Responsabile tecnico, ecco i modelli per l’esenzione dalle verifiche




L’Albo Nazionale Gestori Ambientali ha definito i modelli per la richiesta di esenzione dalle verifiche di idoneità per responsabile tecnico. A richiedere la dispensa potranno essere i legali rappresentanti che abbiano ricoperto il ruolo per almeno tre anni


Il legale rappresentante dell’impresa iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali che abbia esercitato il ruolo per almeno tre anni consecutivi potrà ricoprire anche il ruolo di responsabile tecnico ed essere esentato dalle verifiche di idoneità. Lo chiarisce il comitato nazionale dell’Albo in una delibera adottata lo scorso 6 marzo che aggiorna la disciplina del responsabile tecnico recependo la nuova, e controversa, esenzione introdotta sul finire dello scorso anno dalla legge di conversione del decreto ‘ambiente’.

Dal prossimo 1 aprile – data di entrata in vigore della delibera – i legali rappresentanti delle imprese iscritte all’Albo potranno fare richiesta di esenzione dalle verifiche di idoneità per responsabile tecnico compilando e inviando alle competenti sezioni territoriali un apposito modello, il cui format esemplare è allegato al provvedimento del comitato. Le sezioni regionali o provinciali dovranno valutare la sussistenza dei requisiti per l’esenzione e adottare provvedimento di rilascio o diniego della dispensa, secondo i due modelli allegati alla delibera.

Stando ai dati diffusi dall’Albo in occasione dell’ultima assemblea annuale, a fronte di 25 mila imprese obbligate a oggi si registrerebbero 7.500 responsabili tecnici abilitati. Secondo Confindustria, principale sponsor dell’esenzione introdotta dal decreto ‘ambiente’, la sproporzione tra domanda e offerta avrebbe determinato in questi anni un “aumento di costi e di difficoltà operative per le imprese“. Per i professionisti abilitati, tuttavia, il regime agevolato per i legali rappresentanti rischierebbe di delegittimare il ruolo del responsabile tecnico, i cui compiti vanno dal coordinare i dipendenti al definire procedure d’urgenza, passando per la funzione di vigilanza sul rispetto della normativa e delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni. Profili di responsabilità che secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione pongono il responsabile tecnico in “una vera e propria ‘posizione di garanzia’ relativa al rispetto della normativa – scrivono i giudici – con la conseguente responsabilità per gli illeciti connessi alla violazione di tale normativa“.





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