Fisco amico in Repubblica Ceca. Il Paese offre numerose opportunità per gli investitori italiani, supportate da incentivi fiscali e aiuti di Stato. Ad esempio, gli investimenti in centri tecnologici e progetti di ricerca e sviluppo possono beneficiare di sgravi fiscali sul reddito d’impresa per un massimo di dieci anni, sovvenzioni in denaro per la creazione di posti di lavoro fino a 7.800 euro per posizione, e detrazioni aggiuntive pari al 100-110% delle spese di R&S. Questo rende il Paese particolarmente attraente per le aziende orientate all’innovazione. A dirlo è Martin Kubanek, Office Managing Partner, Schoenherr Czech Republic, che enfatizza il rapporto con l’Italia: “Nei primi tre trimestri del 2024 gli scambi commerciali hanno già raggiunto i 13 miliardi di euro, con una crescita impressionante anche delle esportazioni ceche in Italia”.
Quale periodo storico sta attraversando la Repubblica Ceca dal punto di vista industriale e commerciale?
La Repubblica Ceca sta vivendo un periodo di transizione, caratterizzato da una, seppur modesta, ripresa economica e dalla trasformazione settoriale che si proietta verso un mercato maggiormente diversificato e orientato in particolar modo all’innovazione, attribuendo una maggiore importanza ai servizi. Si tratta di una delle economie più aperte a livello globale e resta infatti orientata alle esportazioni. Una delle principali risorse economiche della Repubblica Ceca risiede tradizionalmente nell’industria automobilistica, a seguire la logistica (grazie anche alla sua posizione geografica strategica), il settore immobiliare e l’industria manifatturiera avanzata.
Da sottolineare che la Repubblica Ceca è al terzo posto in UE nell’impiego di robotica industriale, infatti più di un terzo delle grandi aziende ceche la utilizza industrialmente.
Il Paese sta promuovendo l’innovazione in settori emergenti come l’informatica (in particolare lo sviluppo di software e la sicurezza informatica), l’elettrotecnica e l’elettronica (soprattutto i semiconduttori), mentre gli investimenti nei servizi di supporto alle imprese e nell’informatica hanno superato i progetti manifatturieri tradizionali.
Dal punto di vista delle fusioni e acquisizioni, come vede concludersi l’anno 2024? Quali sono le sue previsioni per il 2025?
Il mercato ceco delle fusioni e acquisizioni nel 2024 ha registrato una moderata ripresa dopo le difficoltà del 2023. Mentre il numero di operazioni di M&A è diminuito del 7,2%, passando da 138 a 128, il valore totale delle operazioni ha fatto registrare un aumento significativo, passando da 3,67 miliardi di euro a 5,65 miliardi di euro (più del doppio rispetto a due anni prima). Secondo i dati registrati da MergerMarket, i settori della Repubblica Ceca che hanno fatto segnare una maggiore attività nell’M&A nel corso dell’anno appena trascorso, sono stati: prodotti e servizi industriali, software e servizi informatici, vendita al dettaglio, energia, settore medico e sanitario e l’edilizia.
Le prospettive per il 2025 sono positive, con l’aspettativa di un aumento dell’attività di M&A grazie alla stabilizzazione dell’inflazione e alla riduzione dei tassi d’interesse stabiliti dalla Banca centrale ceca, seguendo la tendenza all’interno dell’UE. Un dato che seguendo le previsioni stimolerà ulteriori operazioni e attività di private equity, riducendo le spese di finanziamento e rendendo più attraenti le operazioni di leveraged buyout.
Le nuove normative sul controllo delle fusioni potrebbero influenzare le strutture delle operazioni, ma si prevede che nel complesso semplificheranno i processi.
Diciamo quindi che stiamo parlando di un Paese che rende propizie le operazioni di fusione e acquisizione, grazie ad un clima economico favorevole e al suo potenziale di crescita. L’afflusso di capitali internazionali sta facendo salire le valutazioni, rendendo il mercato ceco più competitivo e dinamico.
Come sta andando il settore del private equity?
