I lavori riprendono dalla discussione del Decreto Delegato 13 marzo 2025 n.36 “Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato 6 dicembre 2024 n.192 – Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato 29 agosto 2024 n.137 ‘Misure di sostegno per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere’” su cui si incentra gran parte del dibattito.
Di seguito un estratto dei lavori.
Decreto Delegato 13 marzo 2025 n.36 – Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato 6 dicembre 2024 n.192 – Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato 29 agosto 2024 n.137 “Misure di sostegno per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere”
Matteo Rossi (Psd): “Ho sentito cose difficili da mandare giù. Credo che il principio per cui nessuno in maggioranza voglia sanare debiti pregressi in generale sia sacrosanto e condivisibile. Tuttavia, qui oggi abbiamo l’obbligo di affrontare una situazione creata da un decreto delegato che ha attraversato diverse epoche geologiche, nato per un caso speciale durante la pandemia per una determinata categoria economica che aveva sofferto maggiormente, principalmente il settore turistico. Capisco l’imbarazzo nel dover affrontare questo tema a distanza di anni. A San Marino spesso si confonde la categoria economica con l’imprenditore. Noi come partito abbiamo dubbi sull’intervenire su un decreto che è stato ritirato modificandone gli effetti. Per questa ragione non abbiamo firmato l’emendamento. Ritengo che un decreto delegato con effetto immediato non possa passare in sordina; deve esserci la collegialità del governo. Non ci si può lavare le mani dicendo di essere contrari dopo. Altrimenti non c’è più controllo. Condivido quanto detto dal collega Belluzzi sull’opportunità di ragionare su questi ambiti nella commissione per le riforme istituzionali per capire come lavora il Congresso di Stato. Noi come partito affronteremo un confronto in maggioranza per trovare una sintesi nell’interesse del paese.”
Giovanna Cecchetti (Indipendente): “Io e il movimento che rappresento non eravamo presenti in aula quando è stato emesso quel decreto. Comprendiamo la difficile situazione di alcuni settori come quello turistico-alberghiero che ha subito gli effetti della pandemia. Tuttavia, ritengo che gli interventi di ristoro per rilanciare l’economia dovrebbero essere più ampi, non limitati a specifici settori. Credo fermamente che gli incentivi debbano guardare al futuro e non sanare debiti pregressi. Un altro punto cruciale è stato il ritiro del decreto, che ha impedito un dibattito in aula e la possibilità di apportare correttivi. Trovo deplorevole che ex congressisti prendano le distanze da decreti emessi, poiché il Congresso è un organo collegiale. Non è accettabile lavarsi le mani dopo che un decreto ha prodotto i suoi effetti, effetti a cui questa maggioranza oggi deve porre rimedio. Voterò l’emendamento presentato da alcune forze di maggioranza, pur non avendolo firmato per mancata condivisione, perché questa maggioranza ha il dovere di rimediare agli effetti distorsivi di quel decreto, che da ristoro è diventato un decreto ad personam.”
Maria Luisa Berti (Ar): “Ritengo che il settore del turismo e in particolare quello alberghiero necessiti di estrema tutela e sia di estremo valore per l’economia del nostro paese. Tuttavia, il problema attuale è di metodo e di rispetto dell’aula consiliare. L’iter che stiamo seguendo è assolutamente normale, e il regolamento ci guida. Il decreto era decaduto e l’aula ha il potere di presentare emendamenti in sede di ratifica. Il vero nodo è che si apprende che alcuni ex segretari di Stato non erano d’accordo sull’emanazione di quel decreto. Quando ci sono spese rilevanti e manca la condivisione nel Congresso di Stato, forse bisognerebbe valutare di non emanare certi decreti, specialmente a fine legislatura quando una diversa maggioranza potrebbe non ratificarli. C’è stato un problema di non condivisione, come dichiarato anche dall’ex segretario Fabio Righi. Emanare decreti non condivisi porta solo a problemi. Sulle lamentele riguardo agli emendamenti che potrebbero pregiudicare diritti, è una valutazione possibile, ma bisogna avere coerenza e adottare la stessa cautela in tutti i contesti in cui ci sono potenziali pregiudizi. Inoltre, non credo ci sia una violazione dei diritti nelle ristrutturazioni di debiti pregressi con credito agevolato. Infine, quello che è successo ieri in aula, con un segretario di Stato che ha tentato di modificare l’ordine del giorno stabilito, è una manifesta mancanza di rispetto verso l’aula consiliare. O ci diamo delle regole e le rispettiamo tutti, oppure questi comportamenti sono assolutamente inaccettabili, anche perché non mettono in difficoltà l’aula consigliare, ma chi la presiede che è la Suprema Magistratura.”
