Il Parlamento ha approvato in via definitiva il ddl n. 1294 contenente il “Codice della Ricostruzione“; il provvedimento disciplina un nuovo modello di governance multilivello per la gestione delle emergenze nei territori colpiti da eventi calamitosi.
Un passo avanti decisivo per una gestione efficace e rapida delle emergenze
Le parole del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sul ddl “Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità”.
Ecco le principali novità e misure in vigore.
Cos’è il Codice della Ricostruzione
Fortemente voluto dal ministro Musumeci, a capo della protezione Civile, il ddl approvato prevede regole più chiare e semplificate per garantire una maggiore efficienza e velocità nella gestione delle emergenze.
Il nuovo Codice della Ricostruzione funge da quadro giuridico uniforme per coordinare le attività di ricostruzione nei territori colpiti da terremoti e altre calamità, definendo le attività immediatamente successive all’evento e la gestione della fase emergenziale.
Lo scopo del Codice è avere un modello unico su scala nazionale per garantire ai cittadini certezza e velocità d’intervento e, soprattutto, delle procedure di ricostruzione. In tal modo si evita che, al verificarsi di ogni emergenza, vengano adottate leggi e provvedimenti ad hoc, spesso in contrasto tra loro.
Quando si applica
Il Codice della Ricostruzione si applica alle attività di ricostruzione nei territori colpiti da eventi calamitosi come alluvioni, terremoti, eventi atmosferici di carattere eccezionale, sia di origine naturale che antropica.
La normativa richiede due requisiti essenziali:
- la cessazione o revoca dello stato di emergenza
- la delibera dello stato di ricostruzione di rilievo nazionale
Lo stato di emergenza, come prevede il Codice della protezione civile, ha una durata massima di 12 mesi, prorogabile per un periodo massimo di altri 12 mesi.
Il ruolo del Commissario straordinario
All’interno del Codice della Ricostruzione, il Commissario Straordinario ha un ruolo fondamentale. Ne sono definiti modalità di nomina, funzioni e poteri.
A supporto del Commissario viene istituita una Cabina di Coordinamento gestita dalla Presidenza del Consiglio.
Inoltre, l’articolo 15 introduce una Conferenza permanente per garantire un’azione coordinata ed efficace.
Il ruolo dei Comuni
I Comuni, su richiesta del Commissario, devono approvare la pianificazione urbanistica per la ricostruzione entro 18 mesi dalla dichiarazione dello stato di ricostruzione.
La pianificazione interessa sia edifici pubblici che privati, anche in deroga alle normative paesaggistiche, ma previo assenso del Ministero della Cultura e della Regione.
Inoltre, per garantire interventi coordinati, i proprietari degli edifici coinvolti dovranno costituire dei consorzi.
Fondi per la ricostruzione
L’articolo 6 del ddl prevede due fondi distinti: uno dedicato agli interventi di ricostruzione e uno per le spese operative del Commissario. Viene inoltre istituita una contabilità speciale presso la Tesoreria dello Stato per gestire queste risorse.
Ricostruzione privata
Per quanto riguarda gli interventi di ricostruzione privata, si attende una legge per definire le tipologie di interventi ammessi a finanziamento, i criteri di spesa e le modalità di accesso ai contributi.
Il Commissario Straordinario potrà stabilire le priorità e i criteri di intervento, nel rispetto delle normative antisismiche e di sicurezza strutturale. Si prevede poi un contributo per riparare i danni a beni mobili in caso di gravi distruzioni.
Gestione e trasporto dei materiali
All’articolo 19 del ddl sono stabilite le norme per il trattamento e il trasporto dei materiali derivanti dagli eventi calamitosi. Spetta al Commissario, in accordo con le Regioni, approvare il piano per il recupero dei materiali, lo smaltimento dei rifiuti e l’uso di impianti mobili di selezione.
Il parere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione del Codice della Ricostruzione, che introduce regole chiare e procedure più snelle delle precedenti.
In modo particolare, il CNI ha apprezzato il superamento della frammentazione normativa che garantirà risposte più rapide e sicure ai cittadini e alle imprese.
Questo nuovo Codice è un risultato storico per il Paese poiché garantisce certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali, assicurando una risposta omogenea e tempestiva su tutto il territorio nazionale. La nostra categoria professionale continuerà a garantire il massimo impegno per accompagnare questa nuova fase, assicurando qualità, competenza e rigore tecnico nella ricostruzione e nella prevenzione.
Così il Presidente del CNI Angelo Perrini.
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