Polizze anti-catastrofe, scatta l’obbligo per le aziende: ecco costi e regole


Appena una ventina di giorni per mettersi in regola. Il 31 marzo scatterà per tutte le imprese italiane l’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi da catastrofe naturale, la cosiddetta “cat nat”.

Per mettere al riparo i propri beni da terremoti, alluvioni, frane, inondazioni o esondazioni, entro fine mese tutte le imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione sul territorio nazionale e tenute all’iscrizione nel registro delle imprese, sono chiamate a stipulareun’assicurazione che copra i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Dati Istat alla mano, a doversi attivare al più presto sono circa 400 mila aziende in Veneto e 80 mila in Friuli Venezia Giulia.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

 Il 14 marzo entrerà infatti in vigore il decreto che dà attuazione alla norma introdotta con la legge di bilancio 2024 per preservare il patrimonio aziendale e la continuità operativa delle imprese. Il decreto Milleproroghe ha confermato il termine del 31 marzo. Fanno eccezione solo le aziende operanti nei settori della pesca e dell’acquacoltura, per le quali l’obbligo scatterà dal 31 dicembre. La norma punta a distribuire il rischio tra le aziende e le compagnie assicurative, riducendo l’impatto economico a seguito di alluvioni, terremoti o altri eventi naturali avversi, sempre più frequenti a ogni latitudine dello Stivale.

Secondo un’indagine commissionata dal portale Facile.it all’istituto mUp Research, a settembre 2024 erano oltre 278 mila le micro e piccole imprese italiane che nei 12 mesi precedenti avevano subito danni da calamità naturali, per un controvalore di circa 3 miliardi di euro di perdite. In Italia, a fronte di 4, 5 milioni di imprese attive, sono ancora poche quelle che hanno sottoscritto una polizza catastrofale. In base alla stessa indagine, appena il 6, 2% delle micro e piccole imprese ha già stipulato una polizza contro terremoti, inondazioni, alluvioni, esondazioni e frane, a cui va aggiunto un 4% che ha sottoscritto una copertura solo parziale. A frenare finora le imprese sono stati soprattutto i costi e la varietà dei contratti proposti dalle compagnie di assicurazione, che hanno reso difficile comparare le diverse proposte.

In base al decreto attuativo devono essere assicurate le immobilizzazioni «a qualsiasi titolo impiegate per l’esercizio dell’attività di impresa». Devono quindi rientrare nella copertura assicurativa terreni, fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali. Nel caso in cui l’evento avverso si verifichi davvero, non è detto però che la compagnia assicurativa ristori l’intero danno.

A seconda della somma assicurata, le polizze possono infatti prevedere dei limiti di indennizzo. Per assicurazioni fino a 1 milione di euro la copertura è prevista fino all’intero importo. Da 1 a 30 milioni di euro il limite non può essere inferiore al 70% della somma assicurata. E, in ogni caso, la percentuale massimale di scoperto a carico dell’assicurato non può superare il 15% del danno subito. Sopra i 30 milioni di euro e per le grandi imprese l’individuazione di un massimale è invece rimessa alla libera negoziazione tra le parti.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

L’ammontare del premio viene determinato in misura proporzionale al rischio. Incidono sulla cifra il luogo in cui si trovano gli immobili e il grado di vulnerabilità degli stessi, ma anche la probabilità di eventi calamitosi nell’area, il tipo di attività svolta, il capitale assicurato. Secondo alcune simulazioni, il costo per una copertura standard contro frane, alluvioni e terremoti andrebbe da poco più di 300 euro per un ristorante a Milano al migliaio di euro l’anno per un hotel a Palermo. L’importo sale al crescere del valore degli asset da assicurare e delle probabilità di rischio nel luogo in cui sono posizionati.

La copertura sulle “cat nat” è condizione per accedere a incentivi, aiuti o garanzie pubbliche, anche sui prestiti erogati dal fondo per le Pmi. La Regione Friuli Venezia Giulia ha previsto a favore delle famiglie contributi pari al 100% per incentivare la sottoscrizione di assicurazioni cat nat per le unità immobiliari a uso residenziale, ma nulla è previsto per le imprese. Le aziende che non sottoscriveranno una polizza perderanno l’accesso a contributi pubblici, come agevolazioni o sovvenzioni. E dovranno anche sostenere per intero i costi delle attività di ripristino, riparazione e sostituzione dei beni danneggiati a seguito della calamità. —



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!