Nuovo round di finanziamento per l’estero. Kampaay punta sull’Ai e cresce con gli eventi aziendali


Nata dall’idea di quattro amici dell’università, la piattaforma raddoppia il fatturato ogni anno in un mercato che per l’Italia vale 7 miliardi di euro. «Alle aziende offriamo un servizio completo, dal catering alle location»

Tanto per cominciare, un welcome coffee. Si prosegue con gli aperitivi tra i partner, il business lunch per i top manager, fino alla mega convention aziendale. Nel mezzo, gli incontri di team building motivazionale, i road show per il lancio dei nuovi prodotti, e ancora off-site, party in terrazza, cene esclusive con i grandi clienti. Potrebbe continuare l’elenco delle iniziative che ogni impresa medio-grande tiene in Italia, dal proprio headquartier alle sedi periferiche, fino agli store nel caso di catene del retail o della distribuzione organizzata. Per un totale di almeno sette miliardi di euro quanto a giro d’affari potenziale, secondo le stime di Kampaay, la startup milanese nata per gestire feste aziendali dal catering alla location, che oggi si prefigge un obiettivo preciso: portare l’organizzazione degli eventi dal mondo analogico alla piattaforma digitale. Fino ai nuovi sviluppi in arrivo con l’intelligenza artificiale. 

Party in lockdown

Come per altri casi di successo planetario (basta citare Bending Spoons) all’origine di Kampaay ci sono quattro amici e compagni di università alle prese con la classica domanda: che fare dopo? Marco Alba, Daniele Arduini, Enrico Berto e Stefano Brigli Bongi, tutti con una ambizione imprenditoriale, cominciano a gestire feste, a partire da quella delle loro lauree. «Era il 2016 e cercando online ci siamo chiesti come mai non esistesse una piattaforma, modello AirBnb anche per gli eventi o i party», racconta Daniele Arduini, oggi ceo del gruppo. «Abbiamo capito che quel mondo era ancora tutto analogico. Noi quattro, da completi agnostici e anche folli ci siamo detti: è qualcosa che può avere senso. E siamo partiti, senza nemmeno troppi investimenti».
La pandemia del 2020 con i lockdown e zero eventi fisici, invece di spegnere Kampaay ha acceso lampadine creative. «Le aziende ci chiedevano come poter organizzare iniziative in modo alternativo e abbiamo iniziato a pensare servizi a metà strada tra il virtuale e il reale», racconta l’imprenditore. Per esempio, gli aperitivi su Zoom o Teams, ciascuno a casa propria ma ad ogni persona Kampaay faceva recapitare un catering box con dentro gli stessi prodotti. Ha funzionato così bene che oggi la startup conta su 105 clienti del calibro di Aboca, Leroy Merlin, Doctolib, Casavo, Flixbus, Satispay, la consulting milanese Bip fino a Engie la utility francese che in Italia produce e vende gas ed energia elettrica da fonti rinnovabili. Una attenzione alla sostenibilità che ha aperto strade nuove anche per Kampaay, diventata nel 2024 società benefit: in collaborazione con un partner esterno riescono a calcolare la cosiddetta carbon footprint degli eventi e quindi ridurre l’impatto sull’ambiente, grazie a soluzioni sostenibili a partire dal catering (niente stoviglie di plastica) fino alle location più eco-friendly.




















































Accordi quadro

Riassunta ai minimi termini, sta proprio qui la proposta di business fatta da Kampaay: le imprese clienti hanno a disposizione una piattaforma a cui attingere per creare ogni tipo di loro evento, a partire dal catering con 800 fornitori selezionati, tremila possibili location, 700 agenzie di team building e un ventaglio ampio di servizi a disposizione per l’event manager aziendale. Ancora Arduini: «Lavoriamo con accordi quadro sottoscritti dalle imprese a partire da un framework agreement sul quale magari stiamo fermi diversi mesi ma poi chi sceglie noi entra in un nuovo modello per la realizzazione degli eventi. Questo facilita l’attività dei procurement che seguono gli acquisti e hanno bisogno di chiarezza e semplicità, specialmente in realtà aziendali complesse». Per Kampaay è molto chiaro il driver di crescita del business che, a livello di fatturato, è raddoppiato negli ultimi due anni passando dai 4 milioni del 2023 agli 8 dell’anno scorso, con un target di 15 per quello in corso.

Obiettivo estero

A sostenere la crescita ha contribuito anche un round di finanziamento di Serie A da 7,3 milioni di euro a cui hanno partecipato SG Company, tra i primi player in Italia nel settore Entertainment & communication; 360 Capital e Azimut libera impresa per conto del fondo Azimut digitech fund e Fndx in qualità di Advisor. Ma il team di Kampaay, dove Alba è chief financial officer; Berto è chief product officer e Brigli Bongi chief revenue officer, è già al lavoro per un nuovo round nella seconda metà del 2026. L’obiettivo è entrare nei mercati esteri (la startup è già presente in Svezia) a partire da Spagna, Francia, Germania, Olanda. Due sono le strade: al seguito di grandi clienti già serviti in Italia oppure con le classiche acquisizioni in particolare di agenzie eventi che ancora operano in modalità analogica. Infatti, la piattaforma di Kampaay sarà sempre più caratterizzata dal digitale e dal forte ruolo dell’Ai. «Quando un nostro cliente ci manda una richiesta attivando il nostro event manager, in realtà è come se stesse interrogando una sorta di ChatGpt interno che analizza tutte le migliaia di proposte fatte negli ultimi dodici mesi con i feedback dei clienti passati per arrivare a individuare alcune risposte». I tempi sono molto rapidi: un’agenzia tradizionale impiega fino a cinque volte di più.

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15 marzo 2025 ( modifica il 15 marzo 2025 | 11:21)



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