Segretario di Stato Marco Gatti: “In alcuni interventi è stato indicato il decreto madre, non quello di oggi, come un decreto scandaloso che avrebbe portato privilegi. Mi dissocio da questa impostazione perché questo decreto è stato emesso a seguito di incontri con Usot, che ci rappresentava una grande preoccupazione per il settore alberghiero dicendo che alcuni alberghi avevano già chiuso e altri erano in difficoltà. Se non avessimo fatto niente, c’era un rischio. Il governo di allora prese una decisione su richiesta dell’Usot, non per prebende elettorali. È un’associazione di categoria che ha rappresentato un problema e il governo se n’è fatto carico. Non stiamo parlando di incentivi per portare del nuovo, ma per salvare situazioni esistenti, in un settore in crisi. Tutti gli ordinamenti hanno norme per trovare correttivi in questi casi. Credo che sul settore alberghiero serva una riflessione seria, perché stiamo perdendo la principale attrazione turistica, la possibilità di avere alberghi adeguati. Durante la vigenza del decreto, ci sono state due domande, ma non è stata stipulata nessuna convenzione con le banche in attesa della ratifica. Non sono stati erogati i contributi. Le domande sono state esaminate e dichiarate legittime, ma nulla è stato erogato né convenzionato, né allora né oggi.”
Giovanni Maria Zonzini (Rete): “Viene un po’ da ridere nel sentire parlare di salvare degli effetti se non è stato fatto nessun convenzionamento. Mi domando per quale motivo la maggioranza si stia scannando su questo emendamento sulla salvezza degli effetti se non ci sono effetti da salvaguardare. Mi faceva sghignazzare sentire che questa era una misura Covid presa a marzo-aprile 2024, oltre due anni dopo la fine dell’emergenza. Se questi sono i tempi di reazione del nostro paese, c’è poco da stare sereni. Capisco le richieste delle associazioni, ma il compito della politica è mediare e soppesare queste richieste con l’interesse pubblico. Non è che se un’associazione bussa, automaticamente deve essere dato tutto. Qui si tratta di credito agevolato, pagare il 70% degli interessi sui mutui, determinando effetti che a quanto pare non si sono determinati. Un’impresa con 200.000 euro investiti e 2 milioni e mezzo di debiti pregressi si troverebbe coperta per 2,7 milioni. Invito il governo a chiarire se ci sono effetti da salvare, altrimenti abbiamo detto la messa per niente.”
Gian Nicola Berti (Ar): “Il problema è la tutela dell’affidamento, non disciplinato dalla legge. Se un atto normativo dello Stato genera affidamento in un cittadino che investe e spende, e poi lo Stato ritira quei benefici, il cittadino può sostenere di aver subito un danno. Il segretario di Stato Gatti ha chiarito che non c’è stato alcun convenzionamento. Noi come maggioranza abbiamo deciso che se qualcuno si è fidato e ha ottenuto benefici con un contratto bancario con data certa, lo Stato non glieli toglie. Questo è il motivo del nostro emendamento. Se non c’è contratto, non c’è danno e il decreto resta senza effetti. Siamo tutti d’accordo nel sostenere il comparto turistico alberghiero, ma non per chiudere i debiti pregressi, bensì per sostenere gli investimenti futuri volti a migliorare l’offerta. Dobbiamo dare incentivi per superare queste difficoltà.”
Matteo Casali (Rf): “Evidenzio due falsi ideologici. Il primo è che il decreto di marzo 2024 prenda le mosse dal Covid; questo non s’ascolta perché nel 2022 questo disposto è stato cassato perché non s’ascolta che un ristoro debba arrivare ad appianare debiti pregressi. Il secondo falso ideologico è che il non ritiro del decreto non ci avrebbe portato allo stallo; qualsiasi emendamento che avesse alterato il decreto ci avrebbe portato a discutere di diritti da salvaguardare durante la vigenza del decreto. Ci dicono che siamo l’opposizione del no, ma mi pare che voi siate il governo del forse. Rimaniamo allibiti dalla posizione di una parte della maggioranza che non firma gli emendamenti per voler far salvi certi diritti, mentre un’altra parte li firma perché dice che non sono maturati diritti. Chiudo dicendo che lo scontro sul decreto ad personam è tutto in maggioranza, con accuse reciproche di aver fatto regali e provvedimenti ad personam.”
