 2 milioni di posti letto per ricoveri ordinari e 269mila in terapia intensiva al momento del picco.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link