‘Il governo intervenga fin da subito con misure straordinarie’ • Nove da Firenze


Firenze, 16 marzo 2025- Si fa di ora in ora sempre più pesante il bilancio dei danni per l’agricoltura toscana stretta nella morsa del maltempo. Dalla piana pisana a quella fiorentina passando per il Mugello e il pistoiese, sono centinaia gli ettari di campi travolti dalle piene di torrenti e canali che hanno portato insieme ad acqua e fango anche tantissimi detriti. Non c’è alcun modo di tenere il conto delle frane e degli smottamenti che hanno bersagliato le frazioni collinari e montane. A fornire un nuovo aggiornamento è Coldiretti Toscana impegnata senza sosta nel raccogliere le segnalazioni da parte delle imprese associate e nel fornire tutto il supporto necessario per superare la fase più critica collaborando a stretto contatto con amministrazioni, protezione civile e consorzio di Bonifica.

La situazione più critiche si registrano ancora nel Mugello già segnato dall’alluvione del 2023: il cedimento in più punti della strada di Marzano, nel Comune di Borgo San Lorenzo, ha chiuso l’unica via di accesso a tre agriturismi della frazione di Grezzano che proveranno, con mezzi propri a rendere agibile un percorso non sterrato per consentire eventuali soccorsi e rifornimenti. Le famiglie della frazione sono senza acqua da due giorni. Nelle colline di Quarrata, nel pistoiese, il costone di collina che si è staccato travolgendo le serre di un vivaio sono ora oggetto di apprensione anche per le aziende limitrofe che temono un allargamento del fronte.

Tra Ponsacco, Pontedera e Montopoli sono una cinquantina i terreni completamente allagati che gli agricoltori dovranno probabilmente riseminare. Gli allagamenti a macchia di leopardo non hanno risparmiato nemmeno i vivai pistoiesi. Nello sconforto generale, sono ancora gli agricoltori a portare speranza nelle loro comunità: tante le aziende che, nonostante i problemi alle proprie aziende, si sono messe a disposizione con mezzi propri, trattori e ruspe, per aiutare la comunità a superare la fase emergenziale.

“La tregua concessa dal maltempo ci mette in condizione di raggiungere le aziende e di avere finalmente un quadro più chiaro della portata di questo nuovo evento calamitoso che ha colpito la nostra regione. Stiamo valutando i danni. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – La preoccupazione più grande è per le colture già in campo, grano, orzo, ceci, ortaggi, che rischiano l’asfissia dell’apparato radicale, per le tante strutture danneggiate, per i terreni riempiti dai detriti portati dalle piene dei torrenti e per la viabilità che ha subito, in particolare nelle zone montane, gravissime ferite isolando frazioni ed abitati.

La convivenza con i cambiamenti climatici e gli eventi estremi si fa sempre più dura per il nostro settore mettendo sempre di più in evidenza la fragilità del nostro territorio e la necessità di aggiornare la cassetta degli attrezzi con cui stiamo affrontando il nuovo scenario. Da maggiori investimenti sulle infrastrutture idriche, che non sono state concepite per gestire questi quantitativi di precipitazioni in poche ore ad una rete diffusa sul territorio di piccoli invasi che possono aiutare a raccogliere l’acqua in eccesso e a redistribuirla quando c’è bisogno”.

“In queste ore si sta facendo la conta dei danni causati dal maltempo che ha investito la Toscana negli scorsi giorni. Nelle zone maggiormente colpite, oltre a tante famiglie, sono presenti numerose aziende. Invitiamo il governo ad intervenire fin da subito con misure straordinarie di sostegno per aiutare tutte le popolazioni, le imprese e le attività commerciali che si trovano in questo stato di emergenza. È quindi necessario mettere a disposizione ristori immediati e dilazionare le prossime scadenze fiscali. Solo così saremo in grado di sostenere tutti ulteriormente, dando così una boccata d’ossigeno a chi si trova in una situazione prossima di asfissia avendo perso tutto ciò che avevano” dichiara il segretario del Pd Toscana e deputato dem Emiliano Fossi.

Giani chiede al Governo lo stato di emergenza? Siamo pronti a sostenere tale richiesta ma allo stesso tempo porti in Consiglio regionale un piano di opere strategiche, anziché continuare a finanziare mancette elettorali. Quando il Presidente parla della cassa di espansione dell’Arno e dello scolmatore come opera strategica della Regione Toscana ha perfettamente ragione ma si dimentica di dire che è un’opera costruita in un’altra era politica, dalla Democrazia Cristiana a cavallo tra gli anni 60 e 70, e da allora non ci sono più state opere degne di nota.

Sesto allagato per il cedimento di un argine, Fi-Pi-Li sott’acqua, Mugello e Valdisieve in ginocchio.Se in certi momenti non ci sono casacche differenti, e noi siamo pronti a non far mancare il nostro appoggio al governatore nell’interesse dei toscani e della Toscana, altrettanto non dobbiamo rinunciare a ricordare che serve una programmazione di tutela e difesa del suolo che in questi decenni rossi è completamente mancata.

Così come ho apprezzato l’atteggiamento del presidente della regione che in queste ore non ha mai fatto mancare la sua presenza altrettanto gli dico: ‘Presidente spendi meglio i tanti soldi a disposizione’. A questo proposito mi chiedo quanti soldi sono fermi in Regione? Quante sono le opere progettate? Quante cantierate? Non si può aspettare ogni volta l’emergenza e poi limitarsi a battere cassa a Roma. Altrimenti non si capisce quale sia il ruolo della Regione” lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicecoordinatore toscano FdI Diego Petrucci.

“Da adesso in poi bisogna lavorare tutti insieme per rendere sicuro il territorio, ben sapendo che dove ci sono le opere infrastrutturali, a partire dalle casse d’espansione, e dove viene fatta regolarmente la manutenzione i danni del maltempo sono ridotti. Non si può essere sempre sott’acqua, anche perché il contraccolpo economico sulla Toscana comincia a essere altissimo, in un momento già complesso. I territori di Firenze, soprattutto Piana, Mugello ed Empoli, di Prato e di Pistoia sono fragili dal punto di vista idrogeologico.

Giovedì, nella prima seduta della commissione d’inchiesta sul rischio idrogeologico, alla presenza del Ministro Nello Musumeci, porrò subito il tema della Toscana, chiarendo che occorrono risorse dal Mef per finanziare i lavori e la manutenzione e che serve un confronto costruttivo e organizzativo fra Stato e Regione, con le relative competenze e le risorse umane ed economiche. Servirà anche immediatamente un commissario straordinario alla ricostruzione: una persona di stato come lo è Curcio per Emilia Romagna e Alto-Mugello.

Nuovamente insisto che basterebbe ampliare il precedente decreto alle province di Prato, Firenze, Pistoia, inserendo le priorità da affrontare. Non possiamo più aspettare” afferma, in una nota, l’On. Erica Mazzetti di Forza Italia, componente della Commissione d’inchiesta sul rischio idrogeologico e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.



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