Giuseppe Maria Morganti (Libera): “Siamo qui oggi per decidere come attuare questo nuovo decreto imposto dalla legge, che salvaguarda eventuali benefici prodotti da un decreto precedente. Il segretario Gatti ci ha rassicurato che tali effetti non si sono concretizzati, poiché le domande sono state avviate ma le procedure non completate. È importante ricordare che il decreto originario non è mai giunto alla discussione in aula consiliare ed è decaduto per mancanza di condivisione. Quindi, le polemiche attuali, benché legittime, riguardano un decreto ormai inesistente. Ora dobbiamo concentrarci sul nuovo decreto, volto a risolvere la situazione, e capire come procedere per non danneggiare lo Stato. Credo che le soluzioni adeguate siano state individuate, quindi lavoriamo su queste.”
Gian Matteo Zeppa (Rete): “C’è un problema con le strutture di ospitalità a San Marino, come ha detto anche il segretario Gatti. Molti alberghi non esistono più ed è problematico per uno stato con una forte vocazione turistica. Siamo tutti d’accordo su questo. Però, caro Morganti, la questione è istituzionale. Abbiamo avuto a che fare per un anno con un decreto che girava senza mai arrivare in aula. Oggi dobbiamo ratificare cosa, se questo decreto ha prodotto effetti? Il segretario Belluzzi non ha motivato perché quel decreto è stato tolto dalla ratifica. I decreti dovrebbero essere urgenti e tornare subito in aula. In questo caso limite, per un anno non si è potuto mettere mano a quel decreto perché nessun governo o segretario l’ha voluto portare. Questo fa pensar male. Gli emendamenti a quel decreto decaduto erano stati presentati da entrambe le parti, ma nessuno spiega perché quel decreto è morto lì e ora ne paghiamo le conseguenze.”
Antonella Mularoni (Rf): “Nella scorsa legislatura, quest’aula aveva chiaramente espresso il proprio dissenso verso un certo tipo di intervento. La cosa più grave è che il governo, in regime di ordinaria amministrazione o sapendo che il Consiglio Grande Generale non si sarebbe riunito prima delle elezioni, ha emanato un decreto con lo stesso contenuto. Questo, secondo me, è il fatto più grave. Ieri sera abbiamo appreso che qualche segretario di Stato non era d’accordo, e verificheremo il verbale del Congresso di Stato. Se un decreto viene emanato senza totale collegialità, la questione è seria. Trovo inaccettabile che la maggioranza non si sia imposta sul governo nuovo riguardo a quel decreto, pur avendolo ritirato. Era fondamentale portare all’attenzione di quest’aula cosa sarebbe successo con gli effetti prodotti nel frattempo, per dare certezza ed evitare contenziosi. Chi ha legittimamente approfittato di quel decreto ha diritto a una risposta definitiva. Non abbiamo ancora capito se gli effetti si siano prodotti o meno. L’interpellanza di Rete sembra indicare che sì, mentre i segretari di Stato dicono il contrario. Il governo dovrebbe salvaguardare il prestigio delle istituzioni chiarendo la situazione. Prendiamo una posizione finale su questo decreto ed evitiamo comportamenti inaccettabili in futuro.”
Emanuele Santi (Rete): “Grazie Eccellenza. Ma brevemente ci sono prima cosa **responsabilità del governo** del 27 marzo 2024 per aver messo un decreto, quando eravamo già in ordinaria. Ricordo benissimo del congresso di stato la mattina prima. Poi in quel congresso si potevano attaccare tutte le delibere per fare poi tutti i decreti. Questo era uno di quelli. Seconda gravissima **responsabilità, governo e maggioranza attuale**. Ma dove eravate quando il 27 di agosto l’avete riemesso voi? Potevate farlo decadere. Poi terzo problema. Ho sentito i segretari di stato dire che il problema è stato il ritiro dalla ratifica. Ma siete stati voi a ritirarlo! Ieri ho sentito dire che non ha prodotto effetti, quando invece c’erano già le autorizzazioni del comitato di valutazione. Ci prendete in giro? Oggi dobbiamo solo ribadire quello che abbiamo detto ad aprile 2023: **sui mutui pregressi non si dà il credito agevolato**. Punto. Se un albergo fa una ristrutturazione ci sono le leggi del 2018, ma non può passare il concetto che sui mutui pregressi alberghi e altri operatori economici possano accedere al credito agevolato. Oggi la risposta è solo una: no al credito agevolato sui mutui pregressi. L’aula nel 2023 si era già espressa così. Ci sono responsabilità politiche gravi e la nuova maggioranza e il governo hanno dormito.
Massimo Andrea Ugolini (Pdcs): “Grazie Eccellenza. Sì, ringrazio. Credo che la volontà politica sia stata dichiarata in quest’aula, da maggioranza e mi pare anche dall’opposizione, nella non volontà di portare avanti un provvedimento che prevede del credito agevolato su moduli già esistenti, quindi ristrutturazione di debiti pregressi. Non c’è un decreto attualmente in essere che legifera e dà copertura normativa a questo principio. Abbiamo avuto un “appastellamento” di decreti e abbiamo passato agosto e settembre a ratificarli. Quel decreto è stato ritirato dal governo in fase di ratifica. Ora la legge prevede che, a seguito della decadenza, il Congresso di Stato adotti immediatamente un decreto da sottoporre a ratifica nella prima sessione generale, disciplinando esclusivamente i rapporti sorti in base al decreto decaduto. Con questa ratifica cerchiamo di disciplinare gli effetti rispetto alla vigenza di quel decreto, limitandoli temporalmente alla sua validità. Come ha detto il segretario Gatti, non ci sono stati convenzionamenti tra istituti di credito e il centro bancario, quindi gli effetti dovrebbero essere limitati. Ci sono però due domande presentate e giustamente chi le ha fatte dovrà sapere l’esito, quindi va fatta la regolamentazione di quegli effetti. Il decreto che discutete oggi riguarda proprio questo. Vorrei anche precisare che questo non è un decreto che condona i debiti, ma fa un intervento sul credito agevolato, abbassando gli oneri fiscali per chi ha un mutuo; il debito lo si deve pagare.
Segretario di Stato Marco Gatti: “Grazie Eccellenza. Brevemente, intanto ringrazio il consigliere Berti per il suo intervento iniziale. Siamo pieni di avvocati, ma mi sembra che non l’abbiano seguita molto. **Se ci sono due domande presentate, gli effetti ci sono e vanno regolati**. Tant’è vero che il governo ha fatto quello che prevede la legge, lo ha regolato. Poi il Consiglio Grande Generale prevederà le modifiche a questo regolamento. **Non sono stati erogati né convenzionati crediti, ma con due domande presentate, è giusto che gli interessati sappiano l’esito** e quindi va fatta la regolamentazione di quegli effetti. Il decreto che discutete oggi riguarda proprio questo. Chiedo di non dire cose non vere, perché parlare di falsi ideologici quando si dice che condoniamo i debiti non è corretto. **Questo decreto non condona i debiti, ma fa un intervento sul credito agevolato, abbassando gli oneri fiscali per chi ha un mutuo**. Il debito lo si deve pagare, è molto diverso. Per quanto riguarda le emissioni dei decreti, il decreto 36 e successivi non fanno riferimento al COP. Inizialmente, per gli alberghi, c’era un riferimento al Covid perché hanno sofferto molto, ma poi non c’è più questo riferimento, bensì la necessità di supportare l’occupazione in questo settore. Come Berti ha spiegato, è giusto regolamentare gli effetti pendenti.”
Emendamento abrogativo Rete – ritirato
Emendamento modificativo Rete – ritirato
Emendamento modificativo Pdcs, Ar, Libera
Gian Nicola Berti (Ar): “Abbiamo presentato un emendamento che ha una finalità di rendere più specifico il concetto, ovvero se il contratto è stipulato e ha una data certa nel periodo di vigenza dei decreti, allora viene fatto salvo. Ma se si tratta di contratti stipulati prima o dopo la vigenza, benché abbiano avuto una lavorazione durante il periodo di vigenza del decreto, si tratta di rapporti che non devono avere effetti. Questo per mettere anche a riparo la finanza pubblica da eventuali azioni di danno finalizzate a tutelare l’affidamento di chi abbia avuto rapporti con l’amministrazione pubblica alla luce di quelli che sono stati i decreti”.
Emanuele Santi (Rete): “La proposta di emendamento della maggioranza la dice lunga sulla situazione del paese. Non sembra esserci più un governo. L’emendamento presentato dal consigliere Berti è di buon senso e mira a riappropriare quest’aula del diritto di fare le leggi, come espresso chiaramente due anni fa. Questo articolo, se non interpreto male, vuole normare gli effetti sui mutui attuali, senza benefici per quelli pregressi. Sosterremo questo emendamento. Il silenzio del governo è eloquente. Spero che quest’aula faccia il suo compito di fare leggi bene e in modo equo, perché la struttura precedente era un’ingiustizia, favorendo solo due operatori per debiti pregressi, un aiuto di Stato ad hoc per una sola persona.”