Il settore del private equity ceco sta registrando un andamento costante, con un volume totale di investimenti superiore a 1 miliardo di euro per 34 transazioni nei primi tre trimestri del 2024. Mentre gli acquirenti strategici dominano il mercato, il private equity rappresenta il 27% delle operazioni di fusione e acquisizione, concentrandosi su transazioni più piccole (sotto i 50 milioni di euro) e su settori come la tecnologia, i prodotti di consumo e le scienze della vita.
L’interesse degli investitori internazionali di private equity per la CEE nel suo complesso è in crescita, con investimenti fuori regione che saliranno al 28,4% delle operazioni nel terzo trimestre del 2024.
Quali opportunità vede per i progetti rinnovabili nel breve e medio termine?
Investire nell’energia verde sembra essere una delle opzioni più redditizie, grazie all’ampio accesso ai finanziamenti dell’UE, che si traduce in uno degli incentivi più alti possibili in tutta l’Unione. La Repubblica Ceca, infatti, è uno dei 13 Stati membri che beneficiano del Fondo di modernizzazione dell’UE (la Repubblica Ceca ha ricevuto 835,2 milioni di euro solo nel 2024).
Nel dettaglio gli investimenti su larga scala nella produzione di attrezzature essenziali per la transizione verde, per un valore di almeno 2,8 miliardi di corone ceche, potranno beneficiare di una sovvenzione fino al 35% da parte del Ministero ceco dell’Industria e del Commercio. Il regime di sovvenzioni si rivolge alla produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, dispositivi per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica, alla produzione dei loro componenti chiave e alle materie prime essenziali.
Nel corso del 2025 l’area che beneficerà della maggior parte dei sussidi statali è l’energia solare e, negli anni a seguire, sarà la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in generale poiché il governo ceco mira a quintuplicare la capacità solare entro il 2030.
D’altra parte, lo Stato ceco segue la tendenza a ridurre i sussidi per gli impianti solari già avviati da tempo. L’approvazione dei progetti di energia rinnovabile dovrebbe essere molto più rapida grazie alla nuova legislazione che introduce il concetto di “zone di accelerazione” – aree in cui i progetti di energia rinnovabile saranno approvati al massimo in 12 mesi, con particolare attenzione all’energia solare ed eolica. Il processo di autorizzazione al di fuori di queste aree richiederà al massimo 24 mesi. La nuova legislazione dovrebbe entrare in vigore nella seconda metà del 2025. Gli investitori in combustibili gassosi e liquidi rinnovabili, in particolare nella produzione di idrogeno, possono ricevere sussidi fino al 65%.
Le interessanti opportunità del mercato ceco sono favorite soprattutto dall’allineamento all’UE, dagli incentivi governativi e dagli investimenti in infrastrutture strategiche. Particolarmente convenienti per gli investitori sono anche i costi più bassi dell’elettricità industriale e della manodopera rispetto all’Europa occidentale.
C’è ancora spazio per le opportunità nel settore bancario?
Il settore bancario ceco sta subendo una significativa trasformazione digitale, creando opportunità per le innovazioni fintech, i servizi bancari online e le soluzioni di pagamento digitali. Inoltre, stiamo assistendo ad una crescita del mercato ipotecario. Le banche stanno cercando, infatti, di incanalare l’aumento dei risparmi delle famiglie verso gli investimenti, creando opportunità per nuovi prodotti e servizi di investimento. Infine, viste le recenti modifiche legislative, le banche hanno deciso di rafforzare le misure di digitalizzazione e cybersecurity, aprendo potenzialmente le porte a fornitori di servizi specializzati.
La Vostra sede di Praga ha lavorato con aziende italiane? Quali sono gli investimenti più interessanti per gli italiani in Repubblica Ceca?
Abbiamo esperienza nella consulenza a società italiane qui in Repubblica Ceca. Tra le altre abbiamo assistito CROMODORA Wheels, società operante nel settore automobilistico, e CESI , che abbiamo assistito nell’acquisizione di una società nella Repubblica Ceca. Inoltre, abbiamo assistito BRIONI e FURLA in relazione alla loro entrata nel mercato retail nella via principale di Praga, via Pařížská. La nosta via Montenapoleone, per intenderci.
Per ciò che concerne gli investimenti italiani in Repubblica Ceca, nel comparto industriale, vi sono grandi gruppi con rilevanti impianti produttivi: tra questi, Brembo, Beghelli, Brazzale, Iveco, Mattoni 1873, Mapei, Marzotto, SIAD, SAB Aerospace. Inoltre sono presenti e attivi Banca Intesa, Ferrero, Generali, Unicredit.
Girando la domanda investitori cechi hanno interesse a sviluppare business in Italia? E in quali settori?
Nel mercato italiano operano centinaia di imprese ceche che hanno successo in diverse aree, come l’aerospazio, la green energy, il digitale, l’agricoltura e le tecnologie dell’informazione. E c’è un crescente interesse per le soluzioni digitali per l’industria, compresi i servizi IT e l’automazione. Oltre al settore alimentare, che rappresenta una vostra eccellenza mondiale.
Ci sono settori particolarmente interessanti? Sono previste agevolazioni fiscali o aiuti di Stato?
Assolutamente sì. La Repubblica Ceca offre numerose opportunità per gli investitori italiani, supportate da incentivi fiscali e aiuti di Stato. Ad esempio, gli investimenti in centri tecnologici e progetti di ricerca e sviluppo possono beneficiare di sgravi fiscali sul reddito d’impresa per un massimo di dieci anni, sovvenzioni in denaro per la creazione di posti di lavoro fino a 7.800 euro per posizione, e detrazioni aggiuntive pari al 100-110% delle spese di R&S. Questo rende il Paese particolarmente attraente per le aziende orientate all’innovazione.
Inoltre, settori come i servizi di supporto alle imprese, tra cui centri di servizi condivisi, sviluppo software e centri di riparazione ad alta tecnologia, possono accedere a esenzioni fiscali e sovvenzioni in denaro. Questi ambiti stanno crescendo rapidamente, grazie a una forza lavoro qualificata e alla posizione strategica della Repubblica Ceca in Europa.
Per quanto riguarda l’industria manifatturiera, i progetti strategici possono ottenere significativi aiuti, come sgravi fiscali per le imprese e sovvenzioni per l’acquisizione di beni fino al 20% dei costi ammissibili, specialmente nelle regioni con tassi di disoccupazione più elevati.
Nel settore dell’intrattenimento, a partire da gennaio 2025, le produzioni cinematografiche e televisive possono usufruire di uno sconto del 25% sui costi ammissibili, rispetto al precedente 20%, aumentando l’attrattiva del Paese per le produzioni internazionali. Anche lo sviluppo di videogiochi beneficerà di un nuovo schema di incentivi dal 2025, con sovvenzioni statali e una partecipazione ai profitti da parte dello Stato, aprendo nuove opportunità per gli investitori in questo settore in rapida espansione.
Infine, il tetto massimo di incentivi per progetto è stato elevato a 450 milioni di corone ceche (circa 18 milioni di euro), rendendo la Repubblica Ceca una destinazione interessante per le produzioni cinematografiche e televisive internazionali di grande budget. Come menzionato in precedenza, esistono ampie opportunità nel settore delle tecnologie verdi per gli investitori italiani nel Paese.
In sintesi, la combinazione di incentivi fiscali, sovvenzioni e un ambiente favorevole agli affari rende la Repubblica Ceca una meta privilegiata per gli investimenti in vari settori.
Come vede la cooperazione tra Repubblica Ceca e Italia?
Dal nostro punto di vista, la cooperazione ceco-italiana è fiorente, con un volume di scambi che supererà i 17 miliardi di euro nel 2023 e oltre 3.000 aziende italiane che prosperano nella Repubblica Ceca. La collaborazione va oltre i settori tradizionali e si estende a campi all’avanguardia come l’aerospaziale o le tecnologie digitali, mostrando lo spirito innovativo di entrambi i Paesi. Nei primi tre trimestri del 2024 gli scambi commerciali hanno già raggiunto i 13 miliardi di euro, con una crescita impressionante anche delle esportazioni ceche in Italia.
Questa solida relazione economica è ulteriormente arricchita da forti legami culturali, come dimostra il numero di turisti di entrambi i Paesi che si recano in visita reciproca. Che si tratti della precisione del cristallo ceco o dell’arte e del design italiano, la cooperazione ceco-italiana è tanto sfaccettata quanto duratura.
*Head of Italian hub at Schoenherr
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