Consiglio Ue, dubbi dei governi sui fondi per il riarmo e il loro impatto sui conti pubblici




Ultim’ora news 20 marzo ore 17


Al via i lavori del Consiglio Europeo, convocato per discutere di competitività e migrazioni. Ma ancora una volta la difesa si impone al centro del dibattito anche perché i governi hanno posizioni diverse su come finanziare il progetto di riarmo di Ursula von der Leyen. Non c’è accordo nemmeno sul piano da 40 miliardi per l’Ucraina proposto dall’Alto Rappresentante agli Affari Esteri, Kaja Kallas. Dopo le perplessità di diversi Paesi, tra cui Italia e Francia, la cifra è scesa a 5 miliardi.

«Oggi discutiamo di cosa fare di più sulla difesa per noi e per l’Ucraina», dichiara Kallas. «Se non riusciamo a concordare l’aiuto militare per l’anno intero, ho proposto di concentrarci su quello che ci chiede Volodymyr Zelensky, ovvero le munizioni. Se ascoltiamo le dichiarazioni dei leader il sostegno all’Ucraina c’è, dovremmo dunque vederlo nei fatti e non solo nelle parole, sono fiduciosa».

I dubbi degli Stati indebitati

Il nodo è proprio quello delle risorse perché i Paesi più indebitati temono ripercussioni sulla sostenibilità dei conti pubblici. L’Ue ha proposto di escludere le maggiori spese per la difesa fino all’1,5% del pil annuo dal patto di Stabilità (quindi non le conteggerà ai fini della procedura d’infrazione). Deroga valida per quattro anni.

Allo stesso tempo gli Stati avranno accesso a 150 miliardi di prestiti garantiti dal bilancio dell’Ue, sempre per progetti sulla difesa. I mercati però non saranno morbidi come Bruxelles e potrebbero chiedere maggiori interessi a chi si indebiterà ancora per la spesa militare, con conseguenti ricadute sui bilanci pubblici.

Quella di ReArm Europe resta comunque la prima apertura al debito comune dalla pandemia. La Commissione ha convinto anche i Paesi Baltici, che hanno cambiato idea vista la vicinanza geografica con la Russia. Stati come l’Olanda, invece, restano contrari.

Meloni: puntare su risorse Ue

La premier Giorgia Meloni si è confrontata sul tema con la presidente della Commissione. Sui fondi per il riarmo la presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di stimolare la partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso InvestEu (un meccanismo di garanzie europee), e su strumenti europei davvero comuni. Quindi che non pesano direttamente sul debito degli Stati.

«Ci sono preoccupazioni sui deficit di bilancio nella maggior parte dei Paesi europei e nell’iniziativa sul riarmo abbiamo proposto la clausola per dare più spazio fiscale, per dare l’opportunità agli Stati membri di fare di più», chiarisce Kallas. «Ma il tema resta e per ogni Paese c’è la questione della politica interna, la comprensione dell’opinione pubblica su ciò che va fatto, ed è differente in ogni Stato membro».

von der Leyen: giorni decisivi per l’Europa

Il Consiglio Europeo arriva in un momento cruciale per l’Europa. Trump ha escluso l’Ue dalle trattative per la pace in Ucraina e ora potrebbe lasciarla sola a difendersi dalla minaccia russa. «Questi sono giorni decisivi per l’Europa e abbiamo un’agenda fitta per il Consiglio Europeo. Naturalmente discuteremo dell’Ucraina, di come arrivare finalmente a una pace giusta», afferma von der Leyen.

«Siamo sfidati nella nostra competitività e siamo sfidati nella nostra agenda sulla sicurezza. Quindi il tema della competitività sarà importante per questo Consiglio europeo. E poi Readiness2030, il Libro Bianco, il nuovo piano per la sicurezza saranno anche al centro della discussione».

Il programma del vertice 

La mattina del 20 marzo i vertici dei 27 Stati Membri hanno incontrato la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, e poi si sono collegati con il presidente ucraino Zelensky. A pranzo invece si confronteranno con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Mentre a cena si discuterà del prossimo bilancio pluriennale dell’Ue, che stanzierà i fondi dal 2028 al 2034 (la Commissione presenterà una proposta in estate). Al dibattito sulla competitività parteciperà anche la presidente della Bce, Christine Lagarde.

I leader dovrebbero dare il via libera al piano di riarmo della Commissione e al Libro Bianco sulla difesa, ma chiederanno di proseguire i lavori per trovare una soluzione alle questioni ancora controverse. Come la preferenza alle imprese europee della difesa e le opzioni sui finanziamenti. Il Consiglio Europeo di giugno sarà decisivo. L’incontro si terrà il giorno dopo il vertice della Nato all’Aia (Olanda), in cui si deciderà se la spesa militare dal 2% al 3% del pil. (riproduzione riservata)



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