Iro Belluzzi (Libera): “Confermo il voto a sostegno dell’emendamento presentato dalla maggioranza, ma sull’efficacia ho i miei seri dubbi. Credo che gli effetti non saranno limitati ai tre mesi o al tempo di vigenza dei decreti decaduti. La mia preoccupazione è che chi ha utilizzato quella norma possa aver soddisfatto le proprie esigenze, anche in funzione di un decreto che non condivido. Chiedo che certi decreti diventino efficaci solo dopo la ratifica.”
Nicola Renzi (Rf): “Questo decreto viene dalla passata legislatura e poteva decadere, ma è stato reiterato. Ora discutiamo il decreto che ne salva gli effetti, essendo scaduto di nuovo. Noi di Repubblica Futura eravamo e siamo all’opposizione. Non spetta a noi risolvere i problemi di questa maggioranza divisa. Chi ha avuto la Segreteria al Turismo per due legislature dovrebbe fare un’autoanalisi vista la desertificazione turistica.”
Giuseppe Maria Morganti (Libera): “Noi non dobbiamo certamente dare giustificazioni a Repubblica Futura sull’escursus che assume la politica, soprattutto quando si formano i governi e si impostano i futuri 5 anni di legislatura. Ci siamo trovati con 70-75 decreti dalla scorsa legislatura da esaminare nei primi mesi di quella attuale. La cosa più facile è stata reiterarli per affrontare di volta in volta le problematiche emergenti. Tanti decreti sono stati ritirati, modificati e decisioni assunte; questo fa parte del compromesso politico. Teniamo presente che il decreto produce effetti all’emanazione. L’ostruzionismo consiliare non ha permesso di discutere molti punti all’ordine del giorno.”
Michela Pelliccioni (DML): “Questo emendamento non dà nessuna soluzione. La maggioranza propone un emendamento basandosi sui dati che ha, sapendo dei contratti di finanziamento già firmati. Non possiamo supportare un maquillage a qualcosa che in realtà non è fattibile. Gli emendamenti si fanno in maniera seria, non per non risolvere i problemi dall’origine. Chi ha proposto questa modalità si assumerà le proprie responsabilità.”
Antonella Mularoni (Rf): “La ragione per cui la maggioranza non si era accorta di questo decreto non regge. Nei mesi successivi all’inizio della legislatura, avreste potuto guardare quel decreto di pochi articoli. Voi avete reiterato il decreto per mesi, dando aspettative agli imprenditori. Se lo bloccavate subito, si capiva la vostra volontà. Invece, a distanza di un anno, ancora non vi siete messi d’accordo. L’ostruzionismo non l’avete visto da parte nostra. Siete voi che perdete tempo. Questo pasticcio tra la scorsa e questa legislatura, noi non lo sosteniamo. Lasciamo a voi la responsabilità di dirci cosa volete fare dopo un anno.”
Luca Lazzari (Psd): “Per il turismo, ci sta che ci siano visioni diverse, ma parlare di fallimento quando i numeri oggettivi dicono tutt’altro è profondamente scorretto. Il Fondo Monetario Internazionale ha sempre parlato di un settore turistico trainante, con oltre 2 milioni di visitatori. C’è un tasso di pernottamento in aumento e il settore gode di buona salute. Sulla recettività c’è un problema, ma stupisce che Renzi pensi che il governo debba occuparsi dell’apertura degli alberghi. Sul decreto, chiedo al governo perché siano stati compresi anche i mutui pregressi, rilevando una contraddizione con l’emendamento della maggioranza che riconosce benefici solo per investimenti effettivi sulle ristrutturazioni alberghiere. Il PSD non ha firmato l’emendamento per il dubbio che la limitazione nel tempo possa creare un corto circuito e portare a ricorsi.”
Guerrino Zanotti (Libera): “È evidente che il decreto e l’iter della formazione delle norme abbia messo in evidenza gravissime anomalie. Anzitutto per le deleghe che sono spesso deleghe in bianco e che permettono poi al Congresso di Stato di formulare decreti che creano le situazioni in cui ci troviamo. Dall’altra parte credo ci sia una fortissima limitazione al nostro potere legislativo. Oggi non siamo in grado, per presunti problemi di ricorsi amministrativi, di intervenire sul testo originario per legittime aspettative create. Allora, perché questo decreto arriva in aula se non siamo in grado di potere proporre e votare emendamenti a modifica? Poi siamo arrivati al paradosso che le responsabilità ricadono su Libera che avrebbe dovuto bloccare il decreto quando in realtà dall’opposizione una parte ha partecipato all’approvazione. Motus Liberi era al governo quando è stato”.
Giovanni Maria Zonzini (Rete): “Gli emendamenti di quattro su cinque gruppi della maggioranza sono di fatto una sfiducia al Segretario alle Finanze. Il governo ha reiterato un decreto nella consapevolezza che mai sarebbe stato ratificato. Bene l’emendamento che rivendica la dignità di quest’aula di fronte alle prepotenze di un Congresso di Stato che sembra comportarsi come un monarca di antico regime.”
