Polizze catastrofali: necessario un rinvio della scadenza


Entro il prossimo 31 marzo 2025 le imprese con sede legale in Italia e le imprese non residenti con stabile organizzazione in Italia sono tenute alla stipula di polizze assicurative a copertura di rischi catastrofali a danno dei beni materiali, come stabilito dal Decreto Milleproroghe (DL 202/2024).

Il decreto attuativo (DM 30 gennaio 2025) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2025.

Confindustria ha sottolineato i tempi molto stretti per il recepimento di questo obbligo, che ovviamente comporta un onere in capo alle imprese. Esistono, inoltre, ancora dei dubbi applicativi in relazione al livello dei premi, alla contrattualistica e a quali saranno gli impegni chiesti alle imprese in caso di investimenti per la mitigazione dei rischi.

Le prime imprese che andranno a stipulare la polizza, quando ancora il meccanismo della mutualità non ci sarà, rischiano di pagare premi molto cari, anche per attività produttive di dimensioni contenute, soprattutto per le aziende che si trovano nelle zone più a rischio. C’è la necessità di conoscere quanto possono incidere i costi delle misure di messa in sicurezza che la compagnia assicurativa può chiedere all’impresa per mitigare i rischi. In tal caso non ci sarebbe solo un premio da pagare, ma anche investimenti da fare.

Uno degli aspetti che preoccupa di più è la prospettiva che l’azienda priva di copertura non possa più accedere a qualsiasi forma di agevolazione o di incentivo pubblico, poiché nel decreto attuativo ciò non è stato chiarito.

Per questi motivi, Confindustria ha chiesto al Ministero per le Imprese una proroga di almeno 90 giorni rispetto alla scadenza del 31 marzo 2025.

Un’ulteriore proposta avanzata da Confindustria prevede di destinare il gettito fiscale derivante dai ricavi per le polizze assicurative a investimenti per la messa in sicurezza del territorio ed evitare che i costi del rischio idrogeologico, ad esempio, siano posti a carico delle imprese.



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