A distanza di oltre un decennio dalla sua introduzione, si continua a parlare del cosiddetto bonus Renzi, che nel corso del tempo è stato oggetto di varie modifiche, cambi di nome e trasformazioni normative. Molti lavoratori si chiedono se questo beneficio esista ancora, a chi spetta e come è possibile ottenerlo, ma si interrogano anche su quali siano le modalità di pagamento nel 2025.
Anche per quest’anno sarà in vigore il trattamento integrativo, ossia l’ex bonus Renzi, che prevede un importo massimo di 1.200 euro annui per quanti hanno un reddito non superiore a 15.000 euro. Ecco le risposte a tutte le domande più comuni riguardanti il bonus Renzi, per capire meglio come funziona e quali sono le novità introdotte per il 2025.
Il Bonus Renzi esiste ancora
Il bonus Renzi, che prende il nome dall’allora premier Matteo Renzi, è stato introdotto dal decreto legge 24 del 2014, come credito di imposta pari a 80 euro mensili per i percettori di reddito da lavoro dipendente.
Inizialmente, il bonus era previsto solo per il 2014, ma poco prima della fine di quell’anno è stato reso strutturale, nella misura di 960 euro all’anno per chi aveva un reddito fino a 24.000 euro.
Di fatto il bonus Renzi esiste ancora, anche se in una forma diversa rispetto a quella conosciuta negli anni passati, viste le modifiche apportate nel corso del tempo, fino alle ultime che sono valide proprio a partire dal 2025.
Come si chiama ora il bonus Renzi
La trasformazione più importante risale al 2020, quando è stata modifica la dicitura e così dal bonus Renzi si è passati a una nuova voce in busta paga: trattamento integrativo. A cambiare non è stato solo il nome, ma anche l’importo, visto che si è passati dagli 80 euro mensili previsti in origine a 100 euro.
Inoltre, è stata innalzata anche la soglia di reddito che rende possibile l’accesso all’ex bonus Renzi, con un incremento da 24.000 a 28.000 euro, senza dimenticare che è stato introdotto altresì un nuovo metodo di calcolo.
Come faccio a sapere se mi spetta il bonus Renzi?
Per sapere chi ha diritto al bonus Renzi, sarà importante conoscere i requisiti da avere per poter accedere a questo beneficio. Il trattamento integrativo spetta ai percettori di reddito di lavoro dipendente o assimilati, inclusi chi percepisce somme a titolo di cassa integrazione guadagni, indennità di mobilità e indennità di disoccupazione.
La condizione essenziale è che il loro reddito non sia superiore a 28.000 euro, con un importo del bonus Renzi che cambia in base agli scaglioni di reddito. Nel dettaglio, chi ha un reddito annuo fino a 15.000 euro avrà diritto al trattamento integrativo da 100 euro al mese, fino a un massimo di 1.200 euro all’anno.
Per chi ha un reddito tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus sarà riconosciuto solo se le detrazioni sono superiori all’imposta lorda. Per questo motivo l’importo di 100 euro mensili potrebbe essere ridotto ed essere frutto di un calcolo determinato dalla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda.
Bonus Renzi 2025: come richiederlo
La buona notizia per il bonus Renzi 2025 è che non è necessario richiederlo, visto che viene erogato in maniera automatica. Spetta, infatti, al datore di lavoro riconoscere direttamente in busta paga il credito Irpef al lavoratore, senza che quest’ultimo presenti una domanda specifica.
In caso di mancata erogazione del trattamento integrativo, il lavoratore ha la possibilità di farne richiesta tramite la dichiarazione dei redditi o il modello 730 e sarà cura dell’Agenzia delle Entrate riconoscergli l’importo spettante.
Bonus Renzi: quando arriva?
Come accennato poc’anzi, il bonus Renzi è erogato direttamente in busta paga dal datore di lavoro e arriva mensilmente agli aventi diritto. Ci sono però dei casi in cui il riconoscimento del trattamento integrativo avviene in momenti differenti e ciò capita a chi non ha una busta paga mensile.
Un esempio è quello dei percettori della Naspi, ai quali il trattamento integrativo è solitamente riconosciuto nella prima metà del mese, ma le date potrebbero anche variare in base alla situazione fiscale del singolo.
Come mai non ho più il bonus Renzi in busta paga?
Chi ha ricevuto fino a un dato momento il bonus Renzi in busta paga, a un certo punto potrebbe anche ritrovarsi a non averlo più. Lo stop al bonus può accadere per diversi motivi:
- superamento della soglia di reddito dei 28.000 euro, con perdita del beneficio;
- insufficiente imposta lorda per un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro;
- sospensione da parte del datore di lavoro per via di verifiche fiscali;
- cambio del contratto di lavoro, ad esempio da lavoro dipendente a partita IVA.
Bonus Renzi: come funziona il conguaglio a fine anno
Un passaggio molto delicato del bonus Renzi è rappresentato dal conguaglio di fine anno. Il trattamento integrativo è erogato mensilmente dal datore di lavoro, ma per avere la certezza che spetti realmente e soprattutto nella misura in cui è stato riconosciuto, è necessario attendere la fine dell’anno.
Solo allora, infatti, si potrà verificare se sono stati commessi degli errori di calcolo e in tal caso ci si potrà trovare di fronte a due scenari opposti: il trattamento integrativo potrebbe essere stato riconosciuto in misura superiore al previsto, oppure in misura inferiore.
A seconda dei casi, si avrà un conguaglio a credito o a debito e nella prima ipotesi il contribuente riceverà il rimborso della somma spettante che non gli è stata riconosciuta. Nella seconda ipotesi, ossia quando in busta paga è arrivato un bonus maggiore del previsto, si dovrà restituire quanto avuto in eccesso. Se tale somma è superiore a 60 euro, si potrà provvedere alla restituzione della stessa tramite pagamento in otto rate dello stesso importo.
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