Vladimiro Selva (Libera): “Da quando siamo entrati in maggioranza a luglio, come Libera, abbiamo promosso iniziative che hanno portato la maggioranza a rivalutare posizioni, a volte diverse dalla scorsa legislatura. Ricordo il comma 28 dell’articolo 3 sulla variazione di bilancio e l’articolo 3 sulle milledeleghe, che con i suoi numerosi decreti ha creato intasamenti. Il comma 28 sulla ristrutturazione dei vecchi mutui fu approvato da tutti, ma l’emissione del decreto a fine legislatura ha creato sospetti su iniziative di campagna elettorale.
Carlotta Andruccioli (DML): “Penso che vada fatta chiarezza. Il primo blitz in questo senso viene presentato nel dicembre 2022 dalla Democrazia Cristiana con finanziamenti a tasso agevolato. Quella proposta non venne messa in votazione per la contrarietà di Domani Motus Liberi e degli allora alleati Rete e NPR. Un altro decreto viene bocciato nell’aprile 2023 con i voti di Domani Motus Liberi, Rete e una parte di NPR. Questo governo ha reiterato quel decreto, poi ritirato. La responsabilità è del parlamento che dimostra di non essere credibile di fronte agli operatori economici.”
Segretario di Stato Marco Gatti: “La decisione governativa è già stata presa con la proposta del testo, valutandone effetti e conseguenze. L’aula oggi si deve assumere la sua responsabilità nella sua sovranità. Nel 2023 ci è stata data una delega chiara per favorire investimenti e occupazione nelle strutture alberghiere esistenti “per l’ammissione al credito agevolato dei mutui ipotecari già concessi, quindi ammissione al credito agevolato, utilizzati per la riqualificazione della struttura alberghiera che sono stati oggetto di sospensione del pagamento della quota capitale. Il decreto delegato potrà altresì prevedere un breve periodo di moratoria della quota capitale al fine di consentire la presentazione della missione al credito agevolato delle domande.” Il governo non va via per la tangente come . Abbiamo avuto un mandato del Consiglio Grande e Generale per fare una cosa e quella cosa l’abbiamo fatta. Oggi è cambiata la maggioranza. Legittimamente la nuova maggioranza prende le proprie decisioni e decide. È legittimo che il Parlamento possa prendere una decisione differente rispetto a quello che ha proposto il governo che, per legge, ha l’obbligo di regolare l’effetto di un decreto che decade.”
L’emendamento è accolto con 33 voti favorevoli e 1 astenuto.
Emendamento Rete aggiuntivo di un Comma 2 – ritirato
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto così come emendato all’unanimità con 31 voti favorevoli.
-Decreto Delegato 20/12/2024 n.205 Settori di attività soggetti al nulla osta del Congresso di Stato
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Si è ritenuto intanto in via principale di ovviare alla facoltà che vi era oggi della richiesta per le attività sensibili del nulla osta per il rilascio licenza. Questo è stato fatto per eseguire un allineamento della normativa, ma anche in attesa di una procedura verso una totale liberalizzazione. È parso opportuno che coloro che vengono nella Repubblica ad aprire attività, spendendo soldi e impiantando società, debbano sapere sin dall’inizio se quell’attività è autorizzata. Unitamente a questo, gli altri articoli riguardano un allineamento della procedura del rilascio delle autorità soggette ad autorizzazione, distinguendo tra persone fisiche e giuridiche. Con il consenso dell’aula, era stato presentato un emendamento per le stabili organizzazioni, prevedendo che debbano consegnare l’autocertificazione. Questo nell’attesa dell’implementazione dei sistemi di controllo necessari per la prevenzione di danni al nostro territorio e ai rapporti con l’Italia. L’emendamento che ho depositato riguarda l’articolo 2 bis e introduce, dopo il comma quarto dell’articolo 9 del decreto 50/2024, il comma 4 bis che prevede il deposito del certificato di carichi pendenti e del certificato penale generale per amministratori, titolari e preposti.”
Fabio Righi (DML): “Credo sia necessario esprimere la nostra contrarietà per due motivi. Parto dal nulla osta preventivo che dovrà inevitabilmente cadere con l’accordo di associazione perché disallinea la nostra normativa con le regole europee. Il nulla osta preventivo creava problemi all’attività notarile e si rischiavano atti nulli. Inoltre, con oggetti sociali ampi, perché limitare la costituzione di una società prima dell’autorizzazione ad operare su specifiche attività? Avremmo dato più libertà senza inficiare i controlli. Sul tema della consegna dei certificati dei carichi penali, comprendo le difficoltà legate ai sistemi informatici. Però non condivido che il deposito del certificato liberi da qualsiasi problematica. Il certificato di per sé non garantisce alcuna tutela. La capacità di indagare con i poteri di controllo degli uffici è fondamentale. Era stato strutturato un piano di riorganizzazione dei controlli, vanificato da chi evidentemente non li vuole.”
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Unitamente all’autocertificazione e ai sistemi di controllo, per le stabili organizzazioni devono anche depositare i certificati penali e i carichi pendenti. Rispetto alle regole europee, dovremmo ridurre il potere discrezionale del Congresso di Stato. Per certe attività, il meccanismo di controllo deve rimanere a salvaguardia della Repubblica. Nell’attesa di una revisione, non permettiamo che il rilascio avvenga successivamente alla costituzione. La riforma precedente è tuttora in piedi, e il passaggio delle licenze alla Camera di Commercio è in corso. Non vogliamo operatori che costituiscono società e poi vedono negata l’autorizzazione. Si può venire a San Marino, costituire per attività libere e chiedere l’implementazione successivamente. Questa revisione evita che chi viene per attività soggette a nulla osta lo ottenga prima di ogni esborso economico.”
Fabio Righi (DML): “Il problema del nostro sistema non è nel momento delle costituzioni, perché qual è il soggetto che porta un certificato da cui risulta che è un riciclatore seriale? Il nostro problema è sempre stato sull’operatività, evasione dell’IVA e tutto quello che ne consegue. Ecco perché bisogna cambiare la mentalità di svolge i controlli e fare una politica dei controlli con una priorità e intervenire dove serve nel momento in cui ci sono degli alert che ti dicono che ci sono delle distorsioni, delle anomalie. Qui il sistema informatico sarebbe stato di estremo aiuto.”
Emendamento Governo modificativo
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Non sempre i certificati dei casellari giudiziari italiani sono aggiornati al comune di residenza. Questo perché l’ultimo comune di residenza non contiene sempre in modo simultaneo tutte le condanne definitive erogate da tribunali non locali. Tuttavia, a San Marino, chiediamo comunque questi certificati in adiuvandum, pur essendo consapevoli di queste mancanze. Questo viene fatto per una maggiore cautela”.
Antonella Mularoni (Rf): “È gradito tutto quello che va nella direzione della maggiore trasparenza. Volevo chiedere se al certificato penale generale sammarinese si può aggiungere un certificato equipollente, come il casellario giudiziale italiano, per essere certi di ricomprendere tutte le tipologie. Sappiamo che il certificato dei carichi pendenti non è emesso in tutti i paesi e che è legato all’ultima residenza, quindi non sempre dà certezze, a differenza del casellario giudiziale che dà conto di tutte le sentenze penali.”
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Non ho nessun problema a aggiungere un eventuale specificazione rispetto al **certificato della Repubblica Italiana che è sostanzialmente l’equipollente** rispetto al certificato generale. È notoriamente il **certificato generale del casellario giudiziario** previsto ai sensi dell’articolo 24 del DPR 313/2002. Se vogliamo, lo possiamo anche aggiungere, però rimarrebbe il fatto che quella specificazione dovrebbe essere fatta in generale per tutte le altre casistiche. Perfettamente in linea con le carenze di aggiornamento degli eventuali **certificati di carichi pendenti**. Come nella Repubblica di San Marino, anche in Italia compaiono all’atto del rinvio a giudizio. Per lo spostamento della residenza, ha ragione il consigliere Mularoni sui ritardi nell’aggiornamento dei casellari giudiziari e dei carichi pendenti. Ringrazio ancora il consigliere per le considerazioni tecniche molto centrate.
L’emendamento è accolto all’unanimità con 27 voti favorevoli.
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto come emendato all’unanimità con 24 voti favorevoli.
– Decreto Delegato 02/01/2025 n.1 Modifica del contributo sul costo del prodotto editoriale documentato previsto dalla Legge 8 marzo 2023 n.40
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Sostanzialmente, si è inteso aumentare la forbice di accesso ai contributi per l’editoria, che dipendono anche dai costi delle materie prime. Si ritiene che l’informazione e l’editoria vadano sostenute pubblicamente, specialmente in una realtà come la nostra che ha grande bisogno di sostegno e pluralità. Dal mio punto di vista, questo finanziamento pubblico va sostenuto per evitare che i sostentamenti arrivino da finanziamenti privati, che sono sempre di parte e spesso offuscano la libertà dell’informazione. Se in paesi con molti operatori l’apporto privato può bastare, in un paese come il nostro il finanziamento pubblico è fondamentale per la libertà degli editori e per impedire che interessi privati si impadroniscano del potere dell’informazione.”
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto all’unanimità con 23 voti favorevoli.
– Decreto Delegato 16/01/2025 n.6 Regolamentazione del Servizio Metrico in capo all’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Questo è il primo decreto delegato in attuazione della normativa generale in materia di consumo. Questo decreto e i tre successivi chiudono il cerchio su quanto è necessario rispetto alla normativa sul consumo.
Emendamento Governo modificativo Allegato A
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “L’emendamento sostanzialmente tiene in considerazione che una determinata tipologia di controlli rimangono di competenza di altri organi dello Stato, in particolare sostanzialmente della Polizia Civile. Si fa riferimento ad esempio ai contatori del gas, ai contatori delle turbine, eccetera.”
L’emendamento è accolto con 24 voti favorevoli.
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto come emendato con 24 voti favorevoli e 1 non votante.
– Decreto Delegato 16/01/2025 n.7 Disposizioni in materia di informazioni, pratiche commerciali e altre comunicazioni commerciali
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Ritengo questo decreto importante, direi fondamentale rispetto alle disposizioni in materia di consumo. Esso disciplina in maniera precisa la correttezza della forma pubblicitaria ai fini della tutela del consumatore. Come potete vedere, il testo è abbastanza corposo e articolato ed è stato concertato con la direzione Affari Esteri affinché sia conformemente predisposto con le migliori pratiche a livello europeo.”
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto all’unanimità con 25 voti favorevoli.
– Decreto Delegato 17/01/2025 n.8 Modifiche al Decreto Delegato 30 settembre 2013 n.129 e successive modifiche “Regolamento di attuazione per la disciplina delle Professioni Turistiche di cui al Titolo V della Legge 27 gennaio 2006 n.22, Legge Quadro sul Turismo della Repubblica di San Marino”
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Qui si parla del passaggio al Centro di formazione professionale delle misure di formazione e implementazione in campo turistico. Credo che anche il paese dovrebbe sempre più investire sul centro di formazione professionale perché probabilmente potrebbe aiutare a unire alla tanta teoria che facciamo sui libri di scuola anche una buona dose di praticità”.
Carlotta Andruccioli (DML): “Penso che sia assolutamente opportuno perché va a disciplinare uno dei settori centrali e strategici del paese che va sostenuto. Non è sufficiente occuparsi solo dell’organizzazione degli eventi, ma serve un vero e proprio programma a 360° con tutti i soggetti del settore turistico interpellati. La richiesta per cui abbiamo chiesto lo scorporo di questo decreto è di riformare in maniera adeguata la norma del 2006 sulle professioni turistiche, ormai obsoleta. Questa realtà è cambiata enormemente.”
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto all’unanimità con 22 voti favorevoli.
– Decreto Delegato 20/01/2025 n.9 Disposizioni in materia di sicurezza, qualità dei prodotti e garanzie legali e contrattuali
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “È il secondo dei decreti attuativi delle norme a tutela dei consumatori. Sono norme che fanno fare un grande balzo in avanti all’ordinamento sammarinese in termini di protezione del consumatore. Vanno a implementarsi con le normative previste dagli ordinamenti sovranazionali anche a livello di specificazione e saranno la base su cui costruire un commercio sano che tenda sempre più a tutelare il consumatore finale da distorsioni o furberie. Rimangono le azioni generali a tutela del compratore e del venditore che vengono implementate in maniera forte da questa normativa con un’autorità appositamente delegata al controllo che poi potrà, nel caso anche di reati penali, trasmettere per competenza al tribunale nel momento in cui si verificano illeciti.”
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto all’unanimità con 21 voti favorevoli.
– Decreto Delegato 22/01/2025 n.10 Camera di Conciliazione dei Consumatori
Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Questo è l’ultimo decreto che chiude i decreti attuativi della 160 del 2024, a seguito di consultazione con la Camera di Commercio. Questo decreto prevede la Camera di Conciliazione dei Consumatori come strumento efficace per arrivare a una risoluzione bonaria, veloce e snella di eventuali controversie sul consumo. È una norma di chiusura, di implementazione del decreto consumo che con orgoglio sono a portare a definire in quest’aula.”
Il Consiglio Grande e Generale ratifica il Decreto all’unanimità con 21 voti favorevoli.
I lavori del Consiglio si interrompono attorno alle 13:00 e ripartiranno nel pomeriggio alle 15:00.
Askanews
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