Affrontare la flessione congiunturale del settore e intervenire per risolvere le criticità strutturali del comparto: sono gli obiettivi del piano Italia per la moda presentato dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso alle principali associazioni di settore. Il piano include misure per individuare soluzioni rapide per fronteggiare la crisi di liquidità. Per sostenere gli investimenti, oltre ai 15 milioni previsti dalla legge per il made in Italy a favore della transizione ecologica e digitale delle imprese della moda, il Mimit ribadisce che nel 2025 saranno desinati al settore circa 250 milioni di euro, distribuiti su più misure: contratti di sviluppo, mini contratti di sviluppo, valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processo di riciclo. Inoltre, in tema di legalità, sono in corso approfondimenti tecnici per la definizione di un protocollo anti contraffazione finalizzato a contrastare le violazioni del dritto di proprietà industriale e tutelare la legalità nel settore moda. “le misure del Piano devono essere calate rapidamente a terra e cucite a misura delle micro e piccole imprese, altrimenti si rischia di non riuscire ad affrontare efficacemente la congiuntura negativa”, avverte il presidente di Confartigianato Moda Moreno Vignolini dopo il tavolo. “Come Fratelli d’Italia non smetteremo di impegnarci, anche in sede di conversione del decreto, per assicurare il nostro supporto alle aziende che producono eccellenze”, è invece il commento della deputata Chiara La Porta. L’assessora comunale allo sviluppo economico Benedetta Squittieri attende “di vedere come questo piano si tradurrà in occasioni e risorse concrete per le aziende del distretto” e afferma l’importanza di “dare continuità alle politiche di sostegno alle imprese che investono in efficienza energetica, digitalizzazione e innovazione, iniziate con lo stanziamento straordinario di 10 milioni da parte del governo Draghi